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[tab title=”Italiano”]Il The Garden Festival lo seguiamo da un po’ e l’anno scorso abbiamo avuto modo di renderci conto di quello di cui tutti parlano: un piccolo gioiellino incastonato sulla costa di Tisno, Croazia, in cui abbiamo sperimentato una delle esperienze di clubbing più antitetiche che possiate immaginare. Per scoprirne le origini e per avere idea di come tutto questo sia nato, abbiamo intervistato Nick Colgan, ideatore del festival ed imprenditore pionieristico nel campo dell’entertainment in terra croata. L’anno prossimo coinciderà con il decimo anno del The Garden Festival e sarà anche l’ultimo, non lasciatevi sfuggire l’occasione. È proprio là, ad un Adriatico di distanza.
Parliamo dei tuoi inizi e quindi di te. Hai un percorso di vita molto lungo che ti ha portato in giro per il mondo: da Birmingham in Sud America poi Croazia passando tra una collaborazione con gli UB40 e la boy band Boys Like Judd. Una carriera permeata dalla musica. Quali sono i passi fondamentali che ti hanno fatto propendere per un impegno così importante nel mondo della musica?
Sono sempre stato attivo nel mondo della musica, ad essere onesto specialmente tra i club ma nel frattempo amavo girare il mondo. Dopo averci provato come pessimo tastierista nei Boys Like Judd ed aver girato per alcuni anni con gli UB40, ho fatto un tour con gli Electribe 101 e nel 1990 uno degli show venne fatto a Buenos Aires con la partnership di ID Magazine. Fu lì che incontrai Martin Gontad (produttore sudamericano di eventi come Creamfields BA e reggente della 2NET) con cui decisi di tornare in Argentina e mettere in piedi un evento chiamato “Dance Energy” che organizzammo a Buenos Aires, Sao Paulo e Punta del Este in Uruguay. Questo credo sia stato il momento chiave ed è durato per 4 anni.
Detieni un primato invidiabile: The Garden Festival è il primo festival ad organizzazione british ad aver preso piede in Croazia. Sei un pioniere. Perché la Croazia è divenuta la terra ideale dove poter organizzare un festival? Un senso di rinascita dopo il conflitto balcanico e la prospettiva per la popolazione di rialzarsi economicamente?
Conobbi un ragazzo mentre lavoravo con gli UB40, lui veniva da Zara in Croazia e ci invitava sempre ad andare lì a dare uno sguardo. Perciò io e Jimmy Brown (batterista degli UB40) decidemmo di portare le nostre famiglie lì nel 2003 per una vacanza. Abbiamo passato un periodo grandioso e ci siamo innamorati del posto, si sentiva che c’erano le condizioni per far partire qualcosa e la cosa si concretizzò quando abbiamo visto la splendida location in cui l’anno dopo avremmo aperto il “Garden Zadar”, un qualcosa di assolutamente diverso rispetto a quello che la gente era abituata a frequentare ed ora siamo nel suo undicesimo anno di vita.
Una volta quindi messo in piedi il quartier generale è venuto il momento della tua creatura: The Garden Festival. 10 anni e per certo uno dei migliori (se non il migliore!) piccolo festival in tutto il mondo. Puoi parlarci di come è iniziato il tutto e quando hai raggiunto la consapevolezza di quello che sei riuscito a creare?
Per caso mi imbattei nella prima location del festival ovvero Petrcane dove vivevamo e quindi incominciammo ad ingegnarci su come portare gente qui ed accomunarli al sentimento che sentivamo provenire da questi luoghi. Perciò iniziammo ad invitare i nostri amici e le loro famiglie e nel 2006, con solo 400 persone, è iniziata la storia del The Garden Festival e l’atmosfera era eccezionale. Sapevamo di essere sul pezzo e l’anno dopo triplicammo le presenze, il resto è storia.
Noi siamo stati lì. Abbiamo trovato un’atmosfera davvero rilassata, una settimana di sorriso, un posto dove lasciare alla porta qualunque problema e dove promoter, dj, giornalisti sono tutti uguali, cioè persone. È come se il The Garden Festival fosse un segreto per pochi. Come avete fatto negli anni a gestire l’hype e quindi a non distorcere l’atmosfera rilassata che abbiamo trovato?
Non è stato facile. Nel 2009 ci furono 3500 presenze e da quel momento abbiamo deciso di fissare il tetto massimo a 2500; l’atmosfera era diversa e il villaggio aveva difficoltà a sostenere ed affrontare quei numeri. Ci sono alcuni fattori che rendono il tutto speciale come l’inesistenza di aree VIP o di backstage e questo permette a tutti di mischiarsi fra loro, artisti, stampa e la gente che ha acquistato il biglietto, è tutta lì. Sentiamo di aver creato negli anni una famiglia “Garden” che è cresciuta negli anni.
Un’altra peculiarità è che la musica sembra essere a supporto rispetto quello che succede. Non c’è fretta di dover correre tra uno stage e l’altro, rimanerci pochi minuti e correre verso un altro artista. Credo abbiate trovato un bilanciamento dinamico perfetto tra l’aspetto turistico e l’aspetto prettamente musicale. È così? È la proposta turistica che muove tutto rispetto ad una proposta artistica, comunque, di altissimo livello?
Si. Negli anni abbiamo assolutamente spinto sull’elemento “vacanza” del festival. Nei primi anni abbiamo notato che la gente decideva di venire qui per minimo una settimana e quindi abbiamo cominciato a fare una programmazione che la coprisse tutta. The Garden Festival adesso è sicuramente una vacanza con un sottofondo musicale di prim’ordine.
In questi 10 anni quali sono i momenti più importanti vissuti, anche momenti negativi che ti facevano propendere per gettare tutto via.
Ci sono tanti highlights e sarebbe difficile selezionarne uno, ma è stato stupendo vedere il piacere reale, il godimento, disegnarsi sui volti su chi è venuto negli anni ed è un gran piacere lavorare con alcuni dei migliori musicisti e dj del mondo. Credo che il momento più difficile sia stato nel 2011 quando abbiamo perso la nostra prima casa in Petrcane ed abbiamo dovuto cambiare e trovare la nostra nuova casa nel The Garden di Tisno.
Al termine del 2014 abbiamo appreso che l’edizione del 2015, la decima, sarà anche l’ultima. Come mai questa decisione? Una maniera per trasformare The Garden Festival in qualcos’altro evitando di rimanere ingabbiati in un’unica avventura?
Abbiamo deciso che la decima edizione sarebbe stata l’ultima qualche tempo fa e ci sono alcune motivazioni. Ci siamo sempre detti di voler lasciare quando l’atmosfera era ancora grandiosa e 10 anni sono un bel numero ed è una bella meta. Ma ritengo che la ragione più importante sta nel voler avere più tempo da dedicare e concentrarlo sul The Garden Tisno (la location del festival), sul The Garden Zadar (il centro operativo) ed anche sul Barbarella’s Discotheque (il nostro open-air) ed altri eventi che qui hanno la loro residenza (Soundwave, Electric Elephant, Stop Making Sense, SuncèBeat sono gli altri festival che hanno come location il Garden Tisno e Barbarella’s). Il party di chiusura sarà qualcosa di speciale (si prevede un’intera nottata al Barbarella’s che vedrà DJ Harvey come protagonista) e la line up dell’intero festival è già grandiosa, ma sicuramente sarà un momento molto emozionante. Non posso darvi anticipazioni su quello che sarà, mi spiace, ma nel 2016 un grande evento troverà la sua nuova location proprio al Garden Tisno.
La tua carriera e la tua vita risultano profondamente dinamiche ma sembra che tu in Croazia abbia trovato “casa”. Stai per sondare nuovi terreni sui quali portare la cultura clubbing? Come vedi al momento la scena dei festival croati che rappresentano LA scena estiva di questi giorni?
Stiamo vagliando diverse possibilità che potrebbe vedere alcuni eventi stand alone in posti diversi ma per il momento ci vogliamo concentrare su quello che abbiamo qui. Credo che la scena croata sia molto forte al momento ed andrà ancora meglio con il tempo, sono orgoglioso di aver contribuito al cambio delle cose qui e continuerò a vivere qui e a muovere le cose per il prossimo futuro.[/tab]
[tab title=”English”]It’s been a while that we follow The Garden Festival, and the last summer we realize of what they’re talking about: a little gem nestled on the coast of Tisno, Croatia , where we experienced one of the most antithetical clubbing experiences you can imagine. To discover the origins and to have no idea how all this is born, we interviewed Nick Colgan, creator of the festival and pioneering entrepreneur in the field of entertainment in the Croatian land. Next year will mark the The Garden Festival’s tenth edition and will be the last, do not miss this opportunity. It is right there, to an Adriatic Sea away.
Let us start from the beginning and the man. You have had a long career that has taken you all around the world. From Birmingham to South America to Croatia passing by a collaboration with UB40 and the boy band Boys like Judd. A career permeated by music. What have been the most remarkable steps in your life that made you decide to get involved deeply in the music industry?
I have always been into music, gigs and clubs to be honest but also loved traveling around. After trying my hand as a really bad keyboard player with Boys like Judd and touring with UB40 for several years I did a tour with Electribe 101 and a few one off shows in 1990 one being in Buenos Aires with ID magazine as part of their world tour. It was there I met Martin Gontad and ended up going back over to Argentina to set up an event called Dance Energy which we did in Buenos Aires, Sao Paulo and Punta Del Este in Uruguay. I suppose this was a defining moment and stayed for 4 years.
You have an enviable achievement: the Garden Festival is the first English made festival that took place in Croatia. You are a pioneer. For what reason did Croatia become the ideal country to organize a festival? A sense of rebirth after the Balkan conflict and the perspective for the native to raise again their economy has been a plus?
I had met a guy who became a good friend whilst working with UB40 who was from Zadar in Croatia and he was always asking us to go take a look. So myself and Jimmy Brown (drummer UB40) finally took our families over in 2003 for a holiday. We had a great time and fell in love with the place, it felt like it could be the place to start something and before we knew it we found a beautiful location in Zadar and the following year opened what is now the Garden Zadar which really took off as was something very different to what people were used to and its now in its 11th year.
Let’s talk about your creature: the Garden Festival. 10 years and, for sure, is one of the best (maybe the best) small festival all over the world. Could you talk about the first steps, the first years and when you reached the awareness of what you created?
Thanks for the kind words it is very special to us for sure. I stumbled across the venue first in Petrcane where we lived and we were looking for a way to attract more people over to this place we felt we had found. We then set about inviting over friends and family and had the first Garden Festival in 2006 with only about 400 people but a great atmosphere. We knew we were on to something and the following year the numbers tripled the rest is history.
We have been there this year in my person. We found a chilling atmosphere, a smiling week, a place where you can leave all your trouble at the gate and where djs, party organizer, journalist are there just like normal people. The Garden festival it is like a secret for the few. What is the secret? How in the years you have managed the hype and to not distort the relaxed atmosphere that we found out?
It’s not been easy and in 2009 we had 3500 come through the doors. It was then we decided to cap the event at 2500 as the vibe was different and the village found it difficult to cope with the numbers. I think there are several factors though including no VIP areas or back stage so everyone mixes together artists, press and the most important people the people who have bought the tickets. We really feel we have a proper Garden family that has grown over the years.
Another peculiar thing is that the music seems to be a support of what happens. There is not rush to go to one stage and then stay there for few minutes and go away to listen other dj. I think that you have found the best balance between the touristic matter and the music matter. Am I right? Is the touristic matter that moves everything even if the artistic proposal is so high like yours?
Yes, we have really pushed the holiday element over the years. We found that most people in the earlier days were coming out for a week minimum so we started to programme the whole week. The Garden Festival is for sure now a holiday with a fine musical backdrop.
In these 10 years what have been the most remarkable moments that have you experienced? Even bad moments that maybe could let u decide to give up.
There are so many highlights it would be hard to single one out but it has been a real pleasure getting to see all those smiling friendly faces every year having a great time and getting to work with some of the best musicians and DJ’s around. I suppose the worst time we had was in 2011 when we lost our venue in Petrcane but even that turned out well as we found our new home The Garden Tisno.
At the end of the 2014 edition, we got the news that the 2015 edition of Garden Festival will be the last. Why this kind of decision? A way to have the chance to transform the Garden in something different avoiding to be stuck only doing one thing? What we could except from this last edition? Could you give us some juicy news?
We decided that the 10th Garden would be the last some time ago and there are several reasons. We always said we wanted to go out on while the atmosphere was still great and 10 years is a long time and a good number. But I suppose the main reason was to enable us to have more time to concentrate on our venues The Garden Tisno (the festival site), The Garden Zadar (our bar based in Zadar) and of course Barbarella’s (the open air club) and the other events that happen in them (Soundwave, Electric Elephant, Stop Making Sense, SuncèBeat). The final party will be very special for sure (DJ Harvey will blast the Barbarella’s) and the line-up already looking great but it will certainly be an emotional time. I cannot give you any juicy news now sorry but there is a great event that will slot into our place in 2016.
Your life and career seems to be extremely dynamic but in Croatia you seem to have found your home. Are you gonna exploring new landscapes where bring the clubbing experience and how you see the moment of the Croatian festival that are THE events in the summer.
We are looking at various possibilities that could see us do a few special one off’s on new shores but for the time being we will be concentrating on perfecting what we have here. I think the Croatian scene is very strong at present and will get better and better, I feel very proud to have been part of setting things up here and will continue to live here and move things forward for the foreseeable future.[/tab]
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