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[tab title=”Italiano”]Una personalità complessa come quella di Osunlade difficilmente si colloca entro le barriere linguistiche del giornalismo musicale, il quale troppo spesso cerca etichette e scorciatoie per accaparrarsi lettori e per costringere entro colonne l’infinità della musica e delle menti artistiche. Non è facile dunque approcciarsi ad un’anima creativa come quella di Osunlade, in grado di creare un album complesso come il recente “Peacok”, un viaggio cosmico nel soul e nel funk, dai riflessi elettronici. Esattamente come un pavone, infatti, il disco si apre alla mente dell’ascoltatore offrendo un suono dalle infinite sfaccettature e dai riflessi ammalianti.
Sappiamo che vivi in Grecia ora, pensi che la cultura e la geografia ellenica influenzino o abbiano influenzato in qualche modo la tua musica?
Assolutamente si, sono nove anni ormai che vivo in Grecia, e devo dire che l’isola ha realmente influenzato la mia musica!
Dunque considereresti la tua musica, come figlia del suo tempo o piuttosto come una musica avulsa dal tempo e dallo spazio?
La musica che creo ha una valenza che supera lo spazio ed il tempo. Mi considero un vagabondo in viaggio su questo pianeta, ogni singola cosa mi influenza e mi permette di formarmi idee e riflessioni sulla mia provenienza, dove sono e soprattutto dove e in cosa mi evolverò.
Hai da poco pubblicato l’ottimo Peacok, su Yoruba Records. I pavoni (peacoks appunto) sono animali meravigliosi ma per il senso comune anche animali vanitosi e narcisisti. Come mai questo titolo?
Il titolo del disco in verità è stato scelto come tributo, come offerta d’amore, alla dea della religione Yoruba chiamata Ochum (l’equivalente di Venere), divinità che governa l’amore e la bellezza.
Che cos’è per te la musica? É una linguaggio, un messaggio o un mito?
Direi che per quel che mi riguarda la musica rappresenta tutte queste cose, in più aggiungerei che la musica è anche un cura.
Nel disco, è possibile ascoltare una commistione di generi che spaziano dall’electro alla lounge, dal jazz al funk e dalla techno al soulful, ma il risultato è assolutamente personale. Come descriveresti questo suono?
Direi anzitutto che è semplicemente soul e funk, perché il suono che è uscito all’inizio era qualcosa di completamente organico, vivo e allo stesso tempo sporco/grezzo, con l’eccezione dei due momenti elettronici Peacok e Modular, l’album è nato in appena un mese, durante il quale stavo iniziando una nuova relazione. In effetti, il progetto più rapido che abbia mai creato.
Quanto Chicago ti ha aiutato a crescere professionalmente? Quando hai capito che avresti voluto fare musica?
Chicago non è che mi abbia poi formato così tanto, se non forse l’avermi introdotto alla house music e all’elettronica. Onestamente, la mia formazione musicale deriva dalla mia città d’origine St. Louis, luogo in cui funk e soul, così come il jazz, sono il fulcro musicale.
Ho ascoltato il tuo ultimo set per Mixmag e l’ho trovato ricco di brani appartenenti alla tradizione africana. Cosa ne pensi di questo nuovo e crescente interesse verso la musica africana? Sembra il business musicale stia andando verso quella direzione…
Penso che sia una cosa fantastica! Come molta della musica, si sta diffondendo in qualche modo, nel senso che il mondo si sta facendo più piccolo e noi entriamo a contatto con culture diverse etc, etc… è un fattore molto importante per la crescita di tutti e la comprensione reciproca di ognuno di noi.
In qualità di statunitense in Europa, riesci a dirci a parer tuo, qual è la differenza tra noi e loro in termini di cultura della house music e dell’elettronica in generale?
Qui ci sono in ballo diversi fattori, non è una questione di cultura, ma di soldi, che alla fine dei conti sono il motore trainante. L’Europa è diversa in questo, ogni paese ha una propria cultura, pur avendo conoscenza della storia degli stati vicini. Negli Stati Uniti, essendo un paese relativamente nuovo, e basandosi oggi solamente sull’esportazione, non si ha un particolare interesse verso differenti culture o sull’importanza che le culture possano rivestire sul paese. Purtroppo anche la musica attualmente casca in questo stato di cose.
