Dal 2002 quattro fratelli stanno scrivendo la storia del clubbing romano, una storia che non ha a che fare con le sonorità che spesso vengono associate alla capitale. Questa è una storia che arriva da lontano e che viaggia sulle onde sonore dell’elettro clash newyorkese. Una storia che per un periodo di tempo si è sviluppata lontana dal weekend, in un giorno in cui avrebbero faticato anche i più grandi.
La storia di un faccione, quello di George, simbolo di una community che è nata prima ancora dei social, perché la vera fortuna di questo party è sempre stata la sua atmosfera. Che fosse il primo Akab o l’ultima festa con Garnier negli enormi spazi dell’Ex Dogana, L-Ektrica ha sempre saputo mantenere l’identità che l’ha fatta amare ad un pubblico variegato ed incredibilmente bello. Roma non è Milano, non ha il melting pot delle grandi capitali mondiali, ma per una notte a settimana, in questi quindici anni potevamo permetterci di sentirci ovunque, circondati dalle note di una musica bellissima e da persone che avevano voglia di condividere le stesse identiche emozioni.
L-Ektrica è il suo pubblico, le sue storie, gli aneddoti, la musica. L-Ektrica sono Andrea Esu, Claudia Gianvenuti, Lord Z e Fabrice. L-Ektrica è una storia che merita di essere raccontata nel migliore dei modi, perché rispecchia in ogni minimo dettagli le persone che l’hanno pensata, creata e vissuta.
Abbiamo chiesto a questi quattro fratelli, amici e colleghi di raccontarci questi anni: Claudia e Fabrice attraverso i ricordi, gli obiettivi e la storia di questo party. Lord Z attraverso l’identità che negli anni ha sapientemente costruito e ovviamente attraverso la musica, quella di Andrea Esu e di queste quindici incredibili stagioni.
La storia: Claudia e Fabrice
Qual è il ricordo più bello legato a L-Ektrica?
Claudia: Personalmente non riesco a focalizzare un episodio. Più che altro ho la sensazione di soddisfazione e incredulità dei primi anni, delle prime inaugurazioni all’Akab in cui una marea di gente ti dimostrava davvero tanto, i preparativi dei gadget. Essendo martedì era davvero un “impegno” venire lì apposta per noi, dal momento che tutti gli altri locali di Testaccio erano chiusi. Era un giorno “non convenzionale”, quindi ci venivano proprio per passione! Nonostante la fatica della sveglia x andare a lavoro il mercoledì mattina!
Fabrice: Ce ne sono molti, uno di questi per me è stato assistere alla crescita di L-Ektrica in termini di pubblico e di “critica”, e la cosa non è avvenuta da un giorno all’altro…
La delusione più grande?
Claudia: Per fortuna, credimi, non mi viene in mente nulla in particolare…
Fabrice: Potrei dire che ci sono stati diversi episodi in cui mi aspettavo che le cose andassero meglio di come sono andate, fa parte di questo tipo di lavoro. Per esempio la prima volta che è venuto Breakbot nessuno lo conosceva e non ci fu il pienone, io ci rimasi un po’ male perché conoscevo il valore dell’artista. A proposito a novembre ha suonato all’Olympia di Parigi…
Come descrivereste il vostro party ad una persona che non lo conosce?
Claudia: Credo che L-Ektrica abbia passato talmente tante fasi, tante sfaccettature, che non saprei riassumerla. Però penso una cosa, visto che sono passati quasi 15 anni, o meglio, questa è la quindicesima stagione, se siamo ancora qui a far “grandi cose” qualcosa significherà!
Fabrice: C’è ancora qualcuno che non lo conosce?! Scherzo, gli direi che è una festa dove la gente è bella e la musica buona…
Come si riesce a portare avanti un party, senza modificarne la sua identità, per 15 stagioni?
Claudia: Da un certo punto di vista ci sono state tante fasi di L-Ektrica, tante sfumature e filoni musicali che ci hanno influenzato. Siamo nati nel 2002 in scia alla nuova “electro clash” che arrivava da New York… pensa quanto tempo è passato! Però credo pure che la forza sia stata nella coerenza, ecco sì, la coerenza credo sia stata ciò che ci ha dato la credibilità nei confronti del pubblico. Un pubblico educato a seguirti a prescindere dal grande nome in cartellone, ma affezionato all’atmosfera che comunque gli si garantiva. Un’atmosfera di festa, di divertimento, un ambiente carino e non qualunquista, un altissimo livello qualitativo di musica, la curiosità della scoperta di artisti magari meno conosciuti… Poi altra cosa fondamentale per la riuscita di tutti questi anni è che il nostro gruppo non è mai cambiato, nessuno di nuovo e nessuno perso. Due coppie di fratelli, gli Esu e i Gianvenuti. Anche se fondamentalmente io e Andrea siamo ai vertici per i fattori decisionali e organizzativi.
Fabrice: Evolvendosi, non rimanendo mai fermi, restando curiosi…
Dopo tutti questi anni cosa rappresenta oggi L-Ektrica?
Claudia: Un punto di riferimento e sicuramente una delle serate più longeve di Roma! Mi da molta soddisfazione il rispetto e la stima che ci hanno dimostrato tutti quelli con cui abbiamo collaborato, dalle crew alle agenzie di booking e gli artisti stessi.
