La celebrazione di un deciversario è un’occasione degna di festeggiamenti, soprattutto se nel mondo dello showbiz musicale – e tanto di più se entro il perimetro di una label che sforna “techno di nicchia”, fateci passare il termine.
Torniamo quindi a parlare di Token, etichetta di cui abbiamo già recensito recentemente la compilation “Momentum“, decidendo qui di dedicarle anche un doveroso tributo di fine anno per il suo primo decennio di esistenza.
Tutta la sua storia ha in realtà inizio non una decina, ma una ventina di anni fa – perché sono proprio le sue basi fondanti a spiegarci molto del modus operandi e della purezza di Token – e precisamente nel 1997. È in quell’anno che Kr!z, suo futuro label manager, inizia a fare il dj, spinto da scoperte musicali esaltanti come “Homework” dei Daft Punk, “Jelly Tones” di Ken Ishii o le sonorità avanguardiste di Aphex Twin. Roba in cui si imbatte accidentalmente nella biblioteca locale del suo paesino natale prendendo in prestito i più svariati CD, registrandoseli poi a casa su cassetta per poterli ascoltare sul walkman.
È però solo dopo aver sentito per la prima volta suonare Steve Rachmad che Kr!z va fuori di testa innamorandosi inesorabilmente della techno. Inizia così la sua assidua frequentazione della scena belga, che in breve lo porta a diventare addirittura resident dj al Kozzmozz, per poi arrivare anche ad esibirsi all’I Love Techno. Il bello è che ai suoi esordi Kr!z è minorenne, vive con i suoi e non ha nemmeno la patente.
In pochi anni tutto cambia. E a portare alla svolta finale è proprio un momento di crisi, parliamo del periodo compreso tra il 2004 e il 2006. La crisi non è sua, personale, visto che Kr! z sta più che bene e anzi, in lui ribolle una pazzesca voglia di fare e di mettersi in gioco. La crisi di cui parliamo è invece vissuta da tutti quegli artisti di sua conoscenza (e da lui più che apprezzati), che vede in difficoltà – vuoi perché non riescono a produrre causa fallimento di numerose label, vuoi perché è la fase in cui si assiste all’esplosione della cosiddetta scena minimal e dunque rimane poco spazio (da leggere “pochi si attentano a rischiare”) per “produzioni altre”. È così che alla fine del 2006 Kr!z decide di creare una propria piattaforma personale per realizzare dischi che era solito cercare nei negozi, finendo ogni volta per non trovarli. Inizia allora a contattare tutti i suoi artisti preferiti proponendogli di collaborare. Il primo a dargli fiducia è Inigo Kennedy.
Queste le parole di Kr!z riguardo alla loro iniziale collaborazione: “La sua prima release per Token è stata una vera delizia. Inigo ha sfornato un EP pazzesco di tre tracce. La sua uscita è stata davvero una bomba, suscitando immediatamente l’attenzione del pubblico. Da quel momento, Inigo ha sempre inciso per Token”.
Tornando a noi, riguardo al piccolo tributo per il suo decimo compleanno, abbiamo pensato di ripercorrere dieci anni di Token selezionando dieci tracce estrapolate da altrettanti EP e LP significativi per l’etichetta, scelte tra le produzioni dei suoi artisti di punta – Inigo Kennedy, Rødhåd, Sigha, Ø [Phase], Antigone, Tadeo, Ctrls e Oscar Mulero.
Risulta allora inevitabile partire da “The Map” del 2007, una delle tre presenti nell’EP “Identify Yourself” di Inigo Kennedy, la traccia “copertina” di questo percorso nonché la nostra prediletta. Un inno al concetto di “Rave”, al delirio psichedelico e ad una gran strafottenza nei confronti della minimal dilagante. Il tutto divinamente elegante, dalle tinte fosche e pieno di ispirazione.
Vi lasciamo ora alle altre nostre scelte. Buon techno compleanno Token, e altri mille di questi dieci anni di techno di pregio!
Inigo Kennedy “The Map”
Ø [Phase] “Morodem (Hts Mix)”
Ctrls “Socket”
Oscar Mulero “Suborbital Trajectories”
Antigone “Voltage”
Sigha “A Better Way Of Living”
Rødhåd “Energomash”
Tadeo “The Possibility Of An Encounter”
Inigo Kennedy “Voyager”
Inigo Kennedy “Obsidian”