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[tab title=”Italiano”]Helena Hauff vive e lavora ad Amburgo, di base. Ma ancora meno di base sono le sue performance in dj set: perchè il talento, la bravura, l’intelligenza che riesce ad esprimere dietro la consolle è eccezionale. Gradevolissima selezionatrice di dischi, il suo calendario si riempie giorno dopo giorno. È una ragazza particolare e furba, con la passione per le macchine, gode di un ottimo senso dell’humor, le piace sperimentare e le piace ancora di più il krautrock e il sudiciume del Golden Pudel. Seppur nuova ai circuiti internazionali è sempre stata presente nella scena tedesca sin dal giorno zero. L’abbiamo intercettata pochi giorni prima di salire sul Carhartt Stage del Bloc. Festival. Noi le abbiamo fatto le nostre domande e lei ci ha risposto a modo suo.
Il 2014 è stato l’anno della consacrazione del tuo talento come dj, e le date confermate per questo 2015, al Bloc. e al Sónar, ce lo confermano. Come ti senti a proposito?
Bene, mi piace suonare!
Com’è stato per te il 2014? Quali sono stati fino ad oggi i punti alti e quelli bassi?
Il 2014 è stato davvero bello. Le serate migliori sono state al Bat Makumba di Sheffield, al Phormix di Atene e al Berghain! La cosa peggiore è stato perdere uno scalo a Roma, ho dovuto annullare la serata, odio questo genere di cose.
In un calendario pieno d’impegni, quanto è importante avere una “casa” dove poter fare sempre ritorno? E con casa intendo il Golden Pudel.
È bello avere un posto dove puoi andare e sapere che incontrerai tutti i tuoi amici. Penso che ti aiuti davvero a stare con i piedi per terra.
Siamo abituati a vedere orde di turisti assalire Berlino per andare nelle mecche della club culture come il Berghain e Tresòr. Mentre non è assolutamente da meno Amburgo con il Golden Pudel. Cosa da il Golden Pudel alla città di Amburgo, E perché è importante per te?
È troppo piccolo e strano per diventare un richiamo di massa. Abbiamo lo stesso un sacco di turisti che vengono, ma Amburgo non è sicuramente una meta per le feste, il che è un bene. Il Pudel è molto importante per la scena artistica locale. Hai bisogno di avere un luogo dove poterti incontrare con gli altri. C’è un sentimento di aggregazione giovanile, mi piace e non mi pare che esista davvero più altrove.
Cosa ti ha dato Amburgo per essere ciò che sei adesso?
Sono nata qui, è la mia casa. I miei amici stanno qui, questo è molto importante.
Io che non sono mai entrato al Golden Pudel, come mi descriveresti il club?
È piccolo, sporco, sudicio e di mentalità aperta.
Come e quando hai iniziato la tua esperienza da dj?
Ho iniziato a suonare circa sei anni fa. Ho comprato i piatti e niente, me ne sono assuefatta. Non ho mai smesso.
Ho letto che hai iniziato ad ascoltare musica registrando su cassetta i brani che ti sentivi dai cd e dalla radio. C’è un collegamento con il tuo primo album “A Tape” e il mix “Obscure Object” – entrambi pubblicati nel formato musