L’artista giapponese – berlinese d’adozione – Kyoka Kondo sembra aver trovato il suo naturale alveo musicale all’interno della premiata ditta raster-noton: le sue pulsioni a miscelare stralci vocali con una elettronica sperimentale ma che rimane facilmente fruibile, va nella stessa direzione recentemente intrapresa dai tre boss dell’etichetta Olaf Bender (Byetone), Frank Bretschneider e Carsten Nicolai (Alva Noto). Il suo nuovo album sulla lunga distanza “IS (Is Superpowered)” ne è la dimostrazione più lampante con i suoi intenti dadaisti che vengono stemperati in bozzetti freschi e pieni di spunti di interesse, perfetti per il dancefloor ma anche godibili comodamente seduti sul divano di casa. Ne abbiamo parlato direttamente con Kyoka, approfondendo anche quella che è la sua personale idea di musica.
Una voce, la tua, e dietro un collage analogico-digitale di deep-house, industrial-techno, funky-bass e dub. A di là dei vari generi di riferimento c’è l’intenzione di superare ogni convenzione musicale pur rimanendo accessibile, diremmo quasi pop. Sei d’accordo?
Sì, sono d’accordo col fatto che sia quasi pop. Per quanto concerne la struttura musicale di base non ho l’intenzione di rientrare in determinati generi di riferimento. Compongo musica scegliendo gli elementi che meglio rappresentano l’idea sonora che ho in mente. Anche se non nego che inconsciamente potrebbero essere stati inseriti elementi riconducibili a generi ben precisi.
Dietro ad ogni traccia sembrano esserci molte idee stratificate, probabilmente coadiuvate dai due produttori d’eccezione Frank Bretschneider e Robert Lippok (dei To Rococo Rot). Eppure l’ascolto finale rimane “agile”, con quel tocco di “follia giocosa” che sembra contraddistinguere le tue produzioni. Ci racconti la genesi di questo lavoro?
Parto da un campione musicale che cerco dal mio database. E’ dove conservo le mie vecchie (o nuove) registrazioni ambientali. Poi comincio a modellarlo rendendolo musicale. Lo lascio evolvere senza forzature. Frank e Robert sono due produttori fenomenali. Frank mi ha mostrato l’efficacia di un suono limpido e chiaro. Robert mi ha aiutato a riconoscere l’innocenza e la bellezza all’interno del caos. Non riesco a spiegare bene tutto questo a parole o almeno non meglio di così. Sono due persone fantastiche, con uno sguardo chiaro sul da farsi e dalla grande capacità espressiva.
Cosa ti ha portato in casa raster-noton? L’etichetta sembra calzare a pennello con le tue produzioni, dove le intuizioni sono artistiche in senso lato e non coinvolgono unicamente il campo musicale.
Le giuste amicizie, un buon tempismo, la fortuna e anche il mio incessante impegno nel realizzare musica creativa, credo che tutti questi elementi mi abbiano portato nella raster-noton.
Considero “IS (Is Superpowered)” un disco che miscela con sapienza la cultura musicale d’avanguardia giapponese con quella europea da club. Sei influenzata più da Tokyo o da Berlino?
Direi più da Berlino che da Tokyo perché sono di continuo in viaggio oltre confine. Solo di recente ho iniziato a stare di più a Tokyo.
Torniamo un attimo indietro, alla tua formazione musicale, so che già da bambina seguivi corsi di pianoforte, flauto e syamisen (tradizionale strumento a corda giapponese della famiglia dei liuti). Poi ti sei appassionata al processo di registrazione ed alla manipolazione dei nastri da cassetta, un percorso singolare, ci racconti qualcosa di quei tempi?
Fin da bambina ero attratta dalla combinazione tra “suoni generalmente considerati musica dalle persone” e “tutto quello che viene considerato non musica (i cosiddetti rumori)”. Perciò improvvisavo al pianoforte utilizzando unicamente i tasti degli acuti, seguendo il modo in cui questi suoni si propagavano nell’aria in modo stridente tra loro, mi piaceva moltissimo farlo. Avevo tre anni a quel tempo, così mio padre decise di darmi delle lezioni. Stesso discorso per flauto e syamisen, mi sono avvicinata a questi strumenti in modo non convenzionale. Mio padre mi ha solo assecondato. Amo suonare gli strumenti in modo istintivo e godere di ogni loro tono. Allo stesso tempo compresi fin da subito che non ero la persona a cui piace imparare la tecnica di ciascuno strumento. Ero maggiormente attratta dalla registrazione di questi suoni e dalla possibilità di miscelare insieme elementi ambientali (rumore) e melodia (musica). All’età di 5 o 6 anni ricevetti in regalo un registratore. Rimasi scioccata dalla possibilità di catturare elementi ambientali e poterli successivamente editare.
Sei una perfezionista del suono oppure cerchi di lasciare fluire le idee e di registrare le prime che semplicemente suonano bene?
Cerco sempre il suono perfetto. Ma credo di non essere mai riuscita a trovarlo, sfortunatamente. E’ proprio questo processo di ricerca che mi porta a scoprire mondi nuovi. Sono devota al suono ed alla possibilità di indagarlo continuamente.
Il basso di Mike Watt dei Minutemen è presente in due brani di “IS (Is Superpowered)”: “Moonboots” e “Re-Pulsion”. Com’è nata questa collaborazione? La ritengo molto ben riuscita.
Lo conosco dal 2007. Ricordo che una volta mi venne chiesto come avessi fatto a far suonare il mio demo sul suo canale di podcast. Io non ne avevo idea, e mi resi conto che c’era qualcuno che metteva spesso la mia musica (per l’appunto Mike). Da allora, collaboriamo spesso. Attualmente reputo il suo basso fondamentale perché infonde energia positiva alla mia musica. Ho rispetto per la sua musica ma anche più in generale per il suo stile di vita.
