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[tab title=”Italiano”]Curtis Jones, meglio noto come Green Velvet. Un ragazzo nato a Chicago alla fine degli anni ’60, un bel periodo per nascere se a vent’anni vuoi accorgerti che la tua passione non è altro che la musica dance. La scuola di Chicago e dei pionieri del genere è lì a portata di mano e Curtis non esita a mollare quella che sarebbe stata una carriera scolastica florida per buttarsi in quello che ama di più, la musica. Dagli anni novanta ad oggi quello di Green Velvet è un nome che conoscono in molti, soprattutto per il fatto che Curtis Jones ha sempre ritenuto che sia proprio la gente la cosa più importante. L’obiettivo e allo stesso tempo la fonte di ispirazione.
I cambiamenti sono stati una costante nella tua vita. Il più importante è stato sicuramente quello che ti ha portato nel mondo della musica. Com‘è stata?
Bhe, penso che i cambiamenti siano parte della vita di tutti, passiamo da una cosa all’altra, dobbiamo cambiare per adattarci ai cambiamenti che ci da la vita. Per me la musica è una cosa che è successa. Ho frequentato ingegneria chimica e mentre andavo mi sono accorto che non era la mia passione o quello che avrei voluto fare per il resto della mia vita, così ho preso coraggio e ho provato con la musica, che è una cosa che amo veramente e che ho cara nel cuore. Per me ha funzionato, anche se ho dovuto attraversare momenti difficili, e nei momenti più negativi ho avuto fede e alla fine tutto è andato a buon fine.
Negli anni novanta hai deciso di lasciare gli studi per diventare qualcuno nella musica. Erano gli anni in cui l’house music stava crescendo attraverso persone come Frankie Knuckles, Tony Humphries, Kenny Carpenter e molti altri. Chi era la figura a cui ti ispiravi? La figura o le figure.
Le figure a cui mi ispiravo erano Lil Louis e Frankie Knuckles. Amavo quello che Frankie stava facendo. La sua longevità nella scena, ma comunque anche Lil Louis era importante. Amavo la sua energia e la creatività che ha portato nella scena musicale.
Quando hai cominciato hai deciso di creare un’etichetta, la Cajual Records, e poi una label parallela, la Relief Records. Molto giovane e già due etichette. Come mai?
Ero molto giovane e più o meno mi son trovato costretto a far così. Stavo lavorando su un’etichetta di uno dei miei migliori amici, Hula. Successivamente notammo che la cosa stava andando in un’altra direzione a causa del successo che stavano avendo sul filone R&B. Cominciarono a produrre cose su Jive Records dato che stavano lavorando anche con Will Smith, detto Fresh Prince. Le cose stavano andando davvero bene e non riuscirono più a concentrarsi sulla loro label e per questo decisi di mettermi in proprio. Ad ogni modo è un qualcosa che è successo, non è stata una cosa voluta.
Dopo il tuo EP Underground Goodies è stato un successo unico, questo successo è stato legato sia al suono house sia ad altri tipi di suoni. Com’è cambiata la tua musica nel tempo?
La mia musica è cambiata nel tempo, ad ogni modo quando creo cose anche molto diverse cerco di mantenermi attaccato a quello che ha fondato il mio suono, ovvero la Chicago house, o come la volete chiamare, la Detroit techno. Questo era quello che definiva gli anni ottanta e questo è quello a cui cerco di rimanere attaccato quando creo musica.
Gli anni novanta sono stati un periodo molto particolare, in questi anni i suoni si stavano evolvendo e tutto sembrava nuovo e fresco. Oggi è passato molto tempo e molti dicono che i suoni non siano più vivi come in passato. Secondo te come si fa a produrre buona musica oggi?
Il modo in cui cerco di far buona musica oggi secondo me sta nel volerlo fare pensando all’amore per la musica stessa e per i fan. Quando sono in studio penso sempre a un qualcosa che possa muovere la gente alle feste, eccitarla. La mia intenzione è concentrarmi sulla gente, nella scena house vogliono sempre sentire qualcosa di unico e nuovo, di mai sentito prima. Questo è quello a cui penso. Qualcuno oggi è piegato al successo e alle luci della ribalta, facendo cose non necessariamente per i fan, ma probabilmente per i soldi o per la popolarità. Io cerco di far qualcosa pensando alla gente.
“Il modo in cui cerco di far buona musica oggi secondo me sta nel volerlo fare pensando all’amore per la musica stessa e per i fan.“
Oggi molte persone sono in grado di far musica, bastano un computer e poche altre cose per esprimere la creatività di ognuno. Secondo te è un qualcosa che arricchisce o impoverisce la musica?
Penso che l’arricchisca perche è solo un altro strumento con cui gli artisti o i produttori possono usare per esprimere quello che vogliono. Quello che comunque devono fare è restare connessi con la gente, farla muovere, farla ballare. Non ho niente contro la tecnologia, personalmente uso ancora strumentazione analogica, ma è una scelta mia personale. Ho anche fatto delle cose usando il computer e tutt’ora lo uso, ma penso che per la gente sia più importante essere creativi, non dipende tanto dagli strumenti che usi il fatto che tu riesca a far emergere la tua creatività.
Dopo gli anni novanta hai ottenuto un grande successo anche in Europa dove eri ospite dei maggiori festival. Cosa ne pensi riguardo alla scena americana rispetto a quella europea?
La scena americana è una scena più giovane, anche se molta musica è cominciata qui in America. Gli europei solitamente sono molto più informati rispetto agli americani. In Europa c’è una cultura musicale molto ricca e profonda, qua sta diventando di moda, per questo la gente comincia ad informarsi e ad aggiornarsi. Quello che rende molto facile il tutto per i fan in America è internet. Tramite internet è semplice rimanere informati su quello che accade in Europa, dove di solito ci son sempre le migliori pubblicazioni. Internet rende tutto accessibile per tutti.
