E’ come una nuova energia, una scarica elettrizzante di nuovi stimoli, quelli che Anthony Rother ha raccolto e racchiuso dentro questo nuovo album: lo annuncia in un video realizzato nel suo studio, in penombra e con un forte accento tedesco, frutto della terra che ha fatto da culla del passato e sipario del suo presente, uscirà il 29 di Aprile in CD ed in vinile “Netzwerk der Zukunft” per noi italiani “Il Network del Futuro”. Poi schiaccia un play e con le mani dietro alla nuca ci dà le spalle lasciando parlare la musica stessa. Dall’ultima release “Vom Urknall Zur Maschine”, ed in tutto questo tempo, Rother ha riflettuto parecchio, nel tentativo di trovare una via di accesso durante i lavori in corso e riproporre ancora una volta il genere electro, senza confusioni, senza fraintendimenti. Pulito, semplice, preciso. Dieci brani analogicamente intensi, imponenti, inzuppati di una forte ispirazione, dolci e severi, puri e reali. Vocals in lingua madre, filosoficamente eterei, aleggiano tra una traccia e l’altra, parlano di sintetiche techno-culture, vite accelerate, un ping pong dello spirito tra oscurità e luce, quest’ultima vista come terra di mezzo, come oasi di pace.
“Voglio fare musica per coloro che ancora vogliono ascoltare musica, invece di identificarsi con l’individualità di un solo brano” è questa una delle aspirazioni espressa dall’artista riguardo al messaggio che l’album stesso porta. Un omaggio ai pionieri dell’elettro, un augurio alle future leve e a tutti coloro che anno dopo anno continuano ad apprezzare l’infinita maestosità di questo genere. E ancora sul finire afferma: “Questo album mi ha liberato”, come a voler dimostrare ancora una volta che per fare musica non bastano due mani e strumentazioni all’avanguardia, ci vuole anche un gran bel pezzo d’anima.