Occhi glaciali e viso angelico. Non sto parlando di una modella, ma di una delle più grandi performer di musica elettronica in questo momento. Collezionista, musicista, cantante o semplicemente amante della musica, fatto sta che il suo talento ormai è ben noto da anni oltre la sua amata Mosca. Il suo tocco femminile e morbido, influenzato in gran parte da colonne sonore dei grandi classici italiani e rimembranze disco, è percepibile in ogni release nelle quali dimostra una grandissima duttilità svariando tra arrangiamenti classici a vibes house più ricercati. Non parlatele ancora di laptop djs, piuttosto datele qualche vinile e pochi hardwares analogici. Con questi ultimi ha dato vita al suo nuovo album su Rekids, grazie al quale partirà con l’attesissimo tour. Signore e signori, Nina Kraviz.
Ciao Nina, è davvero un grande piacere poterti intervistare. Benvenuta su Soundwall.it
Grazie. E’ un piacere essere intervistata da voi!
Non possiamo nasconderci, il tuo fascino traspare non solo dietro ad una console. Per questo viene spontaneo chiederti, perchè hai scelto proprio la strada musicale?
Non sono stata io a scegliere la musica, ma al contrario è stata la musica a scegliere me. Ed io non ho potuto resistere.
A dir la verità, la definizione dj o produttrice ti è molto stretta visto anche il tuo sensuale timbro di voce che accompagna molte delle tue produzioni. Tu stessa più volte hai ribadito in passato di non sentirti una dj, ma una collezionista di dischi. Ora, dovessi ripeterti la stessa domanda cosa mi risponderesti?
Beh, ora mi considero una grande amante della musica che ha la fortuna di poter suonare i suoi dischi preferiti per tante persone di tutto il mondo e di condurre una vita anche al fuori di questo mondo. Inoltre il fatto che le mie produzioni fossero apprezzate mi ha fatto credere di essere una musicista. Quindi, rispondendo alla tua domanda: mi ritengo dj e producer.
Primo step: la tua adolescenza in Russia. Come ti sei fatta largo nel tempo nella scena locale? Siamo coscenti che in Russia la scena elettronica non manca (pensando al club Propaganda e al tuo stesso party Voices) ma sembra non avere lo stesso appeal a causa della politica disinteressata di promoters e clubs. Da quando hai lasciato il paese qualcosa è cambiato?
Sarete sorpresi ma non ho lasciato il mio paese. Sto ancora a Mosca. Anche se non esco molto perché la maggior parte dei fine settimana suono da qualche altra parte, ma di recente ho avuto due settimane di riposo qui e ho fatto un po’ di feste. Devo dire che la nightlife a Mosca è molto intensa. Ci sono molti buoni clubs e moltissime feste valide con lineup killer! La scena locale sta crescendo lentamente. Certo, molto lentamente ma intanto si è mosso qualcosa.
Quanto a me, non so come sia successo. E’ soltanto successo. E’ davvero difficile rispondere a questa domanda. Ad un certo punto ho cominciato a produrre musica e a rilasciare i miei dischi su etichette come Underground Quality e Rekids è ho avuto successo. La svolta è avvenuta semplicemente in questo modo.
A tal proposito hai potuto far tesoro dell’esperienza alla Red Bull Music Academy (diventato da non molto anche nostro web media partner ufficiale), dove, se non erro, inizialmente partecipavi in qualità di rappresentante della tua band. Vuoi raccontarci il tuo cambiamento di rotta (da “cantante” a dj) e il tuo amore per la Chicago scoperto tramite le registrazioni radio?
In realtà non è andata proprio così. Ho iniziato a suonare diversi anni fa…se non ricordo male dal 2003. Ho iniziato con le colonne sonore dei film italiani degli anni ’60-’70, cose di Piero Piccioni, Alessandro Alessandroni, Ennio Morricone, alcuni rari beats disco e musica funk. Ho acquisito le dovute conoscenze da molta gente e soprattutto da Alessandro Casella. Ci siamo incontrati a Roma molti anni fa. E’ una delle persone musicalmente più preparate che conosco, ancora oggi. Mi fece conoscere la scena underground degli anni ’60-’70 per lo più italiana e francese. Per farlo conduceva una rivista incredibilmente bella, “Il Giaguaro”: trattava cinema e musica. Ma allo stesso tempo mi stavo avvicinando ai dischi house Chicago e alla techno di Detroit. Mi sono innamorata di queste sonorità dal 1996, quando sentii la prima traccia di Armando alla radio. Dopo qualche tempo mi sono appassionata all’italo-disco ed electro (intendo la vera electro, naturalmente) come quella di Charlie, Mr. Flagio, Alexander Rabotnick, e della scena dark olandese come Unit Moebius, Legowelt e Alden Tyrell e di quella elettronica dark e oscura. Per esempio ascoltavo quella web radio, Cybernatic, che ora è trasmessa con il nome Intergalactic.fm… era stata fondata dal dj I-F, un produttore olandese che fece grande successo con la hit “Space Invaders Are Smoking Grass”. Metà della mia educazione musicale l’ho passata semplicemente ascoltando questa stazione radio. Tutto partiva da rare colonne sonore fino ad arrivare alla disco e alla house, ma quella veramente ricercata. Dateci un ascolto e capirete. Poi apprezzavo molto quello che facevano Marco Passarani e Francisco, mi piaceva proprio… Quindi, per farla breve, ero dj molto tempo prima di inizare a produrre. E quando sono andata alla Red Bull Music Academy ero lì come dj. Quell’esperienza mi ha cambiato la vita completamente. Ho imparato ad usare Ableton proprio lì, ma non solo quello. Lì ho provato grandissime emozioni e finalmente ho cominciato a credere in me stessa dopo aver incontrato tutti quegli incredibili musicisti, dj e vari partecipanti. Non lo dimenticherò mai. Se avete la possibilità di andarci, non fatevela scappare.
Secondo step: far conoscere la tua musica. Sembra quasi che tutto sia successo inaspettamente e improvvisamente proprio in uno degli eventi Voices. Eri cosciente della qualità dei tuoi lavori o è stata una sorpresa anche per te aver rilasciato su Underground Quality?
Non lo so, davvero. Posso dire comunque che “Voices” è il titolo della mia prima traccia rilasciata su Underground Quality. E poi ho deciso di dare lo stesso nome per il mio party al Propaganda.
Terzo step: sviluppare diversi percorsi sonori. Ora che la tua discografia è abbastanza ricca, è possibile analizzare a fondo la tua firma. Si nota una sostanziale differenza tra le diverse releases su UQ e su Rekids, il che ci porta alla conclusione che in realtà non ami essere abbinata ad un particolare modo di far musica ma sperimentare diversi generi. E’ corretto?
Spero di aver capito bene la tua domanda, quindi ti dico sì, sono d’accordo, la mia musica è molto diversa. Su Underground Quality la mia musica è più grezza e selvaggia… per Rekids invece ho fatto tracce che hanno più una struttura tipica di una canzone mentre per Naif ho fatto proprio una house grezza e molto ridotta, come ad esempio in “Hotter Than July”… faccio anche musica techno, ma non ho ancora avuto la possibilità di rilasciarla…quando sono ispirata non penso ad un genere in particolare seguo soltanto l’ispirazione e poi vedo cosa ne esce… indipendentemente se cia sia una buona andatura, un loop astratto o qualsiasi altra cosa, davvero.
Addentriamoci nella tua routine quotidiana, fatta di produzioni e djing. E’ fantastico sapere come una professionista, non sia legata a produzioni articolate fatte di studi specializzati e macchinari articolati. Musica è passione, indipendentemente da cosa si usa per produrla. Vogliamo lasciarti carta bianca con le tue considerazioni riguardo il produrre e il djing con laptop.
Beh, ho detto abbastanza riguardo il djing con un computer portatile. Non voglio ripetermi. Non mi riguarda visto che io suono con vinile e cd. Così come per la produzione uso per lo più il laptop come sequencer. Per il mio album ho usato alcuni sintetizzatori e qualche riverbero e delay analogico come il “Vermona spring reverb”, ad esempio. Una canzone viene registrata tramite il nastro per ottenere più un suono analogico. Adoro lavorare con strumentazione analogica, è l’unica cosa con cui in realtà riesco a lavorare… ho bisogno di toccare qualcosa, premere un pulsante o ruotare la manopola un po’. Tutte le mie produzioni sono per lo più registrate con i seguenti sintetizzatori (quelli veri): RolandMKS-7. Korg R 3, Prophet, Juno 106, Yamaha sk 20, e un Mood Voyager che ho affittato…
Il mixaggio con Traktor o con altri softwares. Pensi ci siano solo punti negativi?
No, ovviamente no. Ci sono molte opzioni valide con Traktor. E’ un programma valido per musicisti e dj che hanno scelto di camminare mano nella mano con il progresso tecnologico sia tecnicamente che musicalmente. Come Richie Hawtin per esempio. Grande rispetto. Ma purtroppo non ci sono così tante persone che saprebbero utilizzarlo come Richie Hawtin. In ogni caso, non fa per me. Io sono questo tipo di dj: veniale, noioso, fuori dal tempo e dal progresso. Non ho bisogno di tutte queste cose. Anche se ci sono parecchi punti negativi che potrebbero danneggiare davvero il gusto. Come? Traktor dà troppe opzioni facilmente: per esempio, io di solito ho solo 90-100 dischi massimo. Traktor permette al dj di averne 10, 20 volte di più… Il dj che utilizza Traktor la maggior parte del tempo è una spina nel fianco per gli altri djs che non usano Traktor perché è lì a collegare tutta la strumentazione di fronte a te e ti rovina il piacere dell’ultima traccia. I club sono sempre più abituati al suono dei laptop e quando vuoi suonare vinile nella maggior parte dei club suona malissimo e cominciano tutti a guardarti con stupore, come per dire “che cosa hai sbagliato? Suona tutto così basso… e poi arrivano subito altri commenti… ma da dove vengono?” Penso inoltre non sia bello stare sempre a fissare lo schermo, ma ripeto, è solo la mia opinione. Alla fine della giornata ognuno è libero di fare quello che vuole. Conosco alcuni dj che utilizzano Traktor bene e ne conosco alcuni davvero terribili; lo stesso vale anche per i djs che utilizzano il vinile… qualcuno suona bene, altri sono noiosissimi.
E’ proprio notizia recente che il vinile stia tornando di moda. Oltre a farti piacere (presumo), è una notizia che ti stupisce da “collezionista di dischi”?
Non mi sorprende affatto. Penso che alcune persone si siano stancate di questa vita digitalizzata. E’ così bello toccare il vinile per leggere il nome della traccia sulla cover, per godersi l’artwork del disco. Sei felice non solo perché ti piace, ma perchè lo hai anche comprato…hai pagato soldi per averlo e puoi vedere realmente ciò che hai comprato…si tratta di un oggetto reale con un costo determinato. E ne hai cura come un bambino…
Musica prima di tutto, poi mixaggio. Il set deve produrre emozioni e movimento. Pochi dj sono in grado di abbinare le due cose. Chi secondo te, in passato e in questo momento, è l’interprete migliore?
E’ una domanda molto ampia che meriterebbe molte e lunghe riflessioni.
Una domanda generica ma che racchiude moltissime riflessioni. Cosa pensi dell’universo femminile in questo mondo? Le tue collaborazioni con Sascha Funke, i tuoi lavori per le etichette di Jus-Ed (Rekids) e Phillip Solmann (Naif) …è più facile lavorare con gli uomini? Hai mai avuto l’opportunità o ti piacerebbe magari in futuro collaborare con un’altra donna?
Io amo gli uomini. Non li conosco moltissimo, ma credo di capirli abbastanza bene. Per me è più facile lavorare con gli uomini. I miei amici sono per lo più uomini. Se mai dovessi collaborare con una donna sarà perché lei avrà uno straordinario talento. E non perché si tratta di una donna e voglio per forza lavorare con lei solo per sostenere la causa di questa solidarietà femminile. Il musicista è come un autista, non ha genere, a mio parere. Non importa se sia un ragazzo o una ragazza, solo la musica conta. Anzi direi, buona musica e professionalità, sono queste le cose che contano maggiormente. Anche se la donna sicuramente ha un tocco più morbido, un diverso tipo di armonia. E la maggior parte di loro sono belle soltanto da guardare, dolci, stupende creazioni…
L’anno 2012 è appena iniziato, ma già abbiamo caldissime anticipazioni a tuo riguardo. So che non ami fare progetti e palare del futuro ma vuoi parlarci del nuovo album in uscita su Rekids, tour mondiale, nuovo live show…vuoi aggiungerci qualcosa?
Al momento sto lavorando al mio spettacolo dal vivo. Farò la maggior parte delle canzoni del mio album dal vivo. Ci sarà un piccolo tour proprio per questo album, non vedo l’ora di iniziarlo… In realtà mi spaventa anche un po’, non l’ho mai fatto prima d’ora. Sono inoltre in procinto di rilasciare il mio nuovo video per “Ghetto Kraviz”, canzone dal mio album. Ci sono tanti balli nel video. E naturalmente non vedo l’ora di suonare i miei dischi preferiti per gli italiani. Dovete sapere che mi piace molto il vostro Paese. Penso anche che in qualche modo gli italiani siano molto simili ai russi, selvaggi e passionali.
Ultima domanda: ti senti una donna felice? Hai ancora qualche sogno irrealizzato anche al di fuori della sfera professionale che intendi realizzare nel prossimo futuro?
La felicità è una cosa molto astratta. E non è statica. Ma posso dire di sentirmi almeno a mio agio con me stessa, più o meno… e sono molto grata di quello che ho. Per l’amore che ricevo dalla gente. Grazie a Dio.
Grazie per la tua disponibiltà Nina, in bocca al lupo per il tuo futuro!
English version:
Glacial eyes and angelic face. I’m not talking about a model, but one of the greatest performers of electronic music at this time. Record collector, musician, singer or just a music lover, the fact is that her talent is now well known for years over his beloved Moscow. Her soft, feminine touch, influenced largely by Italian soundtracks and disco memories, is perceptible in every release in which she demonstrates a great versatility, from classical arrangements to underground house. Don’t talk to her about laptop DJs, rather than just give her some vinyl and analog hardwares. With these, she gave birth to her new album on Rekids, through which she started with the highly anticipated tour. Ladies and gentlemen, here is Nina Kraviz.
Hello Nina, is a great pleasure for me to interview you. Welcome on Soundwall.it.
Thank you. It’s a pleasure to be here.
We can not hide, your charm comes through not only behind a console. Therefore it is natural to ask, why did you choose the music world?
I think this is not me who is choosing but on the contrary – Music has chosen me! And I just couldn’t resist.
Actually, the definition dj or producer does not fit perfectly to you thinking about your first approach to the music as a singer and now with your sexy vocals in many of your productions. In the past, you have repeated it many times. You did not consider yourself a DJ, but a “record collector”. If i ask you again what is your job what you answer?
Well, I think now I consider myself as a big music lover who is lucky to be able to play her favorite records to so many nice people around the world and make a living out of it. Moreover my own musical creations have been appreciated by listeners and that made me believe that I am a musician. So answering your question: I am a dj and producer.
First step: your years in Russia. How have you made off over time in the local scene? We are conscious, that in Russia the electronic scene is alive (thinking about Propaganda club in Moscow and Voices party), but it seems not to have the same appeal because of the disinterested policy of promoters and clubs. Ever since you left the country is changed anything?
