Una vita passata a collezionare musica, tanta, tantissima e non averne mai abbastanza. Da qui la decisione di cominciare a fare da se, iniziare a produrre ed esprimere ciò che sentiva dentro. Da quel momento per Recondite è stata solo un’ascesa. Dalla Baviera a Berlino e subito i primi successi. Le prime uscite su Plagent Records, l’attenzione di label come Dystopian e un po’ di tutto il panorama techno e ora un album in uscita su Ghostly International. Il ragazzo sta giocando le sue carte e l’attenzione su di lui è molto forte, vediamo cosa ci ha raccontato.
L’estate è finita e l’autunno è tornato. Com’è stata la tua estate? Cosa ti è piaciuto di più?
La mia estate è stata piuttosto piacevole! Ho trascorso del tempo dalle mie parti. Ultimamente quando ho del tempo libero mi piace dedicarmi ai lavori tipici del ragazzo di campagna, come fare la legna e cose del genere. Sembra il tipico cliché da ragazzo di campagna, ma è un’attività che libera la mente e al contempo è un buon esercizio fisico.
Autunno significa anche l’imminente uscita del tuo nuovo album su Ghostly International, “Hinterland”. Cosa puoi dirci a proposito? Come è nato?
Il tipo di vacanza che ho appena descritto è la stessa che faccio anche d’inverno ed è esattamente quello che ho fatto dopo esser tornato a Berlino nei primi giorni del 2013, subito dopo i tre show ad Amburgo, Milano ed Amsterdam. Mi son seduto e ho fatto qualche beat, ho scritto quattro loop in una settimana, insomma, un qualcosa che stava cominciando ad avere un senso.
Abbiamo letto che quest’album è una sorta di “passo indietro per andare avanti”, guardare alle proprie origini per fare qualcosa di nuovo. Cosa ci puoi dire a riguardo?
Penso che chi abbia scritto l’introduzione a quest’album intendesse dire che avere a che fare col passato non sempre è un passo indietro in senso negativo. In tal senso io ho cercato di catturare tutto ciò che circondava il posto dov’ero cresciuto, non solo la natura che lo circondava, ma anche la gente e i personaggi da loro interpretati. Fragilità, sensibilità nascoste o forse una bellezza interiore non visibile a occhio nudo, un chiaro panorama in un giorno nebbioso, questa è un po’ la figura che ho cercato di dipingere.
Tu sei bavarese, ma rapidamente ti sei trasferito a Berlino. Cosa ci puoi dire della città? É proprio necessario per un artista fare questo passo?
Mentirei se dicessi che il fatto che io mi sia trasferito a Berlino non abbia aiutato la diffusione della mia musica. C’erano dei motivi lavorativi che hanno giocato un ruolo importante nella decisione di spostarsi, ovviamente avevo in mente di entrare in contatto con persone che la pensavano come me e quindi evolvermi musicalmente. É stato molto importante aver l’opportunità di entrare in contatto con così tanti eventi fonte di ispirazione, questo ha reso possibile il fatto che io sviluppassi un’idea sul modo migliore di esprimere la mia musica.
In questo caso hai deciso di pubblicare il tuo album su Ghostly, che relazione hai con questa label? Che ne è della tua Plagent Records?
Ghostly era nel mio radar fin dai tempi di “Spark” EP di Lawrence, era il 2004. Quello è stato un lavoro che mi ha fatto perdere la testa dieci anni fa. Probabilmente questo mi ha messo in testa che un giorno anche io sarei stato dietro al nome di Ghostly. Detto questo sono più che onorato e felice di aver lavorato con loro e oltre a questo sono molto riconoscente per la fiducia che hanno riposto nella mia musica. Plagent Records è stato un progetto che ho generato per avere visibilità. Avevo pensato di non spedire promo, ma generare la mia piattaforma e vedere cosa ne sarebbe uscito, chi ne avrebbe usufruito. Ora Plagent resterà a riposo per un po’, anche perché ho avuto il privilegio di poter lavorare con un sacco di label molto solide come Dystopian (che tra l’altro mi gestisce anche a livello di booking molto bene) Hotflush e ora Ghostly. In questo modo ho l’opportunità perfetta per concentrarmi solo sulla produzione, avendo la certezza che tutto ciò che sta attorno alla musica è gestito in modo professionale. E per essere onesto il lato organizzativo non è mai stato il mio lato preferito delle cose.
Abbiamo parlato di presente, ma ora facciamo un salto nel passato. Come sei entrato nel mondo della musica?
Sostanzialmente ho avuto una copia di Cubase ed una tastiera in regalo dal nuovo marito di mia madre, il quale ha avuto anche uno studio tempo fa. Ho sempre avuto un interesse particolare nella musica e una relazione speciale con essa. Un giorno ho deciso di vedere cosa sarebbe successo se avessi deciso di produrre io la musica che volevo ascoltare invece che comprarla. Ci misi un po’ per esserne soddisfatto, ma ogni minuto passato a provarci ha portato risultato.
Cosa puoi dirci riguardo alla tua idea di musica? Cosa fai quando decidi di comporre una traccia o un album? Hai delle figure o dei posti che ti danno ispirazione? Cosa ti piace di più in questi giorni?
Ultimamente non mi siedo mai in studio con un’idea. C’è uno stato mentale inconscio che cerco di raggiungere per fare delle buone produzioni, questo mi permette di esprimere emozioni o comunque tutti gli input che ricevo. Di fatto è il mio subconscio che si muove per me.
Parlando di questi giorni, sappiamo che in una settimana sarai in Italia. Cosa ne pensi della scena musicale italiana e del pubblico italiano? Non è la prima volta per te vero?
Il mio show per l’evento di capodanno 2012/2013 al Dude Club è stato il mio primo in Italia e
dopo questo c’è stato quello con Richie Hawtin all’Oldriverpark a Napoli. Entrambi sono stati davvero belli. L’entusiasmo che ho trovato in Italia è una delle ricompense più grandi che si possa ricevere per chi si esibisce Live. Certo, questo solo se la gente ama quello che fai… Oltre a questo devo dire che i miei genitori mi portarono in Italia da bambino e ciò mi riporta sempre a bellissimi ricordi. Per non parlare del cibo fantastico…
E da questo muoviamoci verso il futuro, quali sono i tuoi piani per i mesi futuri? Tour? Altre nuove uscite o collaborazioni? Cosa c’è di nuovo?
Bhe, ora l’attenzione è sull’uscita dell’album. Sicuramente lo lasceremo respirare un po’ prima di ripartire con una nuova uscita, anche se i piani per il prossimo anno sono davvero promettenti. Un po’ di techno per Dystopian, un po’ di acid per Absurd e un po’ di melodia per Hotflush… questa è un po’ la visione diciamo. Ci sono tre remix che stanno per uscire, per esempio, uno per Innervisions e uno per Ostgut Ton. E per quanto riguarda gli show in giro posso dire che per ora sono strabiliato dal fatto di poter aver la possibilità di potermi esibire in ambienti così diversi, ambienti più veloci, più lenti, più profondi o più cattivi… e dato che mi esibisco solo live per ora apprezzo molto il fatto di essere invitato a suonare le mie cose, modificandole a seconda delle situazioni. Per tutto il resto se siete interessati alla mia musica, ai miei live alle tracce o agli show o per rimanere in contatto www.facebook.com/reconditemusic o www.twitter.com/_recondite_.
English Version:
A life spent in collecting music, more and more music, never enough. From that point the decision to try to start to create music for his now, expressing what he felt and what stayed inside him. From that time for Recondite was only a rise. From Bavaria to Berlin, the first success, the first releases on his Plagent Records, the attention from label like Dystopian and now a forthcoming album on Ghostly International. This guy is playng his cards and the attention for him is very high, let’s see what he told us.
The summer is over and the autumn is back, how was your summer? What did you enjoy most?
My summer has been quite nice! We spent some time on the countryside. Actually I enjoy working on typical countryside things the most when I have an vacation, like chopping wood and stuff. Sounds like the country boy cliche but that kind of “work” cleans my brain and gives me a nice physical exercise.
Autumn means also the forthcoming release of your new album on Ghostly International, “Hinterland”. What can you tell us about this album? How is it born?
