C’è una cosa che salta subito all’occhio quando si parla di Paula Temple, ed è la stessa che vi abbiamo detto l’anno scorso quando vi parlammo del suo ultimo EP: come possa un artista con una visione così definita e tante cose concrete da dire, dirle con soli due uscite brevi in dieci e passa anni di attività? È stato questo il leitmotiv dell’intervista di questo #slices, e le risposte vi piaceranno. È bello sapere che si sono anime artistiche capaci di far passare convintamente quel che accade nella loro vita e nelle loro sensazioni in quel che producono, e determinate a far musica solo se dietro c’è un concetto ben preciso, che dà alle cose una forma distinta e robusta. Vi piacerà la sua voce calma e posata e il suo viso rilassato, mentre sullo sfondo viaggiano quelle tracce techno nervose e colme di noise che conosciamo della sua produzione. Uno slices nebbioso e indistinto, perfettamente adatto al personaggio.
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