Eric Estornel, Maceo Plex, Maetrik, qualunque alias si usi per chiamarlo resta indiscutibilmente il numero uno della scena house moderna. Ha saputo superare alcuni momenti di alti e bassi nel migliore dei modi con il suo tocco soul e decisamente sexy e delineare l’amore infinito e incontrastato verso la musica e la sua adorata ragazza. A tutto questo aggiunge un’abbondante dose di modestia ed equilibrio nell’interpretare attraverso pregevoli vocali le sue sensazioni in studio e nei festivals nei quali lo ritroviamo sempre come protagonista (a tal proposito segnatevi già l’Hideout Festival in Croazia di quest’estate!). Nonostante i suoi costanti spostamenti si dimostra un ragazzo legato ai valori più puri della famiglia, della sua casa, degli amici e compagni di avventura della sua Ellum, neonata label di sua proprietà sulla quale presto avremo modo di ascoltare i prossimi suoi lavori.
Ciao Eric. Benvenuto su Soundwall.it! Sei partito prima da Miami e poi nel 1991 a Dallas. Come ti sei avvicinato alla scena elettronica di quel momento e come ti sei approcciato negli anni per crescere musicalmente?
Ho iniziato ad andare alle feste e comprare i primi dischi. Ma dal primo momento in cui ho sentito la musica elettronica, ho capito che volevo fare il dj e renderlo il mio mestiere. Certamente nel corso degli anni sono cresciuto musicalmente, ma ho avuto un sacco di alti e bassi e ci sono stati alcuni momenti in cui pensavo smettere. Ho vissuto l’evoluzione della techno e della house e la nascita di tutti gli altri stili. Ma ho sempre voluto insistere su ciò che mi piaceva e per fortuna sono stato ripagato.
Diversi monikers e diversi modi di approcciarsi alla musica. Animo techno con “Maetrik” e “Mariel” e animo “funky” di Maceo Plex. Vuoi spiegarci la nascita e l’evoluzione di queste figure?
In realtà Maetrik non è stato il mio primo moniker ma sicuramente è diventato il più prolifico. Ho sempre amato il futurismo nella musica dance, sia techno che house e come Maetrik ho pubblicato i lavori che ritenevo più futuristici. La soul ha un ruolo fondamentale perché amo groove e funk di qualsiasi stile. Con Maceo era un po’ diverso, ho iniziato un paio di anni fa a rilasciare un suono più pulito che non era così “lavorato” o “innovativo”, era solo sexy e soulful senza nessun preconcetto di stile o suono. Certo, si può sentire il suono dark anche in Maceo Plex, ma direi che la soul è la vera protagonista.
Hai raccolto innumeroli successi su numerosissime labels internazionali. La vera rivoluzione è stata, concedicelo, con Maceo Plex e le tue prime hit stampate su Crosstown Rebels, dal singolo “Vibe Your Love” al tuo album “Life Index”. Secondo te, quale è stata la chiave del tuo successo?
Penso sia stato un sacco di duro lavoro sulla stessa musica e una sana dose di romanticismo, ma ad essere onesti, il motivo principale può essere ricondotto ad un tempismo davvero buono. E’ questo stesso pensiero che mi tiene i piedi ben piantati per terra e mi consente di lavorare sodo in studio portando avanti il mio sound invece di fare soltanto festa.
Un successo che ti ha esposto inevitabilmente ad una fama internazionale con date nei migliori festival basti pensare a Miami. Come ti sei trovato nel tuo tour in America? In tutti i posti del mondo che hai visitato dove torneresti volentieri?
Suonare negli Stati Uniti è fantastico, perché mi sento sempre a casa ovunque io vada. Mi piacerebbe tornare di nuovo in Giappone. E’ stata una bella esperienza l’ultima volta, inoltre amo la loro cultura, i loro clubbers e party esclusivi.
Suonerai nei maggiori festivals (sarai ospite anche quest’estate all’Hideout in Croazia). Cosa rende tali performance differenti dai set in un club? Cerchi di adattare il tuo sound in base all’occasione?
Riesco a riconoscere la dimensione dei vari festivals, il che significa suonare per un pubblico più numeroso, cosa che a sua volta influenza la velocità o l’output di ciò che suono. Cerco comunque di rimanere sempre fedele alle precise caratteristiche legate al mio sound. I miei set mi rispecchieranno sempre, ovunque mi capiti di suonare.
