“Strictly challenging artist, no bullshit, no boredom” era il motto con il quale ci aveva accolto il festival del polipo nell’edizione passata. Certo, con la spocchia di chi sapeva fin dove poteva arrivare e se ne compiaceva. Così l’anno scorso ci siamo divertiti e quest’anno ci torneremo. L’organizzazione è ancora, naturalmente, in mano a Killekill, label di casa con i piedi ben saldi al Suicide Circus, polo centrale del Festival. Infatti, a differenza dell’anno scorso, la line up è decisamente più folta, ma le location diminuiscono. Resta il Berghain Kantine e si aggiunge l’Urban Spree. Niente Open Air domenicale sul lago come l’anno scorso.
Il Krake Festival del 2014 si conferma una manifestazione che abbraccia sia la ricerca che il dancefloor. I nomi da citare sarebbero veramente moltissimi, vi consigliamo di consultare la line up sul sito ufficiale e approfittiamo per elencare giusto qualche nome, come Khan, poliedrico performer e cantante, che affiancherà il diamante della Denovali Records, The Nest e il live-combo fra i video artisti di Trasforma appoggiati dal polistrumentista Nackt. Sarà il Berghain Kantine ad ospitare la battle tra tre delle più coraggiose label berlinesi: Killekill, la netlabel Crazy Language e Mindwaves. Un nome su tutti: Neil Landstrumm.
E’ venerdì però, il giorno in cui si torna in casa Suicide Circus, e gli act iniziano ad veramente un certo peso: una line up da inchino con nomi come Deamdike Stare, Ancient Methods, Paula Temple, Plaster & Lasal. Si chiude sabato, un giorno prima rispetto all’anno scorso, unendo i vicini di casa Urban Spree e Suicide Circus in una grande festa di chiusura che si preannuncia piuttosto lunga con nomi di spicco provenienti da storiche etichette come Replhex (il live della Dmx Krew) e da più giovani scuderie come la Our Circula Sound di Sigha (Positive Centre), oppure lo showcase di Modal Analysis ma soprattutto spazio ai giovani, perché nel lungo elenco troviamo altre giovani label e promettenti artisti.
Giunto alla quarta edizione, il Krake Festival mantiene la promessa non detta che aveva lasciato tutti in grande attesa l’anno scorso, quella di aspettarsi ancora di più. E così sarà, quantomeno sulla carta, ad insinuarsi negli spazi vuoti di un guest e l’altro, di un concerto e una performance, tra i sotterranei dell’Urban Spree e l’open air nella trafficatissima Revalerstrasse, tra nomi di giovani promessi e di grandi campioni. Tra i suoni e i rumori, i tentacoli del polipo abbracciano ancora l’elettronica ad alti livelli in nell’estate berlinese.