Fra i pochi pregi di questi tempi difficili, c’è quello che le operazioni benefiche hanno avuto modo di creare delle mappature molto interessanti. Abbiamo parlato di quanto fatto dalla galassia che gira attorno al festival romano Manifesto, un who’s-who della scena italiana più “progressiva” a livello di idee e sensibilità nell’elettronica, doppiata dalla bella iniziativa a chiave più “dura” di Resistance Is Techno; ci sono state poi due iniziative (non solo) milanesi, questa e questa, e anche qui l’output musicale ma soprattutto attitudinale è stato molto interessante; assolutamente fantastico l’output musicale della raccolta promossa da Neel.
Si aggiunge ora un altro tassello. A portarlo avanti è la Blush Recordings, etichetta fondata da Skaliger ed Osvil D legata a doppio filo con l’esperienza di Rills, un “marchio” di garanzia nella esplorazioni techno-e-dintorni che si sta facendo strada. “Pneumonia” chiama a raccolta gli artisti che ruotano attorno ad essa (per coinvolgimento diretto, per affinità d’idee) e mette in campo anche l’allenza/collaborazione con realtà com Timeshift, Closer, Mxlab, RRVRNT.
Il risultato è veramente molto, molto suggestivo e mette in risalto talenti veramente notevoli – a partire da quello di Camilla Pisani, autrice della traccia d’apertura e uno dei nomi che più vi consigliamo di tenere d’occhio tra i talenti emergenti nella scena elettronica italiana a trecentosessanta gradi. Bellissima anche la chiusura, affidata a Kevin Follet e alla sua “Ripper’s Song”, ma in generale quello che impressiona di questa raccolta è il fatto che non ci siano assolutamente riempitivi o tracce messe lì “tanto per”: ognuno col proprio marchio stilistico e ognuno con indiscutibile qualità – a conferma di quanto il livello medio della scena italiana sia diventato molto alto, pur stando al di fuori delle luci dei riflettori e dei grandi giri di soldi – contribuisce a creare un insieme sonoro dai perimetri stilistici decisamente coerenti. Ovvero, ambient, techno, electro e trance che scavano in profondità, distendendosi ed allungandosi (notevole “Something That Comes From The Past” a firma Hålbå) o serrando le fila nei BPM (belli ad esempio i contributi più tesi di Rorshack con “Corpen Port” e Kallax con “Violentia”; ma davvero, le tracce andrebbero citate una per una, come potete riscontrare voi stessi nel pre-ascolto qui sotto). Anche in questo caso, come dicevamo all’inizio, il “primo motore” dell’iniziativa è benefico. Tutti i ricavati dell’iniziativa saranno devoluti all’operazione di UGO a favore della Croce Rosse Italiana, venendo raddoppiati nell’entità dalla Blush Recordings stessa. Bravi. Bravi sotto tutti i punti di vista.