You will be surprised but I didn’t leave the country. I am still based in Moscow. Though I am not going out much because on most of weekends i am playing somewhere else but I recently had 2 weeks off here and I did a little partying and I have to say that the club scene in Moscow is very intense. Many good clubs and many, many good parties. The line-ups could be killer! Local scene is also growing slowly. Well, very slowly but the process has been launched. As for me-I don’t know how it happened. It just happened. Its really hard to answer this question. At some point I just started producing music and by being released on Underground Quality label and Rekids my records became successful. I guess that’s how the break-through happened…
Looking to your past, you made experience also at the prestigious Red Bull Music Academy, where you initially participate as a representative of your band. Dou you want to explain us about your change of direction (from band to DJ) and your falling in love for the Chicago discovered via radio recordings?
I think there is a little mistake here… I started to play records many years ago. I’ve been playing since maybe 2003. I started with 60s-70s soundtracks for italian movies. I played Piero Piccioni, Alessadro Alessandroni, Ennio Morricone, some rare disco beats and funk music. All my knowledge I got from nice people around me and especially from Alessandro Casella. We met in Rome many years ago. He is one of the most musically educated persons that I know. Still. He introduced me with 60x-70s underground scene. Mostly italian and french. He used to run this unbelievably beautiful magazine called “Il Giaguaro”. It looked so beautiful and would tell about movies and music. But at the same time I was collecting Chicago house records and Detroit techno. I had this love for raw beats since 1996 when I first heard Armando track on the radio. After some time I got into italo-disco and electro (i mean the real shit of course) like Charlie, Mr. Flagio, Alexander Rabotnick, and that dark dutch scene like Unit Moebius, Legowelt and Alden Tyrell and some really dark and obscure electronic music. For instance I was listening that internet radio station Cybernatic broadcasting system which is now broadcasted by a new name intergalactic.fm that was founded by IF dj and producer from Holland that once made that big hit – Space Invaders Are Smoking Grass. I think I got half of my musical education just by listening to this radio station. It is everything from rare soundtracks to disco and house but really underground ones. Take a look. And then I really loved what Marco passarani and Francisco did… I was really into their sound… So just to make a long story short… I was a dj long before I started producing. And when I went to Red Bull Music Academy I was there as a dj. But that thing changed my life completely. I learned how to use Ableton there. But not only this. I just got so many good emotions there and I finally started to believe in myself after meeting all these amazing musicians, djs and other participants. I will never forget that. If you get a chance going there-don’t miss it.
Second step: spread and then release your music. It almost seems that everything happened just in a sudden and unexpected way, during a Voices event. Were you aware of the quality of your works or was it a surprise for you as you release on a top label as Underground Quality?
I don’t know what you mean hear. but “Voices’ was the title of my first song that got released ever on Underground Quality. And later I decide to give the same name to my own party at Propaganda.
Third step: developing various sound paths. Now that your discography is rich enough we can thoroughly analyze your signature. We note a substantial difference between the various releases on Rekids and UQ, which brings us to the conclusion that it does not really enjoy being combined in a particular way of making music but experiment with different genres. Is it right?
I don’t know if I got your question right, but yes, I agree my music is very different. On Underground quality my music is more raw and wild… For Rekids I gave more songs or tracks that have more of a song structure..And for Naif label I did completely Raw stripped down house like “Hotter than July “for example..I also make techno music but I didnt have a chance to release it yet..When I am inspired I don’t think of a genre..I just catch the flow and then see where it goes… if in the end there is a song-fine, abstract loop -cool, something else? Whatever, really.
Let’s go into your daily routine, consisting of producing and djing. It’s great to know that a pro like you, is not related to hard works made with articulated machines and specialized studies. Music is passion, no matter what you use to produce it. We want to let white paper with your comments about producing and djing with a laptop.
