Se penso a un giovane dj romano in grado di incarnare nel migliore dei modi il mio personalissimo ideale di “artista”, questo è Gabriele Bianchi, in arte Gattonero. Metà del progetto LSWHR, insieme al socio Ben Saadi ha regalato alla scena underground romana alcune delle pagine più coraggiose della sua storia recente, accettando sfide che nemmeno promoter più longevi ed esperti si sarebbero mai presi in carico. Il tutto col sorriso di chi non sa per filo e per segno cosa sta combinando – o forse lo sa fin troppo bene – e una voglia di divertirsi da fare invidia anche al clubber più navigato.
Oggi è su Soundwall coi suoi quindici passi e il set per NTS: non chiamatelo “dirtymixing” e basta, questa è sostanza nella sua forma più pura. Buona lettura e buon ascolto!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Avrei bisogno di una seduta di ipnosi per riuscire ad individuare il disco che per primo ha rubato il mio cuore. Me ne vengono in mente diversi, non ci ho mai riflettuto. Da piccolo passavo molto tempo con mio fratello, ascoltavo con lui la radio in macchina e adoravo curiosare tra la sua collezione di cassette che comprendeva copie pirata fatte in casa (pure male) e svariate registrazioni di programmi radiofonici. Era una collezione trasversale, ti potevano capitare i Metallica come Lucio Dalla, i Pink Floyd o una puntata del Work in Progress Elevator con il vocione rassicurante di Vortex. Forse uno dei primi ricordi che ho è una compilation di brani dei The Police, i miei preferiti erano “Walking On The Moon” e “Message In A Bottle”,
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Quando avevo quindici o sedici anni mi rinchiudevo ogni giorno nello scantinato di un mio amico insieme al resto della banda. C’erano due Gemini e un mixer scrauso, una stufa elettrica molto probabilmente radioattiva e una collezione di dischi super random – si alternava “Marshal Mathers” di Eminem a “Traxtorm Power 2000”, gli Swayzak ai Cosmic Gate, roba su Stik Records o i mixati di Landee-O di eXpander. Stavamo confusissimi! Rischiavamo l’attacco epilettico davanti al computer ore ed ore a smanettare con i VST di cubase e gli incastri di Fruity Loops. Anche la prima volta che sono entrato in un club ha fatto la sua parte. Era un after di eXpander, avrei voluto non finisse mai.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Ogni volta che mi indebito con Marcolino da Ultrasuoni Records.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Alla prossima intervista, tra qualche anno, vi saprò dire!
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Amo il pugilato, guardare gli incontri e allenarmi in palestra. Mi piace la corsa, lo sport in generale…correre la sera tardi a Roma è un esperienza trascendentale! Cerco di allenarmi il più possibile, non so chi abbia detto che dopo i trent’anni la pompa non regge più…è una cazzata.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Le varie volte che stavo scannato e che sono stato costretto a vendere giradischi e i synth in totale disillusione. Giuro che non lo faccio più.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Questa è davvero difficile. Te ne dico cinque italiani che mi piacciono:
Diaframma “Siberia”
In Zaire “White Sun Black Sun”
Lory D “Antisystem”
Nu Guinea “The Tony Allen Experiments”
Tasaday “Aprirsi Nel Silenzio”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
“Le porte della percezione” di Aldous Huxley, un libro che mi ha prestato un’ amica. Al contrario mio, lei legge molto; io a parte riviste di musica molto poco quindi ho chiesto aiuto a lei in cambio di qualche consiglio su album/tracce da ascoltare. Il mio film preferito è “Blade Runner”.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Non lo so bene, non so nemmeno se questo può essere considerato un risultato artistico, ma sono orgoglioso tutte le volte che i mie amici ballano quando metto i dischi.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Sono fotogenico, quindi bene.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ovviamente con Ben Saadi e tutta la squadra di LSWHR, gli amici di Knick Knack Yoda Records e di Ultrasuoni.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Forse viaggiare nel bagagliaio di una macchina da Roma a Firenze dopo una serata di grande festa organizzata al Rashomon.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
I sondaggi di Matteo Cavicchia e alcuni booker/agenzie di booking.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Candidarmi a sindaco di Roma.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.