Capelli biondo ghiaccio, movimenti misurati persino durante i suoi dj set… Qualcuno potrebbe pensare che Esther Roozendaal, in arte Estroe, sia una di quelle nord europee fredde e distaccate, mentre dietro alla sua figura si nasconde tutt’altro: una persona che ama stare a contatto con gli altri e con le loro vite, delle quali, prima di dedicarsi completamente alla musica, desiderava prendersi cura.
Ciao Esther, benvenuta su Soundwall.
Ciao a tutti!
Da ragazzina ascoltavi molto R&B e hip-hop. Come ti sei avvicinata alla musica elettronica? E’ stato grazie ad una tua amica se non sbaglio.
Sì, ho conosciuto una ragazza con la quale avevamo fatto una specie di patto: se lei fosse venuta con me ai party hip-hop, io l’avrei seguita ai party house. Ma quando mi dette il cd degli olandesi Quazar fui completamente rapita.
Ti sei trasferita ad Amsterdam per i tuoi studi di infermieristica, ma anche per la scena clubbing molto attiva. Per diversi anni hai affiancato i tuoi studi seriosi ad una vita da clubber, poi il lavoro di infermiera con quello da dj, fino a diventare una dj / produttrice a tempo pieno. Puoi dirci qualcosa di questo tuo lento percorso evolutivo?
Mmmm, diciamo che l’hai già descritto tu in gran parte… Quando mi sono laureata in infermieristica volevo studiare in maniera più approfondita per diventare un’inferimiera del dipartimento di emergenza, o specializzarmi per lavorare a bordo di un’ambulanza, ma proprio a quel tempo avevo cominciato a suonare. Così ho deciso di prendermi due anni per concentrarmi sul djing per vedere come andava a finire. Invece di lavorare a tempo pieno nel dipartimento sono poi diventata un’infermiera indipendente, così non dovevo lavorare di notte e nei weekend. Dopo un po’, quando cominciai a guadagnare suonando, iniziai a lavorare sempre di meno all’ospedale.
Negli ultimi anni lavoravo due notti a settimana nel dipartimento di oncologia, ma in quel modo era troppo stressante. Lavorare con pazienti malati di cancro è un’esperienza molto intensa e dopo quei due giorni di lavoro avevo bisogno di altri due giorni per riprendermi e questo rendeva la mia produzione musicale davvero difficile.
Così, tre anni fa, ho deciso di smettere di fare l’infermiera.
Cosa ti piaceva di quel lavoro? Sicuramente necessita di una certa empatia con le persone.
Ho sempre desiderato fare l’infermiera, fin da quando ero piccola. Amo la combinazione tra lo stare a contatto con le persone e i metodi, gli strumenti e cose così. Mi piace anche che tu, come persona, puoi davvero fare la differenza per qualcuno, solo ascoltando la suo storia o dandogli dei consigli.
Adesso vivi a Rotterdam. Che ci dici di questa città? Quali sono le differeze tra Rottrdam ed Amsterdam?
Il trasferimento da Amsterdam a Rotterdam è stato meno duro di quanto immaginassi. Ho sempre detto che non avrei mai lasciato Amsterdam, ma mi sono innamorata di qualcuno per cui è valsa la pena trasferirsi. Sicuramente è diversa da Amsterdam: Amsterdam ha più turisti, è più affollata ed ha un bellissimo centro storico che a Rotterdam manca, dato che è stata bombardata durante la guerra e per questo è più moderna. Qui le persone sono più con i piedi per terra e la scena house è più piccola. Forse è proprio per questo motivo che, almeno in apparenza, i dj / produttori di Rotterdam si sostengono di più a vicenda.
Quali sono le tue ispirazioni quotidiane, anche al di fuori della musica? Emozioni, paesaggi, parole…so che ti piace molto leggere.
Amici, chiacchierate con gli sconosciuti mentre porto a passeggio il mio cane, gli animali, la natura, e le altre cose che hai detto.
Cosa ascolti quando non sei in consolle?
Devo ammettere che sono molto attaccata alla musica elettronica e l’ispirazione mi viene soprattutto quando vado al North Sea Jazz Festival. Ricordo che c’era una ‘electronic jazz room’ dove vidi Henrik Schwarz & Bugge Wesseltof live. Stavano improvvisando ed era davvero fantastico, era proprio ciò che sentivo io nei confrotni della musica, era la mia visione, ed è stato molto ispiratore. Anche la musica che suono mi ispira molto, specialmente quando è musica senza tempo. Mi dà la carica per sforzarmi a produrre altrettanta musica senza tempo, invece della solita musica per le masse.