Considerando anche la tua trasformazione da Maetrik a Maceo Plex. Come vedi la scena elettronica attuale e quali suoni secondo te rappresentano il futuro prossimo?
Vedo allontanarsi il suono disco anni ’80 e avvicinarsi realtà più oscure. Non credo che sarà un cambiamento facile e veloce, ma sicuramente sarà più dark e più sexy. Spero quindi di poter catturare tutto questo nella mia musica.
Molti ti hanno posto la domanda, perchè spostarsi da Dallas a Valencia. Ritieni sia davvero fondamentale per un artista trasferirsi in una città florida musicalmente?
Penso che non sia davvero necessario, anche se è sempre molto più bello vivere da vicino la scena musicale. Dal punto di vista logistico ha senso, ma soltanto se si è disposti a vivere e stare lontano da casa per lunghi periodi di tempo, andare in tour, eccetera. Io personalmente amo stare a casa qualunque essa sia e desidero rimanerci vicino quanto più possibile. Per questo il mio trasferimento in Europa è stato perfetto. Ho spostato la “casa” vicino alla scena musicale.
Ho notato come tu non ami tanto le collaborazioni. Come mai? Non pensi che confrontarsi a volte può rendere migliore anche l’output finale di un lavoro?
Di sicuro non mi piacciono le collaborazioni tanto quanto gli altri, ma amo sentire le opinioni della gente per ottenere da loro vari input. Mostrare agli altri la tua musica aiuta sempre. In questo momento sto lavorando ad un paio di collaborazioni veramente valide, anche se, per quanto possibile, preferisco sempre lavorare da solo. Ho le mie idee che nessuno sembra capire fino a che il lavoro è finito. Diciamo che non ho mai potuto dipingere con un altro pittore e la musica non è molto diversa dalla pittura.
Dopo i vari dj sets, ora finalmente sei riuscito ad esibirti anche live, dove la voce gioca un ruolo fondamentale, basta pensare a “Love Your Style”. Pensi il campionamento vocale rappresenti gran parte del successo di una traccia?
Sì, i vocals aiutano il successo di un brano perché è proprio quello che la gente vuole sentire. Io personalmente adoro l’elemento umano in tutta la musica e una voce perfettamente eseguita rappresenta “oro” anche se non del tutto necessaria per la realizzazione di un capolavoro. E spesso scrivere un capolavoro è molto più importante che scrivere hits.
Pensando al fatto che gran parte delle tue tracce e dei tuoi re-edit siano presenti parti vocali, possiamo presto capire che oltre al ritmo e alla volontà di far ballare la gente, c’è sempre un altro messaggio. E’ così? Ritieni la tua musica anche un modo per comunicare?
Sì, sicuramente. Esprimo un sacco di romanticismo nei testi delle tracce di Maceo Plex perché rappresenta proprio quello che provo per la mia fidanzata e si adatta perfettamente a quello che cerco di trasmettere con una traccia lenta. Il messaggio è importante, ma penso che sia più importante il modo con cui una voce si inserisce all’interno della musica e le emozioni che la musica ti fa provare. Non sempre ho intenzione di inserire tante voci, ma quando lo faccio suonano davvero bene.
Amo esplorare i vari setup sia in studio che dal vivo durante le esibizioni. Quali sono le strumentazioni che usi solitamente?
Ableton, un sacco di bei synth analogici e digitali e una sana dose di amore e cura in quello che sto facendo. La mia configurazione è come quella di chiunque altro, veramente. Non sono un fanatico di macchinari, mi piacciono soltanto. Non sono nemmeno un fanatico dei softwares, mi basta usare quei pochi che conosco meglio.
Come è nato e si è sviluppato la tua nuova label Ellum Audio? Quale è la politica e il concept dell’etichetta? Hai qualche nome di qualche artista emergente di cui pensi sentiremo parlare nel 2012?
