Che Palms Trax avesse la stoffa per giocare sin da subito nel campionato dei grandi è stato chiaro sin dalla sua prima release, “Equation”, out inaugurale di Lobster Theremin, una delle label più seguite e suonate dai dj del circuito house negli ultimi tempi. L’EP, uscito in ben tre edizioni (compresa la richiestissima full slave del marzo 2015), ha piazzato il giovane di Bristol sotto la lente d’ingrandimento degli addetti ai lavori di mezzo mondo, siano essi manager di etichette discografiche o promoter di club e festival, caricandolo di quell’hype-trabocchetto che spesso finisce per sgambettare i giovani che tanto ben cominciano.
Ma come ampiamente confermato dalla bella intervista che ci ha concesso, Jay Donaldson è uno che, prima ancora di sapere il fatto suo, è pienamente consapevole che per sopravvivere e crescere all’interno del “sistema clubbing” è indispensabile saper pesare i propri passi e ponderare bene le proprie scelte, fugando ogni rischio di deludere le (ormai) grosse aspettative che accompagnano ogni suo lavoro ed esibizione. E probabilmente sta qui il più grande merito dell’inglese, che gira alla larga da mosse controverse – specie durante i suoi dj set, sempre molto lineari e coerenti – e si guarda bene dal sovraesporsi con un numero eccessivo di release.
Così escono un altro Lobester Theremin, “Forever”, fortemente voluto dall’amico e boss Jimmy Asquith, e i validissimi remix per Photonz, Herzel e Sean Dixon. Last but absolutely not least, finisce nel mirino dei ragazzi di Dekmantel, che pubblicano “In Gold” (prima) e poi lo bookano per lo stage RBMA del festival e per il party durante l’Amsterdam Dance Event (poi), memori dell’indimenticato live proposto al Sónar Festival.
È proprio alla luce di queste considerazioni che abbiamo atteso, impazienti, “High Point On Low Ground”, il nuovo tre-tracce per la label olandese. Nel Dekmantel numero trenta Palms Trax conferma l’invidiabile bravura nel saper destreggiarsi, totalmente a suo agio, tra i diversi anfratti della musica house contemporanea senza perdere di vista il suo background e mettendo in mostra un gusto in continua raffinazione grazie al programma per Berlin Community Radio.
La title-track, non c’è che dire, è davvero tanta roba.