Conosciuto ai più per aver lanciato quello che sul mercato dei prodotti per il mixing e il djing si presenta per essere il software più diffuso e popolare, Native-Instruments, dopo aver avuto numerosi consensi per il suo “Traktor”, scelto ormai da tutti i pro e ritenuto il successore digitale del cdj e dell’ormai compianto giradischi (ricordiamo Richie Hawtin ormai icona del brand nonchè ambasciatore del prodotto), si sta facedo sempre più spazio nel segmento dei prodotti musicali che vedono come protagonista indiscusso il computer, strumento sempre più polifunzionale.Accanto allo sviluppo dei programmi, l’azienda ha poi iniziato a sviluppare una serie di strumenti hardware (quali controller MIDI e schede audio) che, riproponendo le stesse linee pulite e minimali dei software, hanno permesso una scalata alla notorietà ancora più veloce. La tematica di fondo, però, resta sempre la stessa: la musica intesa come divertimento. Forse è questo spirito che ha portato molti e sempre di più ad abbracciare questo nuovo modo di far musica.Ai più, infatti, che pensano che la professionalità venga solo associata a complessità e studio approfondito, il marchio risponde che, per una cosa così innata come la musica, questo non sussiste. E questo lo si capisce bene dando un occhio ai nuovi programmi che la “casa” ha sviluppato: come mosso da un viaggio attraverso i cinque sensi, dopo The Finger, l’azienda ha da pochi giorni lanciato un nuovo programma che scommettiamo avrà uno sviluppo incredibile: The Mouth. L’idea è quella di presentare una piattaforma di produzione musicale attraverso quel modulatore e synth che forse non ha pari: la Voce. Proprio così: servendosi di Reaktor (utilizzabile sia come player indipendente che come plug-in) con un’interfaccia grafica estremamente semplice e attraverso l’aiuto all’occorrenza di controller midi e microfono permette di registrare prima un passo vocale (dal semplice bit fatto con la bocca, al sibilo più acuto) e poi modularlo, looparlo, effettizzarlo, creando così una base che, assieme ad altri suoni, rende davvero semplice la creazione di una canzone.Viene così da ridere se si ripensa al passato, quando la creazione di musica era cosa per pochi, ed era solitamente accompagniata da una solida preparazione teorica, dall’acquisto di materiale professionale e costoso, e solitamente ingombrante… la musica è divertimento, e The Mouth ne è la prova.
Alessandro Giachi
Scrivere mi rilassa, se poi si tratta di musica le cose non posso che migliorare. Quando il tempo me lo permette suono la batteria e do consigli ai miei amici su generi nuovi e artisti sconosciuti. Il resto lo dedico all'ascolto, non ho un genere preferito, la musica mi emoziona tutta. È in grado di farmi cambiare umore in pochi secondi, motivo per cui odio l'opzione shuffle nei lettori mp3.
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