Abbiamo parlato di figure che ti hanno ispirato, ma cosa ti ispira di più oggi?
I fans, nient’altro che i fans.
Ultima domanda, conosciamo il tuo passato e ammiriamo il tuo presente. Ma per il futuro? Riesci a darci un flash del futuro di The Green Velvet?
Se il Signore vorrà farò molti album e pubblicazione, molte cose che riescano a far mantener interesse a tutte le persone che son nella scena house e techno.[/tab]
[tab title=”English”]Curtis Jones, well known as Green Velvet. He was born in Chicago at the end of ’60, a good period of time if you have in mind to turn around your life at twenty years old and realize that music is your passion. The Chicago school is there, very handy and Curtis didn’t hesitate to give up a great school career to get in to what he loves most, music. From the ’80 up today Green Velvet is a name well known, also because Curtis Jones thinks that the people are the most important thing, The target and the inspiration at the same time.
Changes were a constant in your life, the most important i think was the one that led you seriously in the world of music. How was that?
Well I think change is a part of everyone’s life in and we all go from one thing to another or we have to change sometimes it but, things that we need to do to handle whatever curveballs life is throwing us. So for me to do dance music just so happened, that after school. I went to school for chemical engineering and I realize that that was not my passion or what I wanted to do for the rest my life. So I just took a leap of faith and tried music which is something that I really love and hold dear to my heart. So it worked out for me but I went through some very hard difficult and challenging times and it wasn’t unti lowest low when I pray and everything finally turned around.
It was the 90s when you decided to leave the studies and become a figure in music, in these years house music was rising with people like Frankie Knuckles, Tony Humphries, Kenny Carpenter, and many others, but who was your inspirational figure? (or figures)
My inspirational figure was Lil Louis and Frankie knuckles I loved what Frankie was doing as far. His longevity in the house music scene and also Lil Louis. I love the energy and creativity that Lil Louis brought to the scene in the music.
When you started you decided to create a label, the Cajual Records, and than a sub-label, the Relief Records. So young and already two labels working. Why this decision?
Well I was very young at the time and I was more or less forced into the situation I was doing music on house label which was of one of my best friends Hula and than will be Clubhouse records, but he got to points out where their career was going in another direction with all the success they were having on with the stuff they were doing on R&B level. They did stuff on Jive Records and working with Will Smith a.k.a. the fresh Prince and that sound were doing really well so did’t have much time to focus on their label anymore. So I just decided to do my own and so something to happen out of necessity but not something because I really wanted to do.
After your first EP, Underground Goodies, it was a unique success, but this success wasn’t tightly linked only to the house sound, but also to other types of electronic sounds. So, how changed your music during your career, and why?
My music may have changed to a little bit, but I really do the matter how I’m creating new and different stuff always try to stick to the foundation of my sound which is the Chicago house roots or if you want to call it to detroit techno that’s what names 80s and so that’s what I really stick to as I’m creating music, whenever I create music.
The early 90s were a particular period of time, in these years the sound was evolving and everything looked new and fresh. Nowadays is passed a lot of time and many people things that sounds isn’t fresh and live as in the past. In your opinion how is possible to make great music nowadays?
The way for me when I do to make good music nowadays is to really get inspired in and then do it for the love of the music and for the the fans. So when I’m in the studio I’m thinking about coming up something that’s going to move the people at the party and get the crowd excited. So my intention really is focused on the people or the fans in the house scene and a lot of times they like to have things that are unique and different, haven’t heard before and that’s what I tried to think. Sometimes today some people are just blew by success and you know the lights, the fame and all that part of it maybe not necessarily doing it for the fans but maybe more for the money or the popularity. I try to do things with always the fans in mind.
“The way for me when I do to make good music nowadays is to really get inspired in and then do it for the love of the music and for the the fans.“
Today there are many more people that try to make music, a laptop and few other stuff are enough to express the creativeness of everyone. In your opinion this thing is something that enriches o impoverishes the world of music?
I think that it enriches the music because is just another tool that the artist musicians or creator as a as able to use to express what it is that they want and have that to be the thing that connects with the people and get them to move and dance and all that so I don’t have anything against the technology of today I personally use all the old-school analog stuff and that’s just my my choice and my preference but I’ve done stuff with some things on the computer I still do use a computer for certain things or whatever, but I just think it’s just more important for the person to be really creative than what it is what instrument they use to get that creativity out.
Passed the 90s your reached a great success also in Europe, becoming a great guest of the major festivals. So what do you think about American and European scene?
Well the American scene it’s a younger scene even though most of music originated here in America seeing as always with the different transitions in all types of things were happen to what was going on in the same but on the Europeans a lot more knowledgeable when it comes to the music in my opinion they has a very rich culture in Europe as far as a house in electronic music it’s a very deeper that the culture in Europe where is in America it’s now becoming very trendy here so now people are starting to get more into it and update as to what the scene is all about but the thing that’s making it a lot easier for fans in America to get understanding of music is the Internet. So because the Internet a lot of people in America have an easier time and following the music to seeing the well as getting the information wherein Europe they always have the better publications and all of that, but but now I am with Internet that sort of makes it so everybody is assessable to everything at same time.
We talked about inspirational people, but when you are behind the deck what gives to you inspiration?
Well the fans give me my aspiration definitely the fans.
Last question, we know your past, we are admiring your present, but the future? Can you give us a flash of the future of Green Velvet?
Lord willing I’ll be doing a lot more albums and releases and a lot of things that will continue to keep the interests of the people who are in the house/techno scene.[/tab]
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