A Manchester cominciava a esserci un bel vuoto, per il 2014: WHP chiuso e un sacco di clubber orfani di un dancefloor di spessore. Una situazione ideale per un investitore della nightlife, ancora più ideale se quel investitore si chiama Sankeys e, fino a 6 mesi fa, era il club più titolato tra i mancunians.
Un ritorno annunciato via social network, tramite le pagine ufficiali su Twitter e Facebook. Un ritorno che ancora non ha date ma solo un po’ di interrogativi.
Infatti, se fino a 6 mesi fa era stato deciso di chiudere la base di Manchester non per meri motivi economici ma per impossibilità di gestione contemporanea di due club (uno a Ibiza e l’altro a Manchester), immaginiamo che gestirne tre, di cui uno dall’altra parte dell’oceano, sia più facile (Ibiza, Manchester e New York). Questo almeno ci aveva detto il boss di Sankeys in una intervista fatta per Soundwall, poi sarò uno sciocco idealista ma forse invece di “darsela sempre a d’intendere” sarebbe l’ora di parlarci chiaro, in modo intellettualmente onesto: il Sankeys a Manchester era stato chiuso per motivi (anche) economici, il Sankeys a Manchester riapre perché sono mutate le condizioni economiche che avevano portato alla chiusura. Si parla di investimenti mica di contrabbando o terrorismo.
Perciò possiamo dire basta a spiegazioni da ufficio stampa? Sappiamo tutti che un club, alla fine della storia, è un’azienda che se non viene gestita come tale va a gambe all’aria, a Manchester lo sanno dai tempi dell’Hacienda. Potete evitare di trattarci come bambini sciocchi quindi?