“La musica è, innanzitutto, l’insieme delle reazioni fisiologiche del corpo. Non esiste un ascolto puramente “intellettuale”. Poco importa che la musica sia o non sia comprensibile attraverso un processo di analisi. La musica non deve essere capita”. Con queste parole il compositore Fausto Romitelli – originario di Gorizia – interpretava il dibattito attorno alla sostanza e alla ricezione della musica contemporanea. Lo stesso desiderio che alimenta All Frontiers, festival di indagine sulle musiche d’arte contemporanee, che inaugurerà la 26a edizione venerdì 12 dicembre a Gradisca d’Isonzo, provincia di Gorizia, un territorio di frontiera e che, come tale, rappresenta un luogo ideale per la sperimentazione artistica. Tre giorni di concerti, performance in esclusiva e incontri per ascoltare e “toccare” con mano il presente.
Si parte venerdì 12 dalle 21 alla Sala Civica Bergamas, trasformata dalle installazioni visive di Hybrida. La prima esecuzione sarà affidata al sassofonista free jazz Peter Brötzmann e al batterista Steve Noble. Le parole d’ordine sono avanguardia ed improvvisazione, eredità del movimento Fluxus di cui Brötzmann ha fatto parte qualche decennio fa. A seguire gong e live electronics, uniti alle tecniche vocali di Ute Wassermann, cantante, interprete e compositrice legata alla scuola di Henning Christiansen e Allan Kaprow e membro del collettivo musicale berlinese Les Femmes Savantes. Chiuderanno la prima serata nuovamente il duo Brötzmann & Noble, a fianco del collettivo Dobialab Gravity Ensemble, realtà locale di sperimentazione che inaugura una partnership con All Frontiers. L’ensemble è costituito dai polistrumentisti Gabriele Cancelli (tromba), Mimo Cogliandro (clarinetto basso, sax soprano), Clarissa Durizzotto (clarinetto, sax contralto), Roberto Fabrizio (chitarra elettrica), Andrea Gulli (live electronics), Giovanni Maier (contrabbasso), Giorgio Pacorig (pianoforte, piano fender rhodes) e Paolo Pascolo (flauto traverso, sax contralto).
La seconda giornata del festival prosegue sabato 13 con due incontri pomeridiani attorno alla figura di Fausto Romitelli, il compositore scomparso prematuramente nel 2004, che sapeva unire l’avanguardia colta con espressioni rock e linguaggi più accessibili. Alle 18.00 Palazzo Monte di Pietà ospiterà il workshop Creative Ways To Use Your Brain Waves 2.0 curato da Jestern (eclettico artista di origini friulane e portavoce della produzione brainwave) e prodotto da Omissisfestival, partner di More Music. Mentre alle 19.00 nella Sala Consiliare di Palazzo Torriani sarà presentato il libro Oltre le periferie dell’impero – Omaggio a Fausto Romitelli, raccolta degli atti del convegno svoltosi durante la passata edizione di All Frontiers e dedicato al compositore goriziano. Alla presentazione interverranno Alessandro Arbo (Università di Strasburgo), Tullio Angelini (More Music), Andrea Agostini (compositore) e Luca Cossettini (Università degli Studi di Udine), impegnati a ripercorre l’utopia di un suono visionario di cui Fausto Romitelli ha fatto una ragione di vita e di costante ricerca artistica. Questi appuntamenti costituiscono un’anteprima di Interpolazioni, la rassegna di musica contemporanea realizzata in collaborazione con Biennale Musica, che a Gorizia ha avuto origine nel 1985 e che sarà riproposta il prossimo anno.
La musica riprenderà dalle 21.30 nella Sala Civica Bergamas con la performance Metalsushi – 3 songs for an index of metals a cura della poetessa finlandese Kenka Lekovic, in riferimento a An Index of Metals (2003) ultima opera di Fausto Romitelli concepita come narrazione astratta dove parole, suoni e rumori sono fusi insieme sfidando le capacità percettive degli ascoltatori. A seguire la videoproiezione Lichtspiel, con le immagini dell’omonimo cortometraggio di Lázló Moholy-Nagy (scuola Bauhaus) e musica di Romitelli (1997). Il Quartetto Maurice, composito da Georgia Privitera (violino), Laura Bertolino (violino), Francesco Vernero (viola) ed Aline Privitera (violoncello) assieme ai sintetizzatori di Andrea Agostini (compositeur en recherche presso l’Ircam di Parigi) presenteranno 4+1 project, interpretando Natura morta con fiamme per quartetto d’archi amplificato ed elettronica. Derive decisamente elettroniche con il main act della serata, che vedrà l’attesissimo Mika Vainio impegnato in un live electronics. Membro del duo Pan Sonic assieme ad Ilpo Väisänen, Vainio è ora attivo con il progetto solista Ø, per cui si muove in territori ambient e minimal, senza rinunciare a quel suono ‘glitch’ tanto apprezzato da Romitelli e fatto di andamenti irregolari, frequenze insolite ed astrazioni (dis)armoniche. La transizione della chitarrista Lucia D’Errico, tra i fondatori del gruppo FramEnsemble, porterà alla chiusura della seconda serata, con l’eccezionale incontro tra il Quartetto Maurice & Andrea Agostini con Mika Vainio e che rimarrà impresso nella storia del festival.
Domenica 14 dicembre, nella terza e ultima giornata del festival, andrà in scena alle 18.00 presso il Nuovo Teatro Comunale il concerto in forma semi scenica Aspettava nel sole a cura di Giovanna Marini, una delle personalità più riconosciute nel campo della ricerca musicale internazionale. Con lei il coro Arcanto (diretto da Giovanna Giovannini) rileggerà partiture concepite per l’Oresteia di Eschilo e Le Troiane di Euripide fino all’omaggio per Pier Paolo Pasolini. Alle 21.00 ecco invece la performance audiovisiva Ursuppe – Brodo primordiale, progetto di Alberto Boem e Davide Bevilacqua, basato su gelatina prodotta dall’alga Agar agar e oscillatori analogici ricoperti di resina trasparente. Chiuderà la serata l’eclettica artista ungherese Luca Kézdy, con voce, violino elettrico e live electronics.
All Frontiers è organizzato da More Music, associazione per la promozione e la diffusione delle arti contemporanee.