“I passi più importanti del mio percorso sono stati sicuramente l’ammissione all’Accademia di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, l’inizio della residency per Club Nation ai Magazzini Generali di Milano e l’inizio di una collaborazione con Warner Music Italy come produttore di alcuni brani.” Con questa frase Volantis ci semplifica la vita e si crea un’introduzione perfetta al suo credo: musica sette su sette!
Che sia per un semplice ascolto casalingo o dietro una consolle, in studio o per una consulenza in major Alessandro Carnevali trova sempre il modo di circondarsi di musica. Risposte sincere che consigliamo di leggere a tutti quei “wannabe dj” che si lasciano abindolare da post altisonanti, migliaia di like e scatti hypebeast. Nulla di tutto questo nella giovane, brillante, carriera di Volantis: lavoro (vero), passione (tanta) e lucidità per analizzare l’evoluzione della “scena”. Queti gli elementi fondamentali che l’hanno portato ad essere resident del compianto Dude Club prima, dei Magazzini Generali poi e owner della Alzaya Records, niente male no?
È lui il Giant Steps di questa settimana, buon ascolto e buona lettura!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Ce ne sono state diverse. Tra queste Escape Velocity dei The Chemical Brothers.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Credo sia stato un processo abbastanza naturale, senza un particolare momento di consapevolezza. Ho da sempre avuto qualcosa che mi spingeva a dedicare tutte le mie energie alla musica e a quello che ci sta intorno. Probabilmente però, la prima volta che una ragazza è venuta a chiedermi il numero di telefono mentre stavo mettendo i dischi, ho metabolizzato che quello sarebbe stata la via giusta da intraprendere. hahaha
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
I momenti di crisi ci sono sempre se vuoi vivere della tua passione. Devi avere focus, pensare positivo e credere in te stesso. Non ho mai pensato di mollare e fare altro. Non ne sarei capace al momento. Poi nella vita nessuno sa cosa succede…
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
I passi più importanti del mio percorso sono stati sicuramente l’ammissione all’Accademia di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, l’inizio della residency per Club Nation ai Magazzini Generali di Milano e l’inizio di una collaborazione con Warner Music Italy come produttore di alcuni brani. Questi sono sicuramente i momenti in cui il mio lavoro è stato riconosciuto da alcune istituzioni importanti, per come la vedo io però, ci sono stati momenti altrettanto chiave che mi hanno portato qui, come l’aver incontrato alcune persone che hanno contribuito alla mia crescita artistica e professionale con cui collaboro quotidianamente.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Le esperienze nuove. Mi piace viaggiare, cucinare, a volte leggere e conoscere persone. Sono tutte cose che riesco a conciliare con il lavoro che faccio in misura più o meno ridotta. Per vivere di musica mi occupo di diverse attività. Oltre allo studio di produzione e registrazione che porto avanti con i miei soci Max e Fulvio, insieme, lavoriamo come responsabili negli studi di Warner a Milano e, oltre a questo, ho pieno focus sui progetti Volantis e Alzaya Records. Sono tante cose da gestire; sono in studio sei su sette, a volte sette su sette. Per fortuna faccio quello che mi piace e spesso riesco ad incastrare nel calendario un viaggio o una bella cena in casa con amici! Ho tanti amici, loro sono una delle mie passioni e spesso sono anche i miei compagni di viaggio.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
La cosa che rimpiango è di non saper suonare uno strumento forse, ma non ne sono nemmeno poi tanto sicuro… Per imparare a suonare bene ci vuole tanto tempo e il mio tempo l’ho dedicato ad altre cose, cose che comunque mi hanno portato qui. Ad essere onesto credo di non avere rimpianti. Ho sempre fatto quello che avevo voglia di fare. La musica è un percorso e ognuno ha il suo. Io ho ascoltato di tutto, ho cambiato idea mille volte, ho ascoltato tanta musica che ad oggi non mi piace più. Non ho rimpianti, sono contento di come sono arrivato a questo punto del mio del mio lavoro e sono curioso di sapere cosa mi riserva il futuro.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Guarda, per quella che è la mia concezione della musica sono abituato ad associare i miei ascolti a momenti o periodi. Sono tanti e di generi diversi i dischi che sono stati colonna sonora delle mie giornate. Per rispondere ti dò cinque momenti e li associo a quello che vorrei ascoltare se fossero momenti della giornata di oggi.
Mattina, sveglia presto, caffè guardando il mare
Ora di pranzo, si cucina tornato dalla spiaggia con gli amici
Tornando verso casa, per sciogliere le orecchie
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Ti posso dire che il prossimo libro che leggerò è la biografia di Moby, si chiama “Porcelain”. Voglio leggerlo da tempo. L’ultimo film che mi ha emozionato invece è Bohemian Rhapsody. Sono andato al cinema a vederlo con mia nonna ed è stato una bomba!
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Il risultato artistico di cui vado più orgoglioso è un risultato in relazione a me stesso. Parlando del progetto Volantis ho prodotto tanta musica negli ultimi anni. Gran parte di questa non uscirà mai. La sfida era trovare il mio suono e ora credo di averlo trovato. Il primo EP in vinile arriverà tra Ottobre e Novembre su Alzaya Records. Saranno quattro brani miei, orientati verso il dancefloor e molto personali. Uno dei brani è quello con cui ho iniziato il mixato qui sotto.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Non appartengo ad una generazione nata con lo smart phone in mano. Il primo cellulare ce l’ho avuto in prima liceo e all’epoca le funzioni erano basiche.
Oltre a questo non sono un internet boy né un N.E.R.D. dei computer. Il mio rapporto con la tecnologia è sempre stato in funzione dei risultati che volevo raggiungere e per i quali mi era necessario averci a che fare. Mi vivo il web e in particolare i social come un mezzo per raggiungere degli obbiettivi. Credo che così dovrebbero viverlo tutti. Come un’opportunità e non come una prigione o uno scopo. Poi il male c’è ovunque e il problema più grande del web è che distoglie l’attenzione della realtà.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ci sono Max e Fulvio che ho citato prima, sono i miei soci in AudioXL, il nostro studio. Loro hanno un background diverso dal mio, sia professionale che artistico.
Il loro main project è Unknown Label, etichetta nata a Milano circa tre anni fà. Il suono è minimale ma il gusto variegato, nell’ultima release una delle track è drum & bass… Sono alla dodicesima uscita in vinile e sono andate tutte in sold out! Il confronto con loro per me è fondamentale. Hanno orecchie diverse dalle mie, ma altrettanto allenate. E poi in studio sono due manici! Altre persone importanti sono John Dre e Nicodemo, il primo è mio amico e compagno di musiche da molti anni, il secondo da qualche anno meno ma da quando ci siamo conosciuti abbiamo iniziato a condividere davvero tanto. Con loro sto lavorando al progetto Alzaya Records di cui presto sentirete parlare.
Un’altra persona a cui voglio bene, che sta prendendo il volo, è Paula Tape, tifo per lei e credo stia facendo un ottimo lavoro. Chissà che il futuro non riservi qualche collaborazione… Milano ha bisogno di gente che se la porti con sé in giro per il mondo!
L’ultima persona che mi sento di citare, non per importanza ovviamente, è Leo Mas. Ci siamo conosciuti un paio di anni fà trovandoci a mettere i dischi insieme ad una cena a casa di amici in comune. L’energia e la semplicità con cui ha iniziato a raccontarmi di quell’estate dell’ 87 quando era resident all’Amnesia di Ibiza mi hanno conquistato. Ho capito subito che oltreché un grande artista era una persona speciale. Ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda e da lì siamo rimasti in contatto. Lo vedo come un punto di riferimento artistico ed un esempio da seguire.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Beh di situazioni assurde ne ho vissute parecchie negli ultimi anni. Alcune non credo si possano raccontare in questo contesto…L’altro giorno ero ad un after. Gli organizzatori avevano montato tutto di notte senza considerare che alle nove del mattino la situazione “Sole” sarebbe stata drammatica. Come ad ogni after nessuno voleva spegnere la musica per nessun motivo. Dopo diversi dibattiti ho visto quindici persone, non freschissime alle nove del mattino, che, per evitare il rischio di cuocere sotto il sole, si sono coordinate per spostare il dj desk e l’impianto sotto un portico. Tutto senza spegnere la musica!!! Mi hanno regalato una scena bellissima. Hahahah
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Mah guarda, sono onesto dicendoti che di fastidio ne provo davvero in maniera relativa. Più che altro sono dispiaciuto di una cosa in particolare: la percentuale molto bassa di persone interessata al coltivare un gusto musicale proprio. Troppi ascoltano quello che gli arriva addosso e questo fa sì che il creare una scena di artisti underground italiani, amati in Italia e che poi possano diventare grandi anche all’estero è molto difficile. Questa è una scena in cui o sei al top e guadagni un sacco di soldi o non guadagni abbastanza nemmeno per poter vivere della tua arte. Questa cosa ha tantissime conseguenze su tutto il mercato in generale e verrà invertita solo grazie a chi riuscirà a rendere il nostro underground un pò più accessibile a chi non ci conosce.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Tra i miei progetti per la stagione 2019/2020 c’è sicuramente continuare a fare al meglio il mio lavoro per Club Nation ai Magazzini Generali. Suonerò con artisti importanti e che propongono suoni molto diversi tra loro. Il mio compito è quello di creare l’atmosfera giusta ad ogni serata rimanendo sempre me stesso e portando avanti la mia estetica musicale. Per quello che riguarda le release invece ho in programma le prime tre uscite di Alzaya Records. Nel mentre sto lavorando ad alcune collaborazioni con altri artisti e ho un sacco di musica nuova in cantiere che devo ancora capire dove verrà destinata. Oltre a questo continuerò il mio lavoro come produttore con AudioXL e Warner Music. Fare musica di tutti i generi mi piace un sacco!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.