Ho sentito dire da qualcuno più ricco di aforismi di me che se si è smarrita una cosa, allora è bene andare a cercarla là dove la luce è più intensa. A casa mia c’è sempre una lampada accesa sopra il giradischi, scommetto che anche molti di voi possono dire la stessa cosa. E’ da qui che bisogno partire e ripartire, sempre.
[title subtitle=”Sven Weisemann – Whatever It Is EP (Just Another Beat)”][/title]
Autore di un album dalla bellezza straripante (“Inner Motion”, uscito su Mojuba lo scorso Settembre), Sven Weisemann torna a far parlare di sé con la nona release di Just Another Beat, “Whatever It Is EP”. Il tedesco, ancora una volta autore di due tracce capaci di dilatare tempo e spazio e di emozionare come pochi altri artisti sono in grado di fare, da nuovamente prova del suo inconfondibile talento, un dono e una sensibilità che lo hanno eletto il punto di riferimento per gli amanti di un certo tipo di sonorità. House o deep techno, fate voi: Sven Weisemann è pura essenza di delicatezza ed eleganza.
https://soundcloud.com/svenweisemann/sets/sven-weisemann-whatever-it-is/
[title subtitle=”Chevel – One Month Off (Stroboscopic Artefacts)”][/title]
Dario Tronchin è uno di quegli artisti per cui, messo da parte il facile nazionalismo musicale, c’è solo da spendere belle parole e imparare. Tanta buona musica (se non buonissima) e pochissime chiacchiere hanno accompagnato una crescita artistica da fare invidia anche a chi ha un curriculum più ricco e prestigioso di quello del giovane veneto. Il discorso rilancianto da “Air Is Freedom”, l’album d’esordio su Non Series, sembra oggi non conoscere soluzioni di discontinuità con il suo nuovo e bellissimo Stroboscopic Artecacts (terza uscita del 2014 per la label “italo-berlinese”): “One Month Off” e “Cave Dwellings” sono, senza giri di parole, lavori da leccarsi i baffi.
[title subtitle=”Doubt – Remember Phono (Mistress)”][/title]
Dopo il fantastico EP firmato Borrowed Identity e la meravigliosa “Mercy” torniamo a parlare di Mistress, l’ultima creatura dell’ispiratissimo DVS1. L’americano si affida questa volta al progetto Doubt, che con le quattro tracce contenute in “Remember Phono” dimostra di aver centrato in pieno il concept della sub-label di Hush: techno con un’anima, musica per gambe e cervello.
[title subtitle=”Kassem Mosse – Workshop 12 (Workshop)”][/title]
Chi ha già il disco sa già e quindi può fare a meno di leggere questa parte della rubrica. Chi ha mancato l’uscita numero dodici della tedesca Workshop, invece, deve sapere che il disco è stato ristampato: Kassem Mosse spegne le luci, accende due candele e ci racconta una storia bellissima.
[title subtitle=”Physical Therapy – Million Years Crushed (Allergy Season)”][/title]
“Million Years Crushed” è uno dei dischi più belli tra quelli che hanno visto (o vedranno) la luce in queste settimane e il merito, se proprio vogliamo ricercarne uno in particolare, va attribuito al fantastico remix formato da Norma Nodge. L’avvocato prende la title-track (già molto bella), la sporca, la impasta e ce la ripresenta avvolta in una nebbia che sembra fuoriuscire dai diffusori e avvolgerci. Ipnotico e sexy, il suo remix non potete farvelo sfuggire.
[title subtitle=”CVO (aka Glenn Underground) – Nology Year 6 Thousand (Strictly Jaz Unit)”][/title]
Dovrebbe uscire un disco così ogni settimana, saremmo certamente persone più felici.
[title subtitle=”DJ Koze – Amygdala Remixes 2 (Pampa Records)”][/title]
Senza nulla togliere al sempre validissimo Robag Wruhme, il remix di Roman Flügel è uno di quei lavori da fare il vuoto alle sue spalle, cancellando qualsiasi cosa gli venga accostata. Si tratta del disco house del mese senza “se” e senza “ma” e non perché si tratta di un remix capace di prendere il dancefloor e ribaltarlo, tutt’altro: Roman Flügel ride e scherza con le sue magiche synthline e, ancora una volta, ci consegna un lavoro per cui non gli saremo mai troppo riconoscenti. E’ arte fatta house music, pura poesia.
[title subtitle=”Guy Gerber & Dixon – No Distance (Rumors)”][/title]
Ha fatto proprio bene a Guy Gerber “cambiare aria” (accantonare Supplement Facts e inaugurare la nuova label Rumors) e affiancarsi a Dixon nella produzione di “No Distance”. Il risultato è un lavoro che non ha nulla da invidiare ai vecchi dischi firmati dal producer israeliano e che, grazie alle tinte scure del sound di Steffen Berkhahn e alla sua conoscenza dei “tempi del dancefloor”, si fa perdonare un’attesa interminabile che va avanti dalla scorsa estate. “No Distance” è un disco intenso e profondo, ma soprattutto è un lavoro che sa essere al tempo stesso funzionale e introspettivo. Ben altra roba rispetto a “Tourist Trap”, insomma.
[title subtitle=”DVS1 – Lost Myself (Hush)”][/title]
Zak Khutoretsky è un dj incredibile: sa essere estremamente rude, suonando una techno degna del marchio Klockworks e dando scuola dalle migliori consolle del pianeta, salvo poi tirare fuori all’occorrenza la sua veste “dolce” e deliziando i suoi fan con set profondi e ricercatissimi. DVS1 ne sa, ne sa davvero tanto, e la sua musica, tenendo doverosamente fede alla sua sensibilità, non può non essere ricca di sfumature e mai banale. Ribadiamo il concetto per chi fosse stato distratto negli ultimi tre anni: DVS1 è un dj che non potete permettervi di non aver ascoltato.
[title subtitle=”Spencer Parker – The Moment Not The Memory Remixes (Work Them Records)”][/title]
Non c’è niente da fare, ancora una volta Work Them Records torna a far parlare di sé grazie a un remix (e che remix) notevole. Dopo aver ottenuto le luci della ribalta grazie alla versione di Rødhåd di “Repeat Myself” di Radio Slave, la label inglese ci regala un altro lavoro degno delle bag dei migliori dj techno del pianeta: questa volta tocca a Answer Code Request calcare la mano e dare un po’ di “pompa” alla versione originale di “Spacial” di Spencer Parker. Lo sentirete in lungo e in largo, ci metto la mano sul fuoco.