Qualcuno aveva annunciato che dopo “Quarantine”, album di debutto con cui Laurel Halo ha inaugurato il rapporto con la Hyperdub, si sarebbe ancora sentito parlare di questa giovane del Michigan. E così è stato: “Sunlight On The Faden”, prima, e “Behind The Green Door, ora, rappresentano i più freschi capitoli di una sinergia tra le meglio riuscite per la label di Kode9. Una mossa azzeccata di cui non si pentirà il padrone di casa di Hyperdub che una volta addocchiata Laurel, la mette nella lista delle nuove figure. Un volto giusto che influisce positivamente sull’immagine della label. Indipendenza nell’interpretazione della musica elettronica e nessun confine prima di tutto, concetti ben chiari nella testa di Laurel, ma meno definito nelle ritmiche trascinanti e instabili con cui ama giocare per distrarci e coinvolgerci in emozioni profondamente umane su perimetri sconosciuti e proibiti per noi ascoltatori.
“Behind the Green Door” ruota tutto intorno all’estro dell’americana. Psichedelia quasi lunare che incontra le terrene dub e techno: “Throw”, prima traccia lato A del disco, rimane così salda nella nostra testa. Sa di esercizio al piano ben riuscito, accostato in modo funzionale da un ritmo trascinante, ma non troppo invadente come accade invece in “Sex Mission”, un pieno di tensioni e ripartenze inaspettate ben dosate e che costruiscono con sapienza le atmosfere. Una ragazza estrosa che riesce a sfuggire dai sentieri più prevedibili. Un cuore che pulsa come i bassi di questo EP, una grande determinazione nella ricerca dello stile e tanta passione per la
composizione, danno una qualità rara e una bellezza ricercata a questo nuovo lavoro di Laurel Halo.
Sarà già ripartita per la luna con il registratore in mano per campionare nuovi suoni destinati alla sua prossima release su Hyperdub?