Un mesetto fa Four Tet ha fatto a tutti un bel regalo di Natale mettendo in circolazione un bel po’ di materiale inedito: da un lato “Parallel”, dall’…
Com’è stato il 2020 del rap
Nonostante l’annus horribilis appena trascorso, la musica ha continuato a fluire e il mondo non si è realmente fermato come sembrava: per questo è uti…
Meno Wang, meno Peggy, più Planet Mu: la musica che vogliamo
E niente, non manca mai quello che salta fuori dicendo “Basta parlare di gossip, date spazio alla musica”. Lo si riconosce di solito sempre da un part…
Chi se ne frega del 1995, noi c’abbiamo il 2020
“Checcefrega der Cileno, noi c’avemo Tottigol… Tottigooo… Tottigoo…”: ai tifosi romanisti scenderà una lacrimuccia, ripensando a questo coro e a come …
L’evoluzione del broken beat (ci salverà?)
C’è stato un momento (per chi ha memoria storica, in primis del primo decennio del nuovo millennio) in cui la questione era molto semplice: o facevi c…
Young Signorino si è calmato. Pure troppo
Ci avevamo creduto, in Young Signorino. Se seguite queste pagine da un po’ sapete che avevamo speso epiteti forti, causando anche un po’ d…
Technoir, prendere coraggio e combattere gli algoritmi
Nella prima metà dell’anno avevamo speso parole importanti sui Technoir: già bravi di loro, ci erano sembrati in interessantissima evoluzione nell’EP …
Rap ed appartenenza: se Speranza s’intreccia con DDR
“Daniele De Rossi o dell’amore reciproco” di Daniele Manusia (scrittore e giornalista sportivo che mi era già capitato di citare in questo articolo) è…
Synth/pop/dance, tra ’80 e primi ’90: devi saperlo fare a modo
Ogni tanto ci sono delle condizioni fortuite che ti accendono delle lampadine: e ritrovarsi nello stesso giorno ad annotare l’uscita del nuovo lavoro …
Autechre, il “Sign” giusto al momento giusto
Ha diviso, questo nuovo lavoro degli Autechre. E non poteva essere altrimenti. Loro sono diventati un simbolo, un po’ come Aphex: sono non solo, e non…