Venti dischi per vent’anni di Perlon

È recente la notizia che la Ishkur’s Guide to Electronic Music in questo 2017 subirà un restyling e si arriverà alla versione 3.0 e se non avete di cosa sia, andatevi a divertire e magari molte delle nubi che avete sulla definizione di un genere si diraderanno. Scorrendola e selezionando il genere microhouse salta all’occhio che tre su otto dei pezzi proposti, per farsi un’idea di quello che quel tag voglia dire, sono appartenenti alla Perlon che quest’anno, come tutti sappiamo, supera il traguardo dei venti anni. Beh non c’è bisogno di alcuna presentazione, Perlon rappresenta il riferimento per un genere tremendamente diviso, da una parte si schierano quelli che lo considerano “noioso” e altri invece sembrano aver trovato il Graal della musica clubbing. Tralasciando il gusto personale che è sempre fallace, andiamo ai fatti: l’etichetta fondata nel 1997 da Markus Nikolai e Thomas Franzmann aka Zip da vent’anni lavora costantemente con un’attitudine DIY, slegata dalle dinamiche commerciale (semmai ne ha create per i proseliti di questi anni) ed è divenuta seminale sia per i producer che per dj e aspiranti tali che hanno preso come riferimento tecnico-stilistico i set ascoltati al Get Perlonized di Zip, Sammy Dee, Binh. Quest’anno coincide con un traguardo importante e prima con la pubblicazione della compilation “Superlongevity 6” e poi con il super party di quarantotto ore al Funkhaus, i perloniani sono stati fortemente accontentati e non potevamo esimerci da un piccolo tributo: venti brani per i vent’anni di Perlon. E voi quale avreste messo?