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In crociera con The Ark, l’esperienza che non ti aspetti (e la vincitrice della Burn Residency 2018)

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Dancity: l’edizione 2018 vista con uno sguardo speciale

Dancity, inutile dirlo, è uno dei festival che da sempre amiamo di più. I motivi sono tanti, uno più importante dell’altro: quello che pensiamo di poter affermare, senza la minima esitazione, è che il festival umbro sia una delle cose più belle mai successe alla scena musicale “nostra” da anni a questa parte. Per la qualità musicale, certo – vista la capacità strepitosa di combinare dancefloor e ricerca, talento per le novità e scelte illuminate, sorprese spiazzanti e conferme leggendarie. Per il coraggio – perché fare un festival in provincia chiama sempre il doppio del coraggio (perché spesso e volentieri c’è il doppio delle difficoltà, a partire dal fatto che il bacino d’utenza da cui pescare è ridotto). Per il tocco “umano”, infine, perché arrivando a Foligno tra chi il festival lo fa sembra sempre di essere arrivati in mezzo ad una famiglia estesa… una famiglia che ti vuole subito accogliere, abbracciare e che vuole subito condividere con te la propria passione.

Stavolta però abbiamo voluto lasciare più spazio alle immagini che alle parole. Abbiamo chiesto allora a Karen Righi di “raccontare” con le sue foto l’edizione 2018. Lei e il nostro Damir Ivic si sono poi scambiati un po’ di mail, aggiungendo parole a queste immagini. Ecco il risultato. Secondo noi è molto bello; e rende davvero l’idea, sotto molto punti di vista, della magia di Dancity. Una magia che a quanto pare non vuole proprio smettere di esaurirsi.

FRAC 2018: la storia di un festival resiliente che ce l’ha fatta!

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FAT FAT FAT Festival 2018: crescita solida, crescita entusiasmante

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