Fabrice: Questa è una domanda che andrebbe fatta al pubblico di L-Ektrica, per me rappresenta una storia ben riuscita…
C’è un artista con cui avete legato di più?
Claudia: A dire il vero ce n’è più di uno. Ci sono vari artisti che credo realmente ci vogliano bene, abbiano stima… e spesso ci chiedono pure consigli riguardo proposte che gli fanno su Roma. Tra questi “Pedro” Busy P, o gli stessi 2manydjs! Hanno sempre piacere a fare bei pranzi o belle cene insieme, non quelle cose fatte di corsa. Hanno suonato da noi recentemente e ci hanno salutati dicendoci che la prossima volta vogliono venire per qualche giorno a Roma proprio per stare di più insieme! Oppure uno ormai di famiglia è Tiga! Una persona dolcissima! Ogni volta che viene la prima cosa che fa è chiedermi come sta mio figlio e mostrarmi sul telefono quanto sono cresciuti i suoi bambini! Anche se stiamo in consolle, davanti a 1000 persone, sicuro si prende due minuti per questi momenti carini.
Fabrice: Ce ne sono diversi con i quali si è creato un legame di amicizia personale, penso a Tiga, Busy P. ed anche altri… pensa che tra un paio di settimane viene a Roma Philipp dei M.A.N.D.Y. per una breve vacanza e noi, ovviamente, ci vedremo a cena.
Quale invece vi ha regalato la festa più bella e perché?
Claudia: Considerando che i primi dieci anni facevamo circa quaranta serate a stagione, e gli altri cinque anni non meno di venticinque/trenta serate l’anno, capisci che fare ora mente locale non è facilissimo! Ahahahaha…
Fabrice: Mi viene in mente una serata al Lanificio con i Metro Area, set perfetto con un Morgan Geist ispiratissimo, atmosfera morbida e pubblico entusiasta…
Ci sono clienti che vi sono rimasti nel cuore? Aneddoti indimenticabili legati alla porta e alla pista?
Claudia: Abbiamo realmente ‘cresciuto’ una generazione. Persone che oggi hanno 35 anni e che ricordano serate in cui erano poco più che ventenni! Ci sono poi dei “pezzi di cuore” come il mitico Angelo, che si presentava da solo ogni martedì sera sapendo che si sarebbe comunque sentito in famiglia appena arrivato! Oppure Piero che di martedì notte si faceva Civitavecchia – Testaccio – Civitavecchia! E molti altri… Invece sui personaggi, per non dire “soggetti” incontrati all’ingresso mentre facevo la selezione potrei scriverci un libro: ho visto e sentito di tutto!
Mi sono sentita dire qualsiasi cosa per convincermi a farli entrare! Amici di amici di amici, o quelli che si spacciavano per “amici di Claudia”, non sapendo che si erano giocati il nome sbagliato… o scuse improbabili… parenti inventati… proprio di tutto!
Fabrice: Con molti di loro siamo diventati amici, alcuni sono letteralmente cresciuti con noi! All’Akab, il martedì, veniva un tizio che aveva deciso di smettere di parlare. Scriveva tutto su un pezzo di carta e te lo faceva leggere, tu gli rispondevi a voce e lui ti rispondeva scrivendo. Non era muto ne sordo, aveva solo deciso di non parlare più…
L-Ektrica è stato legato a diverse location, quale vi è rimasta nel cuore?
Claudia: Si, abbiamo gironzolato parecchio negli anni, serate one shot e residenze, anche se chiaramente le nostre due “case” in cui ci siamo realmente formati sono stati l’Akab in primis e poi il Lanificio 159.
Fabrice: Non posso non menzionare la sala al primo piano dell’Akab, è lì dove tutto è cominciato, ci abbiamo lasciato un pezzo di cuore in quel posto….
Parliamo di futuro: prossimi quindici anni, che succede?
Claudia: A grandi linee penso che ad un certo punto forse lasceremo le serate “normali” da club per dedicarci più alle grande produzioni. Anche per questo motivo da qualche anno abbiamo incanalato la nostra esperienza e la nostra ambizione fondendola con i ragazzi dell’Akab e realizzato un festival che si chiama Spring Attitude, giunto ormai alla 6 edizione nel maggio 2016.
Fabrice: E chi lo sa?! Preferisco pensare giorno per giorno, è meno impegnativo…
L’identità: Lord Z
Dal 2002 ad oggi L-Ektrica mi ha dato la possibilità di sperimentare stili grafici, tecniche, idee surreali e ironiche, di navigare e scandagliare tutti i mari della creatività senza porsi limiti, senza fermarsi ad un genere, ma dando sempre un’identità ad ogni stagione.
George, il logo/simbolo di L-Ektrica, è come un figlio, disegnato e trasformato nei modi più assurdi. Questo artwork è dedicato a lui e rappresenta per me passato e futuro.
La musica: Andrea Esu
Quindici stagioni al timone della pista, insieme al fratello Fabrice o in solitaria, abbiamo chiesto ad Andrea di scegliere quindici brani che riassumono nel migliore dei modi il mood di L-Ektrica. Ovviamente non mancano i grandi classici, i ribalta pista, i dischi degli artisti più significativi che hanno ospitato e quelli che ci siamo trovati a cantare tutti insieme fino all’alba.