Venticinque anni fa io non ero ancora nato, ma c’era già qualcuno che stava lavorando intensamente a quella che sarebbe poi diventata una delle mie più grandi (se non la più grande) passioni: la musica elettronica. Questa persona si chiama Kevin Maurice Saunderson, KMS in tre lettere. Inutile spiegare di chi stiamo parlando. KMS è un acronimo che poi è diventato anche una label, una delle più famose e longeve nel panorama della techno, tanto che quest’anno cade il venticinquennale della sua nascita, anniversario che la label ha voluto celebrare con una release d’eccezione. Noi per l’occasione abbiamo voluto fare una chiacchierata con il padrone di casa, Kevin Saunderson in persona. Abbiamo parlato di tutto, dalla label alla musica, all’evoluzione del movimento. Una bella chiacchiarata.
Venticinque anni fa è iniziato una sorta di viaggio, un viaggio chiamato KMS Records, ora questo viaggio è ancora in corso ed è alle prese con la celebrazione del suo venticinquennale. Come son stati questi venticinque anni?
Sono stati anni molto veloci, abbiamo avuto delle grandissime esperienze, abbiamo conosciuto grandissime persone, abbiamo viaggiato ed abbiamo fatto della grande musica. Non avrei potuto chieder di meglio.
Credo appunto siano stati anni importanti, hai un momento preferito? Un lavoro preferito o un’esperienza? Puoi dirci qualcosa che è davvero significativo per la KMS Records?
Allora, sai son venticinque anni… I primi periodi furono quelli più eccitanti, i migliori…tutto era fresco e nuovo, facevamo musica, sviluppavamo la scena…Uno dei miei momenti preferiti è stato appunto attorno all’estate del 1988, c’eran fuori dei miei remix ed era un bel momento per la scena, cinque mesi di esperienze uniche che non potranno mai esser sostituite.
Con la release celebrative della KMS avete cercato di mettere insimeme il meglio del meglio della vostra label, qual’è il significato di questa collezione? Solo il meglio del meglio o avete cercato di ripercorrere un po’ l’intero processo di questi venticinque anni?
Il meglio del meglio. Ci sono molte tracce, trace della label, tracce remixate o recreate, roba come Chaze Damir, MK, Carl Craig, Stacy Pullen. Tutta gente che ha ricoperto un ruolo facendo musica per la label e aiutandola ad avere la sua prima impronta. Tutte grandi esperienze. Oggi stiamo comunque facendo della musica, abbiamo nuova gente da far uscire. E’ necessario andare a vanti.
Penso che questi venticinque anni siano iniziati incontrando Derrick May e Juan Atkins, cosa hai pensato quando li hai conosciuti?
Ho incontrato Derrick trentatre anni fa, ero al liceo, nella settima classe. Ci incontrammo grazie al football e attraverso un amico comune chiamato Erin Atkins, che era poi il fratello di Juan. Siamo diventati amici così, attraverso lo sport. La musica è venuta quattro anni dopo quando vidi alcuni strumenti a casa di Juan, strumenti per far musica in modi molto diversi. Due anni dopo la nostra intesa venne fuori… credo che ci siamo aiutati gli uni gli altri, nella nostra evoluzione.
Sei entrato nella scena quando era agli inizi, come vedevi il mondo della techno in quegli anni? Intendo da fuori, prima di entrarci dentro.
Prima che io entrassi nella techno la techno non esisteva! C’era solo Juan Atkins e la sua musica, questo era tutto quello che c’era. La sua musica era molto più elettrica, più cibertronica per intenderci, credo che al tempo la techno non ci fosse ancora… ma lui chiamava la sua musica techno e io e Derrick ne diventammo parte, vi abbiamo portato energia. Parallelamente c’era la chiacago house che cresceva, loro erano più deep, noi più energici, più strumentali, usavamo più effetti e il ritmo era più alto. Era così, ancora tutto molto nuovo.
La musica techno è anta a Detroit ma si è diffusa in tutto il mondo, specialmente in Europa. Puoi comparare le due scene, intend gli inizi delle due scene e magari fare un parallelo con le scene contemporanee.
La prima musica proveniente dall’Europa aveva molto a che fare con l’elettronica, ma era più roba da band. Grandi dischi, molto orecchiabili, roba come i New Order, Kraftwerk, Tangerine Dream, roba simile a quella dei B52, cose uniche nell’elettronica… Credo ci sia stata una sorta di combinazione delle cose, ci siamo entrati, le abbiamo alimentate e le abbiamo rese più adatte al djing…come detto era roba con un approccio da band nell’uso della musica elettronica, noi avevamo un approccio da dj…credo sia questo il cambiamento che sia avvenuto. Di fatto così è nata la disco.
Come detto hai iniaizato tanti anni fa, hai iniziato quando c’era solo la musica e tutto era nuovo. Quando intervisto persone come te, gente che ha fatto la storia, mi piace sempre chiedere cosa ne pensano dell’evoluzione del movimento. Al tempo avresti mai immaginato che la musica elettronica avrebbe ottenuto questo successo?
Penso che la l’evoluzione della tecnologia e della musica siano cresciute, siano passate da una cosa che stava sottoterra alla superficie, più commerciale per intenderci, multiforme…dalla techno alla trance, alla progressive, alla minimal, all’house, alla tech-house e di nuovo alla techno. Qualsiasi nome tu gli voglia dare questa è l’evoluzione, è una cosa con cui dobbiamo aver a che fare, ma non è una cattiva faccenda, ci sono moltissime cose buone ancora in giro, molte più che vent’anni fa…é bello sapere che la techno è ancora in giro, è cambiata ma è ancora qui…ci piace pensare che sia cambiata in meglio, niente è mai come all’inizio.
Successo è una parola con molti significati, specialmente oggigiorno nel mondo della musica. Oggi il mondo è pieno di superstar che vanno a costituire dei modelli per i nuovi artisti che cercano di entrare nella scena. Cosa pensi di queste superstar e cosa senti di dire ai giovani artisti che vogliono esprimere se stessi attraverso la musica?
Sai, ci sono molte superstar, molta gente che fa davvero della cattiva musica per me e molti sono del mio stesso parere, ma questa gente è diventata molto popolare. Ovviamente è stata ispirata da qualcosa, dalla musica, dai soldi, dalla tecnologia…è il successo, qualcosa che noi non avevamo. Sai, è una cosa che non possiamo controllare, ma allo stesso tempo tutti vogliono vedere la musica elettronica crescere in future e diventare un genere accettato sempre e ovunque nel mondo.
Anche la KMS ha avuto molto successo nel passato ed è per questo che state celebrando il suo venticinquennale, quindi, cosa ci sarà nei prossimi venticinque anni della KMS? Intendo sia per la label sia per i suoi artisti, cosa ci sarà nei prossimi venticinque anni?
Nel future continueremo attraverso la tecnologia e la label continuerà con la sua musica, bisogna darci dentro!
English Version:
Twenty five years ago I wasn’t born yet, but someone was already at work on something that would become one of my biggest passion (maybe the bigger): the electronic music. This person is called Kevin Maurice Saunderson, KMS in three letters. I don’t think that is useful to explain who I’m talking about. KMS is an acronym that would become also a label, one of the most famous and long-lived of the techno scene. So long-lived that this years is his twenty fifth birthday, an anniversary that the label wanted to celebrate with a special release. For the occasion we wanted to have a chat with the boss of KMS, Kevin Saunderson himself. We talked about everything, from music to the evolution of the scene. A great chat.
Twenty five years ago a kind of journey began, It was called KMS Records, now this journey is still on the road with his two and a half decade celebration. How were these twenty five years?
These years were very quick, ha had some great experiences, met some great people, traveled the world and great music come out from that. I couldn’t ask anything better.
I think that they were heavy twenty five years, so do you have a favorite moment? A favorite work or experience? Can you tell us something about KMS that is very significant for this label?
You know, twenty five years… The early days were still the most exciting, the best…because all was so fresh and new, we were creating music and developing the scene… One of my favorite moments is around the summer of the 1988, some of my remixes were out and it was great moment for the scene, five month of a unique experience that you can never replace it.
With the celebration release of KMS you put together the best of the best of your label, what’s the meaning of this collection? Just the best with the best or a way to explain the whole process of these twenty five years?
Well the best of the best, there are many tracks, many tracks of the label and many tracks that people tried to reacreate and sample, you know, Cheze Damir, MK, Carl Craig, Stacy Pullen, all they played a role, they putted out music for the label e helped to give to hit his first imprint into the scene. All great experiences. But today we are still putting out music, we have new cats ready to come out there. You’ve gotta keep it going.
These twenty five years of music I think that started with Derrick May and Jaun Atkins meeting in a sort of way, what did you think when you first met them?
I met Derrick thirtythree years ago, I was in the junior high, we were in the seventh grade, I met him in the football field through a friend named Erin Atkins, that is Juan Atkins’s brother, so we became friends in that way, through sports. Music came out four years later when I saw some instruments at his (Juan) house, instruments to play music in some different ways, two years after that our connection really came out…I think we helped each other to evolve.
You were introduced in a scene that was at the beginning, how did you see the world of techno of these years? I mean from the outside, before you got into it.
Before I got in to techno there was no techno! There was Juan Atkins, and that’s all there was, his music was more electric, more cybertronic or stuff like that, I think that the techno part of the music wasn’t really formed…but he called his music techno and me and Derrick became a part of it, we brought the energy to electronics… In parallel there was the Chicago house, they were more deeper, we were more energy, more instrumental, we use more effects, tempo was a little faster, so that’s how it was, it was all still new.
Techno music was born in Detroit, but It spread all over the world, especially in Europe. So can you compare the two scene? A mean also the early Detroit scene with the early European scene, and the contemporary ones. What can you tell us?
The early music from Europe was made with a lot of electroincs but It was more band things, It wasn’t supposed to be a powerful dancefloor hit or a powerful dancefloor track…They were great records, very hear catchy, people like New Order, Kraftwerk, Tangerine Dream, like some B52’s stuff…very unique in the electronic…so there was a kind of combinations of that stuffs, we got in to it, we feeded it and we maded more for de dj…the came from a different prospective, from a band approach for the use of electronics…we came from a dj approach for the use of electronics, so that’s what changed over the techno. It really became the new disco.
As we said you started long time ago, you started when there were only the music and all was new. When I’ve got to interview people like you, people that made the history I always want to ask what they think about the evolution of the electronic movement. At the time would you ever imagined that techno and the electronic music would reach this success?
I think the evolution of technology and techno music has grown, it has become from underground to over the ground, to commercialize, to many different forms, to techno, trance, to progressive, to minimal, to house, tech-house, to techno, so everything you name, so that’s the evolution, we have to deal with it, and is still good, there are still great things around, more than twenty years ago…It’s nice to now that it’s (techno) still here, it is changed in many different ways, but we like to thing that is changed for the better, nothing will be like the beginning.
Success is a word that has many meanings, especially nowadays in the electronic music fields. Now the world is full of superstars that are like models for the newest artist that try to enter in the scene. So what do you think about this superstars and what can you say to the young artists that what to express themselves with the music?
You know there are many superstar born, people that make some really bad music to my hear and many others people’s hear but the became very popular. Obviously the got inspired by something, that is music, or money, or technology…something really successful, more successful that we had…You know, something that we cant control, but at the same time you would see electronic music grow in the future and become an accepted music always and around the world.
Also the KMS had a great success in the past, and that’s why we are here celebrating his twenty five years birthday, so what will be in the next twenty five years of KMS? With KMS a mean the label but also the artist, so what will be in your following twenty five years?
You know, in the future we will keep going with technology, and the label will keep going with his music, you’ve gotta keep it rolling.