Per la raster-noton hai pubblicato l’EP “ISH”, ora l’LP “IS”, come naturale evoluzione dovremmo aspettarci un “I”?
Mi piace questa tua supposizione. Forse sarà come dici o forse no.
Un parere sull’attuale scena musicale elettronica, ci dai qualche nome di artista che ti senti di promuovere?
Frank Bretschneider e Robert Lippok.
Cosa ti piace ascoltare quando sei a casa?
Qualsiasi musica che ho l’occasione di ascoltare. E… devo ammettere che sento sopratutto materiale della raster-noton. Succede spesso, e in modo del tutto naturale. Vuol dire che le loro scelte artistiche e musicali sono infallibili.
Avremo la possibilità di vederti suonare dal vivo in Italia?
Non lo so, è un pochino presto per dirlo. Però sono spesso a Berlino, spero di vedervi in giro.
English Version:
The Japanese artist – Berlin based – Kyoka Kondo seems to have found her natural place in music within raster-noton: the intension to mix vocal excerps with experimental electronics for a result that remains easily accessible, goes in the same direction recently undertaken by the three label bosses Olaf Bender (Byetone), Frank Bretschneider and Carsten Nicolai (Alva Noto). Her new album “IS (Is Superpowered)” is the clearest example of this topic, where certain Dadaists intent are subsided in fresh sketches that are really interesting, perfect for the dancefloor but also enjoyable sitting comfortably at home. We spoke directly with Kyoka, getting also inside her personal idea about music.
A voice, your own, and then an analog-digital collage of deep-house, industrial-techno, funky bass and dub. Beyond the various kind of references linked to music I hear the intention to overcome every musical convention while remaining quite easy listening, I would say almost “pop”. Do you agree?
Yes, I agree it is almost pop. Although about the music I have no intension to link the various genres. I compose music just with the elements which I feel good to generate that sound. Even though I don’t deny that I unconsciously might have some influence from those kind of music.
Beyond every track there seems to be layered ideas, probably supported by the two excellent producers Frank Bretschneider and Robert Lippok (of To Rococo Rot). Though the result remains “agile”, with that touch of “playful lunacy” that seems to distinguish your productions. Can you tell us something about the production phases?
I start to find groove from sound materials which I have. These are mainly my old (or new) field-recording sounds. Then I start to shape the music from them. I let them fly where they wants to go. Frank and Robert are very great producers. Frank showed me the existence of power of sound when it gets solider and clearer. Robert taught me the chaotic parts of sound is innocence and more than beautiful. I can not explain enough about them with word… (though I always would like). But they are super wonderful guys with clear eyes and deep consideration.
What brought you in raster-noton? The label seems to be perfect for your productions, where intuitions are artistic in a broad sense, and don’t involve only the music.
Good friends, good timing, good luck and also my relentless effort for making ideal music brought me to raster-noton, I trust.
I consider “IS (Is Superpowered)” a record that mixes with wisdom Japanese avant-garde musical experiences with the European club culture. Are you influenced the most by Tokyo or Berlin?
More by Berlin than Tokyo because I had been almost always traveling abroad. It is just recent that I start to be more in Tokyo.
Let’s go a moment back to your musical education, we know that as a child you followed piano, flute and syamisen curses. So you become interested also in the registration process, handling and experimenting with the tapes. A singular path, can you tell us something of those times?
I was addicted by the combination of “sound generally considered as music by people” and “sound which usually people doesn’t define as sound (so-called noise)” when I was very little. Therefore I was improvising piano just with high key, and listening noise from air which was mid and low, at that day, and enjoy to listening to that sound. I was 3 years old at that day, and my father decide to give me piano lesson. As for flute and syamisen, I learnt those by chance. It was also my father’s intension. I really like to play instruments and hear its living row sound generated by me. On the other hand, I realized that I was not the person to keep practicing the instruments. I enjoyed more recording and brush up the sounds between “air (so-called noise)” and “sound (so-called music)”. One day, I got tape recorder. I was around 5,6 years old. I was shocked because I could record sound from “air” and I could edit them.
Do you search ever for the perfect sound or you try to let the ideas flow and to record the takes that simply sounds good?
I always search for the perfect sound. I never felt that I have success to make it, unfortunately. But its process bring me to new worlds and show me things that I had never seen before. I thank sound, and I keep engage in sound.
The bass of Mike Watt of Minutemen is in two tracks of IS (Is Superpowered): “Moonboots” and “Re-Pulsion”. How did this collaboration came from? I consider it very exciting.
I met him around 2007 already. One day, someone suddenly asked me how I get Mike Watt to play my demo on his podcast. I had no idea, but I realized someone kind (means Mike) plays my music often. Plus, by chance we start to contact each other. Since then, we collaborate often. Now his bass is essential for me because he breathes good energy into my sound. I respect not only his bass, but also his attitude and life.
For raster-noton you published the ep “ISH”, now the lp “IS”, as a natural evolution should we expect an “I” volume?
I enjoy your speculation. Maybe yes, maybe not.
An opinion on the current electronic music scene, can you give us few names of artists do you feel to promote?
Frank Bretschneider and Robert Lippok.
What do you listen when you’re at home?
Any music I have chance to listen. But… well, I listen to music from raster-noton after all. It naturally happens to me often. It means their choice of artist & music is one of the infallible thing.
Will we have the chance to see you play in Italy?
Right now, so far, I have no idea. But I am in Berlin. So hope to see you around.