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“Come With Me (or Fuck Off)”: Skream e il suo cambio di rotta

Che Skream abbia deciso di voltare pagina dedicandosi all’house lo sappiamo già da un po’. Il perché però, è rimasto per lungo tempo in una sorta di limbo tra il detto e il non detto. “Come With Me”, documentario prodotto da Thump e dedicato all’artista britannico ci rivela il perché di questa scelta tanto criticata dal suo pubblico. Undici minuti nei quali Skream ci spiega come dal 2001 ad oggi le cose siano mutate, a partire dal suo modo di vivere la musica e dal bisogno di cambiare completamente strada per iniziare un nuovo percorso personale e professionale. Sono lontani i tempi nei quali lui e Benga si divertivano a fare una musica, originariamente pensata per i pochi e che nel corso del tempo ha attratto le masse di tutto il mondo. Skream spiega come il largo successo della dubstep e l’evoluzione delle sue sonorità lo abbia portato a perdere quell’emozione che inizialmente lo teneva legato a questo genere: da un suono più vibrante e meditabondo si è passati ad uno incentrato su melodie più stridule ed elettriche che giocano su alti troppo alti e bassi meno bassi.

Il produttore britannico afferma come ad un certo punto, suonare certe tracce lo facesse sentire un robot che a forza doveva allinearsi ai gusti del nuovo pubblico. Non rinnega nulla del suo passato Skream, i suoi pezzi sono lì e nessuno li cancella, ma è giunto il momento di iniziare un nuovo capitolo della sua carriera musicale e si sente di affermare a tutti coloro che lo criticano “come with me or fuck off”.

Nel documentario vengono quindi ripercorse le varie tappe che hanno portato l’artista anglosassone a questa decisione, citando anche coloro che l’anno reso ciò che è ora, partendo da Benga, passando per Kode9, Mala, Caspa & Rusco, ai più recenti Seth Troxler e Disclosure. Una particolare attenzione viene data a Boddika e a tutti quei dj produttori che nel corso della loro carriera hanno cambiato rotta passando da un genere ad un altro.