Domenica 10 novembre, nella Sala Santa Cecilia di quel gioiello che è l’Auditorium Parco della Musica di Roma, ci sarà un evento d’eccezione: la prima nazionale – dopo il debutto alla Philarmonie di Parigi – del progetto Minimalist Dream House Quartet. E’ un quartetto d’eccezione: a comporlo ci sono le sorelle Katia e Marielle Labèque, superstar della classica contemporanea (e da tempo aperte a collaborazioni con jazz e altre forme musicali), il talento sfaccettatissimo di David Chalmin (ingegnere del suono di livello mondiale, ma anche compositore di vorace curiosità ed inappuntabile stile), infine Bryce Dessner (chitarrista dei National, ma in realtà nel suo CV ci sono miliardi di altri cose tra rock, musica colta, colonne sonore, tutto ad altissimo livello).
I quattro si misureranno con capolavori senza tempo (l’”Electric Counterpoint” di Steve Reich, un patrimonio dell’umanità; o i “Four Movements” di Philip Glass), con composizioni proprie, anche con reinterpretazioni a sorpresa (preparatevi a sentire Thom Yorke rivisitato). Sono lontani in cui la nostra scena si riempiva la bocca a (dis)misura col termine minimal, portando un certo tipo di approccio ad essere inflazionato e di routine. Un evento eccezionale come questo è il modo migliore per riconsiderarlo, riviverlo, scoprirne le inflessioni più alte ed ispirate. Insomma: un esercizio obbligatorio per chiunque abbia solo sfiorato, nelle proprie passioni, la minimal techno o minimal house di stampo berlinese.
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