Il concept alla fine è sviluppare la musica che ci piace e per piacermi deve essere qualcosa di deep, dark e ideale per il dancefloor. Come dicevo prima l’elemento umano rappresenta sempre un vantaggio, ma ancora più importante è come si distingue dal resto. Mi annoia facilmente sentire qualcosa già fatto un paio di volte, perciò sono sempre alla ricerca di un elemento unico, che colpisce. Al momento mi piace quello che Luke Solomon sta facendo come Lukatron o Nitin, un ragazzo da Toronto. Sono attratto anche dal sound degli Odd Parents, miei amici e compagni di etichetta. Abbiamo lavorato in studio insieme e sono le prime persone con cui amo veramente lavorare. Andranno molto lontano quest’anno.
Concentrandoci sui tuoi successi, ci rendiamo conto effettivamente che l’impostazione della traccia racchiude pochi elementi ma molto efficaci e inseriti nel momento giusto. E’ questa secondo te la ricetta giusta per il groove perfetto?
Si al 100%. Troppi elementi non creano nulla per qualsiasi traccia e troppo pochi non sono abbastanza. Quindi si tratta di trovare un equilibrio perfetto e utilizzare tutto con intelligenza, cercando di non ostentare le cose che si imparano. Concentrazione ed equilibro rendono un artista diverso dal resto.
Infine la classica ultima domanda: cosa dobbiamo aspettarci in uscita prossimamente?
Ho in uscita un ep su Crosstown in Aprile, così come una traccia in un sampler che uscirà su Ellum in Maggio. Sto mettendo da parte i remix per il momento per concentrarmi soprattutto sulla mia musica. Inoltre sto lavorando con gli “Odd Parents” per qualcosa di funk su Ellum. Magari farò anche un nuovo EP come Maceo Plex sempre su Ellum per la prossima estate, ma niente di sicuro ancora.
Grazie per il tempo concesso! I migliori auguri per il tuo futuro!
English Version:
Eric Estornel, Maceo Plex, Maetrik, whatever alias you use, is unquestionably the rising star of modern house scene. He was able to overcome some highs and lows in the best way with his soulful and sexy touch to outline the infinite unchallenged love for music and his lovely girlfriend. To All this he adds a hearty dose of modesty and balance in interpreting his feelings through remarkable vocals in studio and festivals where we find him always as the star (note Hideout in Croatia this summer). Despite his constant movement proves to be a guy tied to the purest values of family, his home and friends, and Ellum partners, fledgling label on which we will soon hear his next works.
Hi Eric. Welcome to Soundwall.it. You started your musical career from Dallas in 1991. How did you get closer to the electronic scene at that time and how did you manage to grow musically over the years?
I started then just going to parties and buying records. But from the moment i heard electronic music i knew I wanted to make my own and dj. Over the years I grew musically of course, but there was a lot of ups and downs with a few moments Iwas sure I was going to quit. I watched it change musically back and forth between techno and house and all the other styles emerge as well. ButI stuck with I liked and thankfully it’s paying off.
Your different monikers have meant a different way of approaching music – techno soul with “Maetrik” and more “funky” soul with “Maceo Plex”. Do you want to explain the birth and evolution of these figures?
Maetrik wasn’t my first moniker but it definitely became my most prolific one. I’ve always loved futurism in dance music whether techno or house and as maetrik i released mostly what i thought was a slightly more futuristic take on dance music. The soul plays a part just because i love groove and funk of any style. With Maceo it was a little different, I started it a couple of years ago to release a lighter sound that wasn’t so “worked on” or “innovative”, and just sexy and soulful with no preconceived style or sound. Of course you can hear the darker sound in Maceo Plex tracks, but the soul is put a bit more center stage i would say.
You collected many successes on the best international labels, but we can say that the real “revolution” was with Maceo Plex and his hot releases on Crosstown Rebels, with “Vibe Your Love” and the album “Life Index”. In your opinion, what was the key to your success?
I think a lot of hard work on the music itself and a healthy dose of romanticism, but to be honest, the main reason might be really good timing. It’s this thought process that keeps my feet firmly planted on the ground and keeps me working hard in the studio on pushing the sound forward instead of just partying and living all of it up.
Your success has inevitably exposed you to international fame with the best festival dates. Just think of your last gigs in Miami. How was touring the U.S.? Out of all the places you’ve visited where would you like to return?
Touring the US is always great because i feel right at home wherever I go. It’s home! I think I’d like to return to Japan again. Such a nice a experience the last time, and I love the culture and uniqueness of the parties and listeners there.