Quali sono nuovi musicisti che stimi?
Parecchi! Troppi per citarli tutti, ne elenco giusto alcuni qui di seguito: Haitus Kaiyote, Daniel Crawford, Seven Davis Jr, Deru, Anderson Paak, Al Dobson Jr. e Snarky Puppy
Come suoni dal vivo?
Dipende da cosa intendi per ‘dal vivo’. Per quel che mi riguarda questo termine è utilizzato un po’ a vanvera… vedo spesso utilizzare questa locuzione per indicare un dj con un computer… per me non quella è l’elettronica assolutamente insignificante… Live per me è qualcuno con degli strumenti musicali o con un microfono in mano… Detto questo ora rispondo alla tua domanda: quando suono dal vivo utilizzo diversi strumenti, per lo più però canto mentre suono il piano e/o il basso. Mentre quando faccio il dj suono “live” con i CDJ… eheheh![/tab]
[tab title=”English”]It is not easy to describe with the narrow language of the music journalism, the complexity of the visionary mind of Osunlade. Too often infact, the music industry tries to tag and label the endless purity of the music and of the musical imaginations, even more often with terrible results. Mr. Osunlade latest album “Peacok” is a mystical journey into soul and funk, with sparkles of electronic glares. Like a peacok, infact, the record opens its tail to the listeners, offering a deep sound with unlimited cosmic sides.
We know that you are currently based in Greece now. Do you think that the Hellenic couture and geography are influencing your music?
Absolutely, I have lived here for nearly 9 years and yes the island specific has influenced my music greatly!
So how would you consider your music? Is it something related to the environment you are in, or would you consider it space and time free?
The music I make is space and time free of course, I consider myself like a wanderer on a journey exploring this plane, every single thing influences me and allows me reflection somehow on where i come from as well and much more important where i am and will will finally evolve in becoming.
You’ve just released the superb Peacock via Yoruba Records. Peacocks are beautiful animals, but for the common sense they are also related to vanity. Why this title?
The title was given as the album was an offering to love and the Yoruba deity Ochun (our Venus) who rules love and beauty.
What is for you “Music”? Is the music a language? A message? A myth?
I would say that music for me is all of the above things, but in addition, I’d say it is also a “healing”.
In your music, it is possible to hear several music genres (electro, lounge, jazz, funk, tech, soulful), but the result of this mix is a terrific personal sound, how would you describe it?
I would say its simply soul funk, as the primary vibe I went for was something totally organic, live and raw with the exception of the two electronic pieces “Peacock” and “Modular”. the album was created over the span of a month and during a new love relationship i’d entered, the fastest project I’ve done to date.
How much Chicago helped you to become what you are now? When did you know you would have been a musician?
Chicago didn’t provide much to my development outside of the introduction to house, electronic music, my musical background derived from my hometown of St Louis where funk and soul as well as jazz are the core musical backgrounds.
I heard your latest set at Mixmag. It is full of African Music. What do you think about this new trend about African music (I’m thinking to musicians as ATFA, or non profit associations like Bridge 4 Music)? It seems that the music business is going in that direction…
I think its wonderful, as most music is cross pollinating somehow and as the world gets smaller, we are introduced to other cultures etc. this is very important for the growth of all the worlds understanding of one anther in my opinion.
As American in Europe you can tell us what is the difference between us and them in terms of house music and electronic music culture.
There like most things, its not culture its money, thats the fuel of the machine, Europe is different in that each country has a separate culture and some knowledge of one another’s history. in the states being such a new territory and based today solely on the success of the outer monetary and not any particular interest in peoples cultures or the importance of it at all. music today unfortunately falls into that realm in USA.
Are there any new musicians you like?
Lots, too many to name actually, but ill name just a few here: Haitus Kaiyote, Daniel Crawford, Seven Davis Jr, Deru, Anderson Paak, Al Dobson Jr., Snarky Puppy.
How do you play live?
Depends what you mean when u say live, for me live is such a misused term… I so often see this word in relation to what eventually is a dj with a computer… for me this is electronic fiddling at best… live to me is someone with an instrument or mic in hand, so to now answer your question, when i perform live i play several instruments, mostly singing and piano and/or bass… as a dj i play “live” with cdj’s, eheheh.[/tab]
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