Non abbiate paura di danzare! Questo è il motto che caratterizza i party Nice To Be. Siamo a Napoli, città calda per quanto riguarda la musica elettronica. C’è “Mamma Diana” che ha creato questo party e che lo coccola e lo porta avanti con tanta passione, tanto amore e soprattutto con quella tenacia che la contraddistingue da tutti e tutto. Non mi credete? Andate a Napoli e chiedete di Diana, sfido chiunque a farsi dire chi non la conosce… Il “Bello Essere” (Nice To Be) è un party che non ha bisogno di troppe parole per essere presentato, Diana e i suoi “figli” lasciano parlare la musica, la migliore soluzione per mettere in sintonia tutte le persone di cui ne fanno parte e che vivono i loro eventi. Passiamo al sodo, le date: l’11 Novembre faranno festa con Julien Sandre, Maceo Plex e Lucio Aquilina; Il 25 si continua insieme agli Art Department, Ivo Toscano b2b con Angelo Perna. Per Dicembre Nice To Be ospita Maya Jane Coles e Massimo Di Lena, precisamente il 16, mentre il 25, Natale, in compagnia di Dyed Soundorom, Dan Ghenacia, Rio Padice e Angele Perna. Mi sembrano 4 date di tutto rispetto, e soprattutto ci sarà musica di qualità per farvi ballare senza uno stop. Chi si ferma…è perduto! Molti provano a fare i party, pochi ci riescono… questo è uno dei migliori… Provare per credere!
Non contenti di tutto ciò abbiamo voluto scambiare due chiacchiere con Diana Donzelli, la promoter #1 di Napoli, che tutti amano, con la quale abbiamo toccato molti punti interessanti della sua “carriera” nel mondo della notte:
A Napoli, di famoso c’è la pizza, la squadra di calcio, Maradona e Diana. Chi è Diana Donzelli? Passato, presente, futuro.
Ahahahah, buona questa, hai dimenticato troppe persone, mi prendi in giro… Da ragazza amavo tantissimo stare nei club e riuscivo a coinvolgere decine e decine di amici per venire a ballare con me, dove piaceva a me; per questo mi notarono e mi chiesero di iniziare a collaborare ad alcuni party. Chi sono? Una promoter che non si adegua a ciò che chiede la massa. Provo ad intuire le nuove tendenze e a proporle, a trasmetterne la passione. Chi sarò? Vedremo, sto studiando…
Diana e la voglia di fare party a Napoli. Da chi o cosa nasce il tuo amore per la musica elettronica?
Nel ’95 e nel ’96 organizzavo un party settimanale in un locale che allora si chiamava Flakabè, in consolle c’era Stefano Miele (Riva Starr) che suonava rock, big beat e break beat mentre nel privè c’era invece un concerto hard core punk o crossover e dopo ancora un dj che passava jungle e drum’n bass. Nel ’97 quando la scena house era al clou e anche la musica techno aveva avuto dei gloriosi precedenti, incuriosita da alcuni artisti cominciai a proporre Biccari, Cerrone e Markantonio nel privè… fu amore a prima vista. Mi corteggiavano maledettamente perchè i miei party erano sempre pieni di bella gente. Nel ’98 collaborai ad un party con Richie Hawtin, una folgorazione, rasato con gli occhialini tondi, timido, era il mito di tutti i dj techno e non di quel momento, ci ipnotizzò. Indimenticabile.
Orbeat capitolo chiuso…? Sarebbe interessante (per tutti) sapere la verità (se possibile!) su questa storia d’amore finita.
Orbeat… il mio bimbo adorato, l’ho allevato con infinito amore per 11 anni, ho dato l’anima per Orbeat. La verità è che il mio socio aveva registrato il marchio molto tempo fa, io non ci pensavo a queste cose, lavoravo e basta; ad un certo punto ha deciso di seguire la sua strada, cominciavamo ad avere gusti diversi, quindi il nome è rimasto a lui, per fortuna a Napoli non avevo bisogno di essere per forza idendificata con quel nome, avendo lavorato sodo.
Parliamo ora di Nice To Be. L’idea di questo nome?
Io parlo spesso di essere e apparire… si lo so… che noia!!! Ma ci tengo ai contenuti. Nice To Be per me significa ‘Bello Essere’ e inoltre sta bene davanti ai nomi, agli aggettivi, presenta in maniera positiva ciò che viene dopo.
Tu sei la mamma di Nice To Be. Fai tutto da sola o hai i tuoi “figli”? La programmazione la scegli sempre e solo te?
Ho mio fratello Marco, grande esperto del settore dell’organizzazione di eventi sia commerciali che alternativi, solo grazie a lui nel 2005 riuscimmo a commercializzare l’evento Orbeat e a passare dalle mie 1000-1500 presenze a 5000: era il 31 ottobre Sven Vath, Mostra d’Oltremare… non credevo ai miei occhi. Poi ho uno staff meraviglioso che crede tantissimo in me e nelle mie intuizioni, nelle programmazioni e nella scelta dei temi, mi aiutano tutti moltissimo! Ascolto anche i ragazzi che ci seguono, ho un rapporto diretto con loro sia su fb che ai party stessi rispondendo a tutti e ascoltando i consigli di tutti.
Che intenzioni hai col party, nel senso, lo esporterai?
MAGARI! Mi piacerebbe!!!
Una domanda curiosa, ma che ho sempre voluto farti. Ma perchè per ogni tuo party vai sempre dal parrucchiere ed esci con un taglio/acconciatura diversa?
Ho sempre tenuto al look, mi piace essere originale, ma con garbo; quando ho conosciuto Ciro Marino (Il mio personal hair stylist) ho trovato la soluzione, lui è un guru e gli piace osare, quindi abbiamo iniziato a collaborare e si è scatenato; mi piace far pensare a giovani e meno giovani che quando si va a ballare si stacca la spina della monotonia e si ha la possibilità di essere ciò che si desidera. Alle ragazze immagine preferisco un pubblico immagine, bisogna sentirsi liberi, io do l’esempio. Don’t be afraid… dance!