Mentre Madlib si sta guadagnando un sacco di esposizione (meritata!) col suo “Sound Ancestors” – qui la nostra – grazie anche all’effetto-wow della stretta collaborazione con Four Tet, e mentre stiamo ancora piangendo la scomparsa di MF Doom, ad uno dei best kept secret del deejaying italiano, Dee Jay Park, già nei nostri radar, è venuto in mente un clash di suoni e culture a cui davvero dovreste dare un orecchio.
Ok: l’originale non si supera, basta andare a sentire “Madvillainy” per stare su “Meat Grinder”, la prima traccia sottoposta a stravolgimento; ma il modo in cui il flow di Doom atterra su un Modugno d’annata la dice lunga su quanto un approccio post-moderno alla musica, dove si mescolino ere, ambiti, contesti, possa ancora dare parecchio e soprattutto possa permetterci di andare al di là della musica pre-confezionata da classifica, da dancefloor, da quello-che-volete-voi. Ecco le tre tracce create, nella loro “apparizione” su Bandcamp:
Ascoltare per credere. E quello che vi consigliamo di fare è di mettere a paragone l’originale (per quanto riguarda la delivery doomiana): ok, lo ripetiamo, Madlib vince (anche perché lì è stato veramente ma veramente in forma) e in generale tutte le versioni “prime”, però ecco, la capacità di un approccio creativo e “deejayistico” di trovare idee brillanti e stimolanti è qualcosa da magnificare e preservare sempre e comunque. Teniamolo sempre a mente, via.