SoundCloud, la più grande piattaforma di streaming e sharing musicale, nasce nel lontano 2007 e da allora è continuata a crescere senza sosta. 250 milioni di utenti, 12 ore di contenuti audio caricati ogni minuto, oltre 123 milioni di dollari di investimenti raccolti. E così anche il fatturato, arrivato a oltre 14 milioni di dollari nel 2013. Ma di pari passo sono cresciute pure le perdite, che sempre nel 2013 hanno ammontato a 29 milioni.
SoundCloud è quindi sull’orlo del fallimento? Non necessariamente, anzi probabilmente per nulla. Per una azienda che mira a diventare lo “YouTube per l’audio”, la crescita è l’obiettivo principale e per raggiungerla sono necessarie spese consistenti. Certo, le notizie prima di una azione forte per eliminare il materiale protetto da copyright e illecitamente postato (creando malcontento tra gli tra gli utenti) e poi di continue trattative con le major per raggiungere un accordo sulle royalties (che pare ancora lontano), così come una apertura verso la pubblicità e un minore focus verso le subscription premium come fonte di guadagno indicano che SoundCloud sta, e deve, cambiare. E in fretta. Gli investitori non fanno beneficenza ma investono soldi aspettandosi di portarne poi a casa (molti) di più ed è con questa logica che SoundCloud deve iniziare a ragionare sul proprio modo di trarre profitto dal servizio che offre.
Il mercato e di converso il modo in cui i contenuti musicali vengono distribuiti continuano a evolversi rapidamente. E anche il numero e mole dei competitor con i vari Spotify e similari, ma anche con colossi come Google (con Youtube e Play Music) e Apple non permette certo di adagiarsi sui propri successi senza adattarsi continuamente. Almeno da quello che sembra dalle varie notizie trapelate, il modello cui SoundCloud sembra sempre più volersi avvicinare è proprio quello dei servizi di streaming musicale, mantenendo però la permettere agli utenti di caricare liberamente i propri contenuti. YouTube senza video, appunto.
Ce la farà SoundCloud a sopravvivere e primeggiare sui concorrenti? Lasciamo alle aziende la lotta all’ultimo sangue per la conquista del mercato. A noi non resta che goderci le innovazioni e i nuovi servizi che verranno incessantemente introdotti per farci diventare loro fedeli e preziosi utenti.