Sei una produttrice autodidatta. Puoi descriverci il tuo percorso di apprendimento?
Ho iniziato passando del tempo nello studio di altre persone: che sequencer usavano? Qual era il loro modo di lavorare e il loro progresso creativo? Inoltre compravo riviste come ‘Computer Music’, dove c’erano molti tutorial. Poi ho comprato Reason per vedere se anche io potevo riuscire a produrre musica. Ho passato così tante ore e notti davanti al mio desktop che ho avuto anche dei problemi fisici, specialmente a causa dei piccoli pulsanti di Reason, così sono passata a Cubase. Ma dopo poco venne introdotto Ableton e così passai a quello. I miei progressi li ho fatti grazie a molti ascolti, tentativi ed errori, e i buoni feedback mi hanno dato il coraggio di andare avanti.
Hai detto che produrre è per te un modo di sfogare le tue emozioni, e quando non lo fai diventi nervosa…
E’ vero, anche se la cosa è un po’ cambiata da quando mi sono trasferita a Rotterdam a vivere insieme a mio marito.
E hai anche affermato che ti piace essere una produttrice indipendente, che è molto importante per te produrre tracce da sola, senza l’aiuto di altre persone. Cosa ne pensi degli artisti che si fanno produrre musica da altri?
Cerco di non giudicare queste persone, perchè magari non hanno il tempo o le capacità di produrre da sole, ma mi sembra ingiusto che poi ricevano buone critiche e numerose richieste di booking. Più che altro cerco di concentrarmi sulle mie produzioni e sulla mia carriera e non voglio spendere tempo o energie su pensieri negativi come questi. Qui in Olanda diciamo ‘Vivi e lascia vivere’. Lasciamo che le persone facciano quello che vogliono.
Parlaci della label EevoNext. Qual è il concetto che c’è dietro e quali sono i tupi propositi?
La EevoNext precedeva la Eevo Lute fondata da Stefan Robbers (aka Acid Junkies / Terrace). Fu fondata venti anni fa e pubblicava ‘elegant melodic techno’. Stefan voleva rimodernare la label e mi ha chiesto di prendere parte al progetto. Così abbiamo iniziato a lavorare insieme all’etichetta. Oggi pubblichiamo release digitali ogni mese e a volte pubblichiamo una compilation su cd. Come a settembre: faremo una compilation per celebrare l’anniversario dei vent’anni e vogliamo organizzare anche un EevoNext tour.
Di te dici che sei una persona perfezionista, non sei mai soddisfatta fino in fondo dei tuoi lavori; che quando suoni sorridi raramente perchè sei molto concentrata e che diventi nervosa quando le persone se ne restano immobili ad osservarti…
Sì, è vero sono una perfezionista. La maggior parte delle volte finisco i miei remix e le mie produzioni prima della data di scadenza. Ma quando suono sorrido: trovo che il contatto con le persone sia molto importante. Solo non mi piace molto essere al centro dell’attenzione e del resto credo che l’attenzione vada alla musica, non al dj. Non mi piacciono quei dj che agitano le braccia prima di fare qualsiasi cosa. Io non lo farò mai. Quando ho iniziato a suonare i dj non erano degli intrattenitori come oggi. Ma non mi piacciono nemmeno le persone che se ne restano ferme immobili. Lo spirito di una notte in un club è quello del divertimento, ma non dipende tutto solo dal dj, hai bisogno di stimoli anche dal pubblico (per lo meno per quanto mi riguarda, altrimenti sarei incredibilmente soddisfatta restandomene a suonare in un letto ha ha ha)
Quali sono gli artisti emergenti che adesso segui con interesse?
Maetrik, John Tejada, Steve Rachmad, Deetron, Pig & Dan, Carl Craig, Charles Webster, Yagya, Monolake, davvero troppi da nominare. La maggior parte del tempo me ne sto ad aggiungere playlist al mio Proton show che posto su Soundcloud, quindi non è difficile trovare quello che suono.
Come vedi il futuro della musica elettronica?
