Non fatevi ingannare dal nome: Christopher Ledger non solo è italiano, ma è anche uno dei produttori al momento più attivi all’interno della scena elettronica capitolina. Fresco di residency a Nozoo, uno dei party di riferimento del Goa Club di Roma, e parte attiva della crew Brouqade capitanata da Dana Ruh, Christopher Ledger è uno di quegli artisti sul cui avvenire siamo pronti a scommettere. La nascita di CL Series, la label che è prossimo a lanciare e su cui è deciso a far convogliare la maggior parte della sua musica, ci dirà infatti il reale spessore di questo giovane dj e produttore…intanto però godiamoci i suoi quindici passi e il suo set: il lunedì non potrebbe partire con una marcia migliore!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Piuttosto che citare solo la musica come fonte di emozione più intense di altre, vorrei menzionare l’arte, sotto qualsiasi forma. Ogni volta che scopro dei punti di vista, discografie o collezioni di artisti di cui non ero a conoscenza, quello è per me il momento di più grande emozione. Non mi è mai piaciuto farmi un opinione in base ad una singola opera, “traccia”, “disco” o dj set, credo sia molto riduttivo e non permetta di comprendere a pieno il messaggio, le qualità o la personalità del soggetto in questione. Detto ciò, non nego che alcuni singoli (o album) che hanno suscitato in me particolare interesse, mi hanno portato a conoscere musicisti che hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia formazione. Citarne solo uno sarebbe impossibile.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Nel momento in cui ho capito che la creatività e l’espressione sono tutto ciò di cui ho bisogno giornalmente per star bene con me stesso.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Non ho mai vissuto dei veri e propri “momenti di crisi” con la musica. Al contrario, ho trovato nella musica la risposta ai maggiori momenti di crisi della mia vita privata. E per questo le sarò eternamente grato.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
La mia collaborazione con la label Brouqade, di cui sono parte attiva, visto che ho trovato non solo colleghi molto talentuosi ma grandi personalità che ho la fortuna di chiamare amici. Inoltre la mia residency per i party Brouqade che si sono già svolti in club come Club der Visionaere o Ibiza Underground e la mia residency al Goa Club per i party NoZoo sono traguardi di cui sono particolarmente felice.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Disegnare o dipingere è la mia più grande passione da cui attingo grande ispirazione per la musica il più delle volte. L’aspetto visuale e quello sonoro hanno una grande connessione e sono complementari. Oltre a ciò, mi piace vedere o parlare di film o libri, vivere il mare e la spiaggia d’inverno quando non c’è nessuno e praticare dell’attività fisica…il tutto con il mio migliore amico, che è un grande aiuto e supporto in tutto ciò che faccio.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non credo di aver grandi rimpianti e non mi è mai piaciuto rimuginare su di essi. Viviamo nel presente e credo che, insieme al futuro, sia tutto ciò a cui dobbiamo pensare, tenendo ben conto delle esperienze passate. Quest’ultime mi hanno reso la persona e, di conseguenza, l’artista che sono.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Burial “Untrue”
Radiohead “Kid A”
Massive Attack “Mezzanine”
Alva Noto ”Xerrox Vol.2”
Ricardo Villalobos “Alcachofa”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Come libri suggerisco Franz Kafka “The Castle” (da cui ha avuto origine il mio disco “Lost with K”, dove K è il protagonista del romanzo), Edward Bunker “Educazione di una canaglia”, Charles Bukowski “Pulp” e Sun Tzu “L’arte della guerra”
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Sono molto contento di aver prodotto dischi che sono stati accolti e supportati da molti, più di quanto avrei mai immaginato, rimanendo completamente me stesso. Pubblicare release che rappresentano la mia personalità sotto diversi punti di vista mi rende particolarmente entusiasta. Lo stesso vale per avere l’opportunità di portare i miei dj set in spazi che ho precedentemente visitato come clubber e che hanno influenzato il mio percorso.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Credo che il web sia uno strumento con grande potenzialità, se usato in maniera corretta e con moderazione. Personalmente, quando lavoro o mi accingo a lavorare con qualcuno, prediligo assolutamente lo scambio umano.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Dana Ruh. È un punto di riferimento per me. I motivi sono tanti, partendo dalla sua grande esperienza dovuta alla presenza nel mondo del clubbing da più di quindici anni, fino ad arrivare alla sua umiltà ed apertura a condividere tutte le sue esperienze, positive e negative. Non è da tutti aver il coraggio o la personalità che ho trovato in lei, di dire ciò che si pensa e di fare ciò che si crede più giusto senza farsi influenzare da quel che ci circonda, soprattutto nel mondo del djing e nel mondo in cui i trend, volenti o nolenti, hanno un impatto su molte persone. Inoltre, Giuliano Lomonte ed Alessia Ceruti, sono altri due colleghi ed amici con cui è sempre un gran piacere condividere esperienze e parlare di progetti ed obiettivi.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Di recente ho partecipato ad un festival e mi è stato chiesto da parte di un ragazzo di ascoltare il suo primo EP dall’iPhone, il tutto a due metri dalla monitor del booth. Onestamente non sapevo cosa rispondere…
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Il non saper valorizzare abbastanza ciò che si ha a disposizione. Credo ci siano molti talenti italiani non valorizzati come dovrebbero.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Finalmente sto per lanciare CL Series, la mia label, con la release numero uno del catalogo dove potrò mostrare al meglio la mia identità sia dal lato sonoro che visivo. Musicalmente parlando, è una collaborazione tra me ed il trio jazz del pianista Luigi Ranghino, persona che ha performato con gli Ambiq e Ricardo Villalobos in diverse occasioni in Italia ed attivo collaboratore di Max Loderbauer. Il tutto è stato re-interpretato in una traccia “club” da un artista che rispetto molto. Sono davvero felice abbia aderito al progetto come remixer. Il nome verrà pubblicato non appena verrà rilasciato l’EP.
Di pari passo con la label, sto finalmente iniziando a condividere dei miei disegni e quadri più o meno recenti, visto che ho iniziato a disegnare prima ancora di comporre musica.
Un particolare ringraziamento lo devo ad Evelien, artista e pittrice belga con cui collaboro regolarmente, che mi ha spinto a condividere le mie opere dopo tanto tempo.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.