Siamo in tempi di reissue quasi incessanti ultimamente, ne siamo più che consapevoli. Fateci caso, se già non l’aveste notato, e andate a fare qualche ricerca online. Forse dovremmo storcere il naso in merito, visto che tendenzialmente ci dovrebbe essere più sete di novità che di “già sentito”. Se però sono delle vere chicche del passato ad essere rispolverate, allora finiamo sempre per chiudere un occhio. E lo facciamo perché i veri “masterpiece” rappresentano un qualcosa che sin dalle proprie origini guarda già verso il futuro e suona già come un “classico”. Che è la caratteristica peculiare di ogni avanguardia, per intenderci.
Andiamo allora a presentarvi una collezione di perle risalenti ad un’epoca bella andata, ma ad oggi ancora più che pulsante a livello di influenze sonore e stilistiche.
Germania, primi anni ’90, il Muro è caduto, un capitolo tragico della storia pare essersi chiuso. A Berlino esplode la scena acid, fatta di dj, edifici occupati, stupefacenti vari, rave, pubblico scatenato e un pervasivo senso di libertà rinnovata. Contemporaneamente, nella vicina Francoforte esplode la nightlife, tra il proliferare di discoteche e club come Omen o Dorian Gray, gente ansiosa di uscire a divertirsi ogni sera e ragazzi che iniziano a vedere la musica come qualcosa di fashion alla pari del loro accuratamente scelto vestiario. Da Francoforte sbuca anche Sven Väth, tra l’altro fondatore dell’Omen, che che regala alla scena locale una bella botta di techno.
Ed è nell’hic et nunc di allora che prende il via il percorso di Roman Flügel, tra i nomi più rinomati della scena elettronica tedesca. Di Darmstadt, ma presto quasi fisso a Francoforte, Roman è felicemente definibile come “camaleonte musicale”, avendo prodotto di tutto in ambiti che vanno dall’ambient e IDM, passando per house, techno ed electro, influenzato da ciò che accade in patria, in Gran Bretagna e in America – da Sven Väth al genio di Andrew Weatherall, alle meraviglie della Warp, passando per gli Underground Resistence.
È sotto queste benevole influenze e congiunzioni storico-sociali che Flügel e il suo amico Jörn Elling Wuttke danno vita alla loro prima collaborazione, chiamando il progetto Acid Jesus. Il loro primo esplosivo live viene presentato proprio all’Omen di Francoforte, nella notte di Natale del 1993. Chi ancora ha la fortuna di ricordarsela, ne parla ancora come di una vera e propria folgorazione.
La notizia di questi giorni è che è in uscita un’omonima raccolta in triplo vinile / doppio CD, con tre tracce inedite e una bonus scaricabile, che funge da corollario del meglio uscito per le etichette dei due soci – Playhouse, Klang e Ongaku – presentando una collezione di tracce e sperimentazioni sonore che risuonano tuttora come freschi e sorprendentemente “classici”.
Il primo CD include l’album del ’93 uscito per Klang, mentre nel secondo c’è una selezione del materiale uscito successivamente e tratto dagli EP “Fear”, “Radiation” e “Interstate”. Nella versione triplo-vinilica troviamo tutto il materiale di cui sopra con in più quattro inediti e i codici per scaricare le ventisette tracce.
Non ci rimane che attendere la data di uscita, fissata al 3 novembre, e fare un po’ di spazio nella nostra Expedit Ikea (vintage…).
Jesus loves the acid…e vice versa!