Non so cosa ci riserva il futuro, non sono una veggente. Ma spero che ci sarà una soluzione che permetterà ai produttori di guadagnare qualche soldo con la musica che hanno prodotto grazie alle tante ore passate nello studio. E spero che i negozi di musica online alzino i propri standard nell’ammettere etichette non professionali… alcune non posseggono nemmeno master in alta qualità della musica che producono.
Cosa prepari nei prossimi mesi?
Quest’estate ho lavorato duramente su nuove tracce e ora sto cercando delle buone label disposte a pubblicarle, ma prima sono in arrivo alcuni remix su Manual, A Must Have, Strom e EevoNext, una nuova uscita su Night Drive Music con un remix di Jarno e un’uscita a metà con Taras Van De Voorde, con un remix di Neil Quigly sulla label di Sebastian Davidson Nightbird. Al momento sto lavorando ad altri remix che usciranno quest’anno, ma più in là. Inoltre ho delle belle date in arrivo, da sola ma anche con il mio progetto Estafete, dove suono insieme a dj Lin e a Monica Electronica. E ovviamente c’è l’anniversario della EevoNext. E ad ottobre l’ADE ad Amsterdam con dei bei party e anche dei bei incontri. Quindi non c’è mai un momento di noia.
Chi è Esther nella vita di ogni giorno? Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?
Mi piace fare cose normali, niente di speciale. Mi piace fare delle lunghe camminate con il mio cane, passare del tempo con i miei amici, vedere film: le cose belle della vita. Non sono una grande bevitrice, quindi non mi incontrerete in un pub. Quando esco piuttosto me ne vado in un club dove c’è della buona musica.
Grazie Esther per il tuo tempo.
Prego, grazie a voi!
English Version:
Ice blonde hair, moderate movements even during her dj sets… Some might say that Esther Roozendaal, aka Estroe, is one of those north european persons cold and detached, while behind this image is hidden a girl who loves to have close contact with others and with their lives, of which, before devoting herself entirely to music, she desired to take care of.
Hello Esther, welcome on Soundwall!
Hello there!
As a teenager you listened to R&B and hip-hop. How did you approach electronic music? It was because of a friend of you?
Yes, I met a girl and we became friends and we had kind of a deal where she would go to hip hop party’s with me and I would join her to house party’s. When she gave me the cd from the Dutch housebound Quazar I was hooked forever.
You moved to Amsterdam for your nursing studies, but also for the very active clubbing scene. For some years you combined your serious studies with clubbing, then the nurse job with djing and later you become a full time dj / producer. Can you tell us something about this slow changes?
Mmmm, you already described it mostly..when I graduated from my nursing studies I wanted to study some more to become a nurse on Emergency Ward or specialize for working on an ambulance but at the time I just started dj-ing. So I decided to take two years to focus on the dj-ing and to see how that would go. Instead of working full-time on a ward I became a free-lance nurse so I didn’t have to work the night and weekendshifts. After a while when the dj-ing became rewarding I started working less and less at the hospital. The last years I worked two nights a week at the oncology ward but that became too stressful, working with cancerpatients is very intensive and after my two days of work I needed two days to rest and that made producing very difficult. So three years ago I decided to stop nursing.
What did you like about nursing? I think that it is a very emphatic job.
I wanted to be a nurse since I was a little kid. I love the combination between working with people and with techniques, equipment and such things. I also liked that you can really make a difference for someone just to listen to their story and give some advice.
Now you live in Rotterdam. What about this city? What are the differences between Rotterdam and Amsterdam?
The transfer from Amsterdam to Rotterdam was easier then I imagined it to be. I always said that I would never leave Amsterdam but I fell in love with someone who was worth it to move for. I’ts different then Amsterdam, Amsterdam has more tourists, is more crowded and has this beautiful historical center whereas Rotterdam was bombed during the war and looks more modern. The people there are somewhat more down to earth and there\s a smaller house scene. It seems that the Rotterdam dj’s and producers support eachother more because of that.
What are your everyday life inspirations, even outside the musical contest. Emotions, landscapes, words…I know that you like reading a lot.
Friends, small talks with stranger while I walk my dog, animals, nature, you name it.
What do you listen to when you are not behind the decks?
