“Some niggas be sampling the same ass shit / Some niggas be looping up them played out hits / But that’s more for me, plus the peeps I’m down with / We strive to create some way out other shit” rappa Quasimoto, in “The Return Of The Loop Digga”. Lo fa in modo sarcastico, ironico, lanciando ben più di un monito e creando un manifesto di appartenenza (oltre che programmatico) della Stones Throw. Questo perché quando nella stessa label hanno trovato casa e convivono artisti come J Dilla, Madlib (Quasimoto), Dam-Funk, Myron & E giusto per nominarne alcuni, allora non si tratta più di fare beatmaking, hip hop, né di fare funk; si tratta di rinnovare il genere, creare un nuovo suono, riscrivere regole e paradigmi musicali.
Insomma, un’etichetta che fa alzare l’asticella, che sposta più in alto i termini della competizione: si tratti di beat, nuove forme di funk, semplice rap. Non fa eccezione, come è logico che sia, il nuovo lavoro di Ringgo Ancheta alias Mndsgn “Body Wash”, un concept album (senza far spoiler, si sappia che il disco ha una storia ben precisa, che merita di essere approfondita leggendone i testi) e di concetti. A primo impatto, Mndsgn fa lo stesso genere di Dam-Funk: un funk contemporaneo caldissimo fatto di bassline su note calde e lunghe, drum elettroniche e sintetiche, riverberate soprattutto sulla “quarta casella”, con un’eco ben presente e sample adagiati su synth talvolta acidi, talvolta psych, sempre presenti in primo piano nel definire il suono, il mood, e il viaggio che come specifica trama si crea su ogni singola traccia.
Quello che ci fa preferire Mdndsgn, fra i due, è l’approccio alla traccia, al sample, alla sua costruzione: mentre Dam-Funk ha una costruzione lineare e canonica, troppo spesso fine a se stessa, addirittura masturbativa in alcuni momenti, quella di Mndsgn è una costruzione che, seppur complessa, dai tratti fusion, evocativa nei confronti di “Tutu” (l’album anni ’80 e “moderno” di Miles Davis), risulta comunque liscia, fluida, libera. Soprattutto, forte di un particolare approccio “filosofico” al sample.
Quello che infatti di diverso Mndsgn fa, alzando l’asticella Stones Throw di altri punti in più, è ridurre il sample a un outline di un pezzo già assemblato e costruito di suo: il sample si fa cioè mero contorno, pur rimanendo fondamentale per la tenuta e la definizione di ogni singola traccia, e guarda il beat making da un’altra prospettiva, con un’altra visione – prendendo alla lettera il monito di Quasimoto e andando a completare con lo yang lo yin della “sample scene”.
Ringgo Ancheta pesca nel ricco materiale della storica SOLAR Records e tanto tantissimo da Kashif, ed è per noi impossibile non fermarci un attimo nel ricordo di questo immenso e generosissimo producer, scomparso qualche giorno fa, profondo innovatore della musica funk e black). Kashif Saleem è stato infatti uno dei primi ad introdurre strumentazioni MIDI nella composizione, uno dei pionieri della urban music (…e non solo perché lo dice Wikipedia), uno a cui devono dire grazie non solo Mndsgn ma anche Chromeo, Daft Punk, gli Holy Ghost, per far giusto qualche nome, insieme a tutti quelli che anche solo per una volta hanno pensato di usare una drum machine anni ’80 per un pezzo disco senza cassa in quattro; la speranza è che si impari a portare il giusto tributo a un produttore che assolutamente non può non risultare fondamentale per lo studio e la creazione del funk più nuovo e modernista.
Sedici pezzi, sedici viaggi e sedici sensazioni quelle di “Body Wash”, in cui spiccano la bella “Cosmic Perspective” e la clubbosa “Where Ever U R” a comporre un lavoro “cosmic prog” spassoso e di spessore, fatto di meditazione e filosofia musicale. Insomma, ennesima gemma di una label incredibile, talmente fondamentale da non essere sprecata né azzardata la definizione di “Motown 2k”. Esce in cd e, da novembre, anche in vinile: inutile dire che non dovrebbe mancare in ogni collezione che si rispetti.
Ecco un assaggio: “Cosmic Perspective”
…e come giusto tributo, anche un video di Kashif: