LATEST UPDATE: ecco l’audio di “Fisherman’s Tale“, l’inedito architettato da Richie Hawtin assieme agli U2 di cui si parla in questa news esclusiva. Ascoltare per credere.
Un segreto clamoroso, conservato benissimo finora. Sia dall’entourage degli U2, comunque avvezzo da sempre a tenere nascosti movimenti ed intenzioni di Bono & c., sia da quello di Richie Hawtin, qualche volta un po’ più chiacchierone. Ma per quanto Berlino non sia una città pettegola (e non sia una città piccola), l’andirivieni continuo di tecnici agli Hansa Studios di Berlino nei tempi recenti – superiore alla media – dai e dai ha insospettito qualcuno. La voce si è sparsa, fra i berlinesi. E le prime conferme sono arrivate, finora assolutamente ufficiose. Mettiamola così: aver fatto un paio d’anni fa una gita negli Studios di cui sopra, per intervistare l’ex capo Thomas Müller, ci ha permesso di entrare in contatto amichevole con alcune persone che svolgono oggi un ruolo strategico operativo tra quelle mura.
Ad ogni modo: ora è più chiaro perché Hawtin dichiarava di “volersi prendere una pausa”. Pausa tra l’altro finita proprio pochi giorni fa, con un annuncio sul suo profilo Facebook, dove si parla di “…being lost in the studio for a few productive months”: lo studio erano appunto i berlinesi Hansa, ora lo sappiamo (ed in effetti è stato avvistato più volte dalle parti di Potsdamer Platz), e il “productive” va legato alla più incredibile (ed imprevedibile?) collaborazione artistica capitata finora al producer canadese: essere chiamato dagli U2 per dare vita ad un “Achtung Baby 2.0” – pare che il titolo sarà proprio questo, anche se questo aspetto è ancora da confermare.
Bono e soci hanno deciso infatti di fare una specie di upgrade dell’album del 1991 che tanto ha cambiato la loro carriera, facendoli uscire dal recinto del rock per flirtare con pop, elettronica, stili e stilemi digitali. Nel registrarlo, all’epoca, una decisione fondamentale fu quella di non limitarsi a stare a Dublino ma di cercare le suggestioni di Berlino, ancora più nello specifico dei leggendari Hansa Studios: quelli che hanno ospitato le registrazioni del Bowie “berlinese”, ma anche quelle dei Depeche Mode che col geniale lavoro del tecnico del suono Gareth Jones riuscivano a dare un suono “da stadio” – quello tanto amato dagli U2 – ai sintetizzatori e all’elettronica.
Al momento di cercare “il suono della Berlino attuale”, l’attenzione degli U2 è caduta su Richie Hawtin (pare più su spinta di Adam Clayton che di Bono). E’ partita la richiesta di contatto, i rispettivi management si sono messi d’accordo e ci si è messi all’opera. Sembra con ottimi risultati, almeno a sentire le parti in causa (o meglio: quello che hanno confessato in giro). Non possiamo ovviamente svendere la nostra fonte indicandone il nome, ma essa parla di “…una musica scarna, ossessiva, con gli U2 che hanno avuto l’umiltà di fare un passo indietro, accettando di vedere le loro parti di voce e strumenti scarnificate, sminuzzate, rese frammentarie e gelide. A Hawtin hanno data carta bianca. E “One” in questa nuova versione è venuta fuori davvero sorprendente”. La set list originaria è riproposta integralmente e nello stesso ordine, ovviamente i pezzi tutti nella loro nuova versione “hawtinizzata”, con solo l’aggiunta di un inedito, dal titolo pare “Fisherman’s Tale”.
Disperato tentativo di far vedere di essere ancora all’avanguardia musicalmente parlando o reale convinzione nell’estetica minimal? E per quanto riguarda Hawtin: mossa di marketing e di fatturato, o vera voglia di mettersi in gioco anche nel campo del pop? Non resta che aspettare la release di questo “Achtung Baby 2.0”, al momento ancora non confermata in nessun modo. Pare infatti Bono e soci stiano vagliando il materiale, indecisi se pubblicarlo o meno. Richie, per una volta, deve aspettare i voleri altrui.