You are playing at many festivals this summer including Hideout, Croatia. What makes these performances different to standard club sets? Do we have anything special to look forward to when we see you out there?
I do recognize the size of festivals and that it’s playing for a more massive audience and in turn it influences the speed or delivery of what i play, but i try to always stay true to what spread my name in the first place. And so my sets will always sound like me wherever i play.
Focusing also on your example of your evolution from Maetrik to Maceo Plex. How do you see the current electronic scene and what are the sounds of the near future?
I see the sound getting away from 80s tinged disco into darker realms again. I don’t think it will be hard or fast, but definitely darker and sexier. I hope i can capture this in my music.
Many of you have asked the question, why you decided to move from Dallas to Valencia. I do not want to repeat it, I just want to ask if now it is really important for an artist to move into a flourishing city musically or there is no need?
I think there’s less need now then ever, but it is always much nicer to live closer to the action. Logistically it makes sense, but if you’re willing to live far away and be away from home for long periods of time to tour, then more power to you. I love home whoever it may be, and i prefer be close to home as much as possible. So my move to europe was perfect. I took “home” to the action.
I noticed that you said you don’t really enjoy collaborations. Why is that? You don’t think it’s sometimes it is better to have an external opinion for the final output of a track?
I don’t enjoy collaborations as much as others for sure, but i still love to hear people’s opinions and get their input. It always helps to show others your music. I am working on a couple of really nice collaborations at the moment, but in the end i always prefer to work solo as much as possible. I have my ideas that nobody else seems to understand until the work is finished. Let’s just say i could never paint with another painter, and music isn’t that much different from painting.
After various DJ sets, now you are finally able to perform live very well (as we saw in Miami) where the voice plays a major role. Thinking about club tracks, do you think vocal sampling represents great part of the success of a track?
Yes vocals help in the success of a track because at the moment that’s people want to hear. I personally just love a human element in all music and a perfectly executed vocal is gold, but not completely necessary to the accomplishment of a masterpiece. And often writing a masterpiece is much more important than writing hits.
Focusing again on vocals, we may soon realize that in addition to the rhythm and the desire to make people dance, there’s another message. Is it right? Do you think your music is also a way to communicate and share your feelings to the people?
Yes definitely. I express a lot of romanticism in the lyrics of Maceo Plex tracks because it’s what i feel for my fiancee and it fits perfectly to what i’m trying to convey in a slow track. The message is important but i think most important is the way a vocal fits into the music and how the music makes you feel. I’m not always going to do so many vocals, but for the moment it just “feels good”.
How is the development of your new label Ellum Audio coming along? Do you have any emerging artists you would like to share with the world in 2012? What is the concept and musical policy behind the label?
The concept ultimately in the end is music that we like, but in order for me to like something it has to be deep, dark, and great on the floor. A human element is always a plus, but more importantly is how it stands out from the rest. I’m easily bored after i’ve heard something done a few times, so i’m always looking for an element that hits the spot while being unique. At the moment i’m loving what Luke Solomon is doing as Lukatron and people like Nitin from toronto. I’m also really into my friends and label partners the Odd Parents. We’ve been working in the studio together and they’re the first people i truly love to work with. They’ll be going far this year.
I like to explore setup in studio and during live performances. What software, hardware and tools do you use normally?
Ableton, plenty of nice analog and digital synths and healthy dose of love and care into what i’m doing. My setup is just like anyone else’s really. I’m not a gear geek, but i do like gear. And i’m not a software geek either, I just use those few things cause it’s what i know best.
By focusing on your tracks, we realize that the actual arrangement contains few but very effective elements inserted at the right time. According to you, is this the “recipe” for the perfect groove?
Yes 100%. Too many elements don’t do anything for any track, and too few don’t do enough. So it’s having a perfect balance and utilizing everything intelligently, and trying not to show off things you’ve learned. Being centered and balance is what makes an artist stick out from the rest.
Finally, the traditional last question: what can we expect for your upcoming releases?
Have an ep dropping on Crosstown in April, as well as a track on a sampler coming out on Ellum in May. I’ve put away remix work for the moment to concentrate on my own music mainly, but i am working with the Odd Parents on more future funk for Ellum. Also maybe going to do another Maceo Plex ep on Ellum later on the summer, but nothing for sure yet.
Thank for your time Eric! Wish you all the best!