I must admit that I’m hooked to electronic music so my inspiration comes for instance when I go to North Sea Jazz festival where there was a ‘ electronic jazz room’ and I saw Henrik Schwarz & Bugge Wesseltof live. They were improvising away and really rocked it, it was completely my view and feeling about music and was very inspring. What also inpsires me is the music I play when I’m dj-ing. Especially when it’s timeless music. It motivates me to make an efford to produce timeless music as well, instead of music for the masses.
You are an auto-didact producer. Can you describe us your learning path?
I started with some time in other peoples studio’s, what sequencer were they using? How was they’re workflow and creative progress? At the same time I would buy magazines like ‘ Computer Music” with a lot of tutorials. And after that I bought Reason to try if I would have any potential making music. I spent so many hours and nights behind my desktop that it gave my physical problems, especially the small buttons from Reason and I switched to Cubase. But shortly after that Ableton was introduced and pretty soon I made the switch. I just made progression by listening a lot, trying and error and good feedback gave me courage to proceed.
You said that producing music is a good outlet for your emotions, and when you don’t do it you get restless…
Yes, well this changed a bit after I moved to Rotterdam and started to live together with my husband.
And you like to be an independent producer. For you is very important to produce tracks yourself, without the help of other producers. What do you think of the artists who produce music by other persons?
I try not to judge those people, maybe they don’t have the time or the skills, but it does seem unfair that they get the good critics and as a follow-up more bookings. But I just try to focus on my own productions and career and I don’t want to spend time or energy on negative thoughts like this. In Holland we say ‘ live and let live’ Let people do what they want to do and that’s all.
Tell us something about the EevoNext label. What is the concept behind it, and what are your intents?
EevoNext was a predecessor of the Eevo Lute label founded by Stefan Robbers (aka Acid Junkies/Terrace) It was founded 20 years ago and used to release techno ‘ elegant melodic techno’. He wanted to modernize the label and asked me onboard. So we started working together on the label. Nnowadays we release digitally every month and sometimes we release a compilation cd. Like in September: we bring a compilation cd to celebrate the 20 year anniversary and we want to organize an EevoNext tour as well.
You said that you are a very punctual person, never satisfied with your works; that when you are djing you rarely smile because you are concentrated and you get nervous when people are just standing and looking at you…
I am a perfectionist yes. Most of the times I have my remixes and productions finished before the deadline. But when I dj I do smile, I find contact with people very important. I just don’t like being in the spotlights very much and I think the focus should be on the music, not on the dj. I don’t like those dj’s throwing their arms in the air before they achieved anything. So I would never do that. I started dj-ing in a time when dj’s didn’t have to be entertainers like nowadays. But indeed I still don’t like people staring and standing still. The aim of a good club night is to have a great party and the dj can’t do it all alone, you do need input from an audience (at least I do, otherwise I would be totally satisfied to stay a bedroom dj, ha ha).
What are the emerging artists that you follow with great interest now?
Maetrik, John Tejada, Steve Rachmad, Deetron, Pig & Dan, Carl Craig, Charles Webster, Yagya, Monolake to many to mention. Most of the time I add playlists at my Protonshow which I post on Soundcloud so it’s not really difficult to find out what I play.
How do you see the future of electronic music?
I don’t know what’s ahead of the future, I’m not a fortune teller. But I do hope that there will be a solution for producers to earn some money again for music they have spent many hours in the studio for. I wish that digital recordstores would raise their standard for admiiting unprofessional labels who don’t even professional master the music they release.
What is coming up for you in the next months?
I’ve been working hard this summer on new tracks so I am looking for good labels to release them on but first coming up are some remixes on Manual, A Must Have, Strom and EevoNext. a new release on Night Drive Music with a remix from Jarno, a shared release with Taras vdd Voorde with a remix of Neil Quigly on Sebastian Davidsons Nightbird label. At the moment I’m working on some more remixes that will be released later this year. Furthermore I have some nice bookings coming up, solo but also with my Project Estafete where I play alongside with dj Lin and Monica Electronica. And of course the anniversary of EevoNext. In October ADE on Amsterdam witrh some nice gigs and meetings as well. So never a dull moment.
Describe us the everyday life Esther. What do you like to do in your free time?
Just the normal stuff I suppose, nothing fancy. I like to make long walks with my dog, spending time with my friends, watching a movie: the good things in life. I’m not really a drinker so you won’t meet me in the pub, when i go out I rather go to a club with good music.
Thank you for your time.
You are welcome, thank you for having me!