The same kind of vacation I just described earlier usually is also done in winter and exactly after I came back to berlin in the first days of 2013 after 3 great shows in Hamburg, Milano and Amsterdam, I sat down and made some beats. That time I made 4 loops in one week which kind of already were pointing into the direction of something coherent.
We read that this album is a sort of “step back to go forward”, looking back to your home country to make something new, what can you tell us about?
I think what the person that wrote the album bio was trying to say is that dealing with the past isn’t always a step back in a negative sense. In this case I was trying to capture the surroundings I grew up in – not just the nature influences but also the people and my personal interpretation of their characters. Fragility, hidden sensitivity, or maybe even inner beauty, invisible on first sight, paired with a solid mindstate and a clear vision on a foggy day is kind of the picture I tried to paint.
You are from Bavaria but you quickly move to Berlin. What can you tell us about the city? Is it so necessary for an artist make a move to this town?
I would lie if I d say the step to move to berlin wasn’t a big help for me to get my music out there. There were job related reasons plying a big role in this decisions too though but of course I had in mind that I might be able to get involved with likeminded people and to evolve musically. It was very important to have access to so many inspiring shows and nights until I was able to develop and idea of how it would be best to get my music out.
For this time you chose to publish your new album on Ghostly International, what’s your relationship with this label? What about your label Plangent Records?
Ghostly was on my radar since this “Spark” EP by Lawrence in 2004. THAT was a mind blowing release for me – almost 10 years ago. I just thought that this kind of nailed the idea I would put behind the name Ghostly. So I m more than honoured and happy to work with them now and I m very grateful for their trust they put in my music. Plangent Records was one of the things I set up to have a platform to make an appearance. I was very certain about not sending out promos, setting up my own platform and to see how it would go from there. Now Plangent will sleep for a while as I have been given the privilege of working with a solid bunch of labels like Dystopian (who also handle my bookings very well) Hotflush and now Ghostly. This is the perfect opportunity to concentrate only on production while being assured that the whole package around the music is handled most professional. And to be honest – the business side of things hasn’t always been my favourite part.
We talked about your present, but now let’s get back to your past. How did you get involved in music?
Basically I got a copy of cubase and a midi keyboard from my mum’s new husband who had a studio in her house back in the days. I always had a strong interest in music and a special relationship to it. One day I decided see what happens if I just I try to make the music I want to listen to instead of buying it. It took a while until I was satisfied but every minute of trying out was worth it.
What about your idea of music? What do you do when you decide to make a track or an album? Do you have any inspirational place or figures? What do you like most in these days?
Actually I never sit down with an idea at all. There is this “unaware” mindstate I tend to get on a good session which allows me to display emotions or all kind of input I experience. Basically the subconsciousness does the trick for me.
Talking about these days, we know that in a week you will be in Italy. What do you think about the Italian music scene and Italian’s crowds? It’s not the first time for you right?
My show on NYE 2012/2013 in Dude Cub Milano was my first Italy gig. Following the one with Richie Hawtin in Napoli’s Oldriverpark. Both nights were really really good. The enthusiasm one experiences in the Italian crowds is one of a kind and can be so rewarding for a live act especially. Of course only if the people love what you re doing… Besides that I have to say that my parents took me to Italy as a child a lot so obviously I connect so many beautiful memories to this country. Not to speak of the amazing food…
And from these let’s move forward to the future, what’s your plane for the next months? Any special date? Tour? Other new release or collaborations? What’s new?
Well first the focus is on the album release. We will definitely let it breath a bit before the next release will hit, but the plans for next year are already very promising. A little techno for Dystopian a little Acid for Absurd, a nice melody for Hotflush… thats a quick potential preview. There will be 3 rmxs coming up like one for Innervisions and Ostgut Ton for example. Re:touring all I can say is that I m absolutely amazed by what is happening at the moment. I m just so grateful to be able to play my sets in different environments, sometimes faster sometimes slower, maybe deeper maybe harder… and as I only do live sets at the moment my appreciation of being invited to play out my work and to use the different moods I create in order to display my diverse mindstates is huge! Check www.facebook.com/reconditemusic or www.twitter.com/_recondite_ if you are interested in infos about tracks, shows and other things that (more or less) relate to my live with music.