Well there was enough said by me before about djing with a laptop. I don’t want to repeat myself. Its not my thing and I am playing vinyl and cds. As for producing. I am mostly using laptop as a sequencer. For my album I used a few synthesizers and some analog reverbs and delays like Vermona spring reverb for example. One song is recorded through the tape to get more of an analog sounding. I love working with analog gear because this is the only thing I actually can work with… I need to touch something, press a button or rotate some knob… So all my songs were mostly recorded with these synthesizers (real ones): Roland MKS-7, Korg R 3, Prophet, Juno 106, Yamaha SK20, and a Mood Voyager that I rented.
Mixing with Traktor or other computer softwares. Do you think there are only negative points?
No, of course no. There are many cool options with Traktor. It’s a cool program for musicians and dj who have chosen to walk hand in hand with technological progress both technically and musically. Like Richie Hawtin for example. Big respect. But unfortunately there are not so many people who could use it like Richie Hawtin. Anyway, its just not for me. I am this boring venial dj, out of time and progress. I don’t need all this coolness… Though, If you ask me about negative points There are some: it could be that it really harms your taste. How? very easy- tractor gives too many options: for instance-I have only 90-100 records maximum. Traktor allows dj to have 10, 20 times more. Traktor dj most of the time is a pain in the ass for others djs who don’t play Traktor because he is there rewiring all his equipment in front of me and spoiling my last track pleasure. Clubs are more and more getting used to laptop sound and when you suddenly wanna play yinyl in most of the clubs it sounds like shit and then everyone is looking at you in amazement: “what have you done so wrong that it sounds so low and all this feedbacks suddenly… where are they from?” And I also think that its not cool always staring at the screen but thats only my opinion. But in the end of the day Everyone is free to do what he wants to do. I know some nice Traktorists and I know some terrible ones..same with vinyl djs…some play good, some play boring as hell.
Is a hot news that vinyl is coming back (sales increased by 37% last year). In addition to please you (I assume), is a news that surprises you as “record collector”?
Im not surprised at all… I think some people just got tired of this digitalized life. It is so cool to touch the vinyl to read the name of the track on the paper cover, to enjoy the artwork of the record and the main point to appreciate it because you not only like it, you also bought it… you paid money and now you can see what you bought..it is a real object. It is a certain effort. And you cherish it like a child.
Music first, then mixing. The set should mix also emotions and movement. Few DJs are able to combine the two things. Thinking especially about it, who do you think, in the past and at this moment, is the best performer?
A general question that contains many reflections.
What do you think of the female in the electronic world? Your collaborations with Sascha Funke or your releases on Jus-Ed (Rekids) and Phillip Solmann (Naif) labels …is it easier to work with men? Have you ever had the opportunity or maybe you’d like to collaborate with another woman in the future?
I love men. I don’t know them at all but I think I understand them quite well. For me its easier to work with men. My friends are also mostly men. If I ever will be collaborating with a woman it will be because she will be an artist of extraordinary talent. And not because she is a woman and I want to go on her just to support her because of this female solidarity… Musician its like a driver-he has no gender in my opinion. No matter boy or girl… music. Good music and professionalism -all what matters… Though woman definitely bring a tender touch, different sort of harmony. And most of them just good to watch… sweet, lovely creations..
The year 2012 has just begun, but we have already hot news about you. I know that you do not love making plans for the future but do you want to talk about your next album coming out on Rekids, world tour, new live show?
I am working on my live show at the moment. I will be performing most of the songs from my album live. There will be a little album tour that I am really looking forward to… It is actually even scary… Never did it before. I am also about to release my new video for “Ghetto Kraviz” song from my album. There are so much dancing in the video. And of course I can’t wait to play my favorite records for Italians. You have to know that I really like your country. I even think that in some ways italians are very much like russians, wild and passionate.
Last question: do you feel happy right now? Do you still have any unfulfilled dream, even outside the professional sphere that you intend to realize in the near future?
Happiness is a very abstract thing. It is not static. But I guess I can say that I am at least at ease with my self more or less and I am very thankful to what I have. For the love that I get from people. Thank you Lord.
Thanks for your time Nina, all the best for your future!