“After the Trojan gar, Odysseus, overcoming various hurdles tries to returns home and reassert his place as rightful king of Ithaca; this took him ten years. I’m not a king and I’m just trying to bring back the ship with my old crew of friends, with whom I shared emotions and experiences.”
Recita così il comunicato stampa del quarto capitolo di Outis Music, etichetta con base Berlino ma cuore tutto italiano. Dietro questo nuovo progetto dalla natura molto particolare c’è infatti la mente di Dino Sabatini, ovvero la metà da esportazione del duo romano Modern Heads. Il concept mette nero su bianco che il cuore di Outis va ricercato in una rappresentazione delle sensazioni evocative, ipnotiche e sensuali che la musica sa trasmettere. Dicevo che la natura di Outis è particolare: non stiamo parlando di un’etichetta come se ne vedono tante ma piuttosto un riferimento per tutte quelle persone che con cui Sabatini ha iniziato a scoprire il mondo della musica – Giorgio Gigli e Donato Dozzy, per citarne un paio.
Sono proprio di Donato Dozzy la terza e la quarta mano che insieme a quelle di Dino danno vita a “Journey Back to Ithaca”, una “meeting” che, citando ancora Sabatini: “credo non abbia bisogno di presentazioni”. I due romani non si perdono in chiacchiere e vanno dritti al punto con due tracce, “Penelope” e “Telemacus”, in cui i loro stili si fondono in una techno quasi spettrale. Sì, spettrale. Echi e lamenti di tempi che sembrano lontani si accavallano accompagnati da una ritmica insistente. Come con uno dei migliori allucinogeni sta a voi decidere di lasciarvi andare e farvi riportare agli albori delle vostre emozioni o piuttosto di lottare, soli contro voi stessi, cercando, invano, di restare lucidi. Questo è “Journey Back To Ithaca”, buon viaggio.