Sembra ieri ma in realtà sono passati quindici anni dall’uscita di “Fedime’s Flight”, un fulmine a ciel sereno sceso ad infiammare i dancefloor più esigenti e progressivi (di fatto e non solo di nome). Da qui in avanti la carriera dei Jazzanova, nel 1997 un giovane collettivo di dj tedeschi all’esordio discografico, è stata una parabola in continua ascesa. Da una serie innumerevole di remixes, tra questi indimenticabili i loro lavori per 4Hero, Masters at Work, Ursula Rucker, Koop, Fat Freddys Drop, Incognito e Ian Pooley (la sua “What’s Your Number” rielaborata in maniera stratosferica in uno dei più riusciti e trascinanti remix di sempre) passando attraverso una serie di compilations, mixate e non, tutte di alto livello, ed una label da loro fondata, la Sonar Kollektiv, garanzia di qualità ed ecclettismo, fino ad arrivare all’ambizioso album “Of All The Things”. A testimonianza della loro trasformazione in live-band vera e propria, di prossima uscita l’album “Funkhaus Studio Sessions”, del quale Soundwall vi ha offerto da alcuni giorni lo streaming in esclusiva italiana. A completarne l’ascolto arriva ora la nostra intervista al gruppo.
Per cio che concerne l’uscita di vostri album vi abbiamo lasciati nel 2008 con “Of All The Things”. Ci raccontereste cosa è successo ai Jazzanova da allora al 2012?
Abbiamo cominciato a lavorare alle canzoni per il nostro terzo album in studio. Inoltre siamo stati a lungo in tour attraverso tutti i continenti con la nostra band live suonando a festivals e singoli show. Inoltre gestiamo ancora la nostra etichetta Sonar Kollektiv e curiamo settimanalmente due programmi radio. E naturalmente c’é anche un sacco di attività come djs.
Ci raccontate qualcosa del progetto “Upside Down”?
In passato abbiamo sempre remixato brani di altri musicisti e ci siamo accorti che una volta raccolti in due album costituivano una gran collezione di tracce che funzionavano bene assieme, nonostante non avessimo mai pianificato di pubblicarle come vero e proprio album. In un certo senso “Upside Down” funziona nella maniera inversa. È una collezione di remixes di nostri brani prodotti da altri grandi musicisti che funzionano bene raccolti assieme in un unico, vero e proprio album.
Il vostro nuovo album “Funkhaus Studio Sessions”, di imminente uscita, è una specie di esperimento di registrazione live in studio. Ci raccontate qualcosa della sua realizzazione, dei musicisti coinvolti e della tracklist?
Abbiamo registrato l’album con la band che ci accompagana live ed il vocalist Paul Randolph. L’idea era quella di registrare il nostro live set in uno studio di registrazione con l’equipaggiamento di alta qualità che offre uno studio e che non sarebbe normalmente usato in un set dal vivo. Si tratta praticamente di una performance live con la qualità della registrazione in studio. Abbiamo registrato alla Funkhaus di Berlino, costruita negli anni ’50. Tutto ciò che veniva registrato nella Germania dell’est usciva da lì, come programmi radio, registrazioni orchestrali, pop e rock. Anche il video è stato filmato lì. Con le sue pareti e pavimenti in legno e gli alti soffitti è perfetto per le riprese video perche è veramente molto bello. Ci ha dato la possibilità di mettere assieme le più importanti canzoni dai diversi periodi della nostra carriera quindicinale con il nostro sound live del 2012. Da “Fedime’s Flight’ passando per “No Use” fino ad “I Can See”, ma anche nuove interpretazioni live di remixes che abbiamo realizzato per Fat Freddie’s Drop, Shaun Escofferey and Paul Randolph… e naturalmente inclusa nell’album anche la nostra nuova canzone ‘I Human”.
Il vostro nuovo singolo “I Human” ha un messaggio ben preciso, ce ne vorreste parlare?
La canzone “I Human” parla del modo in cui comunichiamo oggi. Una nostra amica manda sms e posts su Facebook anche quando ci si incontra amichevolmente e si sta seduti ad un tavolo per passare del tempo assieme. Preferisce spedire posts nei quali racconta di trovarsi seduta con gente simpatica invece di partecipare alla conversazione. Lei è l’ispirazione per “I Human”. È bello avere una conversazione a quanttro occhi piuttosto che spedire sms, specialmente quando ci si trova seduti vicini. Siamo tutti un pò come la nostra amica, cosi abbiamo voluto scriverci una canzone a proposito. E’ un brano simpatico.
Andrete in tour per promuovere il nuovo album? E ci vorreste presentare la band che vi accomapagna raccontandoci anche qualcosa del vostro live set?
Più o meno abbiamo trovato i vari elementi tramite Paul Kleber, il nostro bassista. Lui aveva già lavorato al nostro primo album “In-Between” oltre a far parte del gruppo dei Micatone. Sebastian Studnitzky, originariamente trombettista, é il nostro direttore musicale e suona le tastiere. Lui ha realizzato gli arrangiamenti per le versioni live delle nostre canzoni ed è anche coinvolto in progetti musicali come i Mezzoforte ed i Funkunit con Nils Landgren. Tutti i componenti della nostra band lavorano ad altri progetti jazz e pop, sono tutti musicisti di prima qualità, tra questi Arne Jansen alla chitarra, Carl Michael Grabinger alla batteria. I fiati (Sebastian Borkowski and Stefan Ulrich) giocano un ruolo molto importante nel nostro show, rendono una atmosfera da vero party sul palco. È bello essere in tour con persone di grande talento come loro. Anche Axel e Stefan di Jazzanova suonano sul palco, entrambi alle percussioni e alle parti elettroniche. La scaletta é praticamente identica alla tracklist dell’album “Funkhaus Studio Sessions”.
Andrete avanti con la vostra attività nei clubs in veste di djs?
Naturalmente continua la nostra attività come djs. Siamo in cinque. Tre dj (Alexander Barck, Claas Brieler e Jürgen von Knoblauch ndr.) e due membri che lavorano solitamente in studio (Stefan Leisering e Axel Reinemer ndr.), sul palco con la band di nove elementi. Potrebbe succedere di trovarci in quattro città diverse nella stessa serata.
A proposito di djing, quali sono i dischi che potremmo trovare nelle vostre valigette al momento?
Loui$ – Pink Footpath
Mike Francis – Survivor
Lucio Battisti – Amarsi Un Pò (Luca C & Brigante Edit)
Alan Sorrenti – Casablanca
Tullio de Piscopo – Stop Bajon (Primavera)
Ci sono dei vostri remixes o collaborazioni che vi coinvolgono in programma?
No… ci stiamo solo concentrando sulle nostre canzoni al momento. Stiamo gia lavorando al nostro prossimo album. L’eccezione è costituita dalla nostra realizzazione di un remake di “Ordinary Guy” di Joe Bataan che dovrebbe essere pubblicato dalla Sonar Kollektiv entro l’anno.
English Version:
It seems like yesterday but fifteen years passed since the release of “Fedime’s Flight”, like a lighting out of the blue that used to set the most descerning and progressive dancefloors on fire. From that release on the career of Jazzanova, in 1997 a young collective of debuting german djs, it’s been an unstoppable rise. From countless remixes, unforgettable their reworks for Incognito, 4Hero, Masters at Work, Ursula Rucker, Koop, Fat Freddys Drop and Ian Pooley (his tune “What’s Your Number” reworked by Jazzanova in stellar way in one of the best remixes ever) to name just a few, throught a series of compilations, mixed or unmixed, all of high level, and a label, Sonar Kollektiv, which is a guarantee for eclecticism and quality, and finally to an ambitious long-player, “Of All The Things”. The forthcoming album “Funkhaus Studio Sessions”, an exclusive italian streaming only for Soundwall’s readers, is the testimony of their trasformation in a proper live-band. Here our interview to the collective.
About what concernes your albums releases, we left you in 2008 with “Of All The Things”. Would you tell us what happened to Jazzanova from there till 2012?
We’re already working on new songs for the the third official studio album. We toured a lot the our Live Band through the last 3 years through all continents… playing festivals and single shows. We also still run the Sonar Kolltektiv label and have two weekly radio-shows. And of course there is a lot of djing as well.
What about your recent project “Upside Down”?
Always in the past we where remixing other musicians music and when we collected it on our two “Remixes” albums we had a great collection of tracks working well together although they where never planned to be released on one album. “Upside Down” is somehow the opposite. A collection of remixes made by other great musicians from our tracks which really work well together as an album.
Your forthcoming “Funkhaus Studio Sessions” is a sort of studio/live experiment. Would you tell us more about the making of it, the musicians involved and the tracklist?
We recorded the studio/live album with our live band and Paul Randolph (vocals).The idea was to record our live set in an studio environment with all the quality equipment you just wouldn’t use on a real live set. It’s basically a live performance with studio quality. We recorded the whole session at the Funkhaus (Berlin), which is a huge old Studio Complex in Berlin. It was built in th 50’s. Everything for East Germany was recorded here, like Radio Shows, Orchestra Recordings, pop and rock music. We also did the video shooting here. With its wooden walls, floors and high ceilings the studio is just perfect for that as it looks very nice. It gave us the chance to bring together important songs and remixes from different periods of our 15 years in the live band sound of 2012. From “Fedime’s Flight’ over ‘No Use’ to ‘I Can See’… but also new live interpretations of remixes we made for Fat Freddie’s Drop, Shaun Escofferey and Paul Randolph… and of course a new song called ‘I Human’ are among the tracks of this album.
Can you tell us something about your new single “I Human” and its statement?
Our new Song ‘I Human’ is about how we communicate these days. A friend of mine is always texting and posting things on FB, even when we meet with friends and sit on a table to have a good time together. She would post that she sits with lovely friends instead of really joining in. She’s the inspiration for I Human. It’s nice to have a conversation Eye To Eye rather than texting, esp. when you sit next to each other. We’re all a bit like that but wanted to do a song about it. It’s a fun song.
You will go on tour to promote the new album. Can you tell as something about your band and your live set?
More or less we met everyone through Paul Kleber, our bass player. He was part of our 1st Album ‘In-Between’. He is also part of the group Micatone. Sebastian Studnitzky, who is originally a trumpet player, is our Musical director and plays the keys. He did all the arrangements for the live versions of our songs. He is involved in projects like Mezzoforte and the Funkunit with Nils Landgren. Everyone in our Band is involved in other jazz and pop – projects – they are all top notch musicians like Arne Jansen (Git), Carl Michael Grabinger (Drums). The horns (Sebastian Borkowski and Stefan Ulrich) are a big part of our show, they do a lot of party on stage. It’s nice beeing on tour with such talented people. Axel & Stefan of Jazzanova are on stage as well on percussions and electronics. Our playlist is pretty much identical to the “Funkhaus Studio Sessions” album.
What about your club dj activities? Will you still play in clubs?
Of course we will continue djing. We are 5. Three djs and two studio members on stage with the 9-piece band. It might happen, that we are in 4 different towns at the same evening.
Talking about djing, which are the records we may find in Jazzanova’s box at the moment?
Loui$ – Pink Footpath
Mike Francis – Survivor
Lucio Battisti – Amarsi Un Pò (Luca C & Brigante Edit)
Alan Sorrenti – Casablanca
Tullio de Piscopo – Stop Bajon (Primavera)
Are there any Jazzanova remixes or collaborations in the pipeline?
No… we only concentrate on doing our own new songs at the moment. We are working on our next album at the moment. We made a remake of Joe Bataan’s “Ordinary Guy”, which should be released on Sonar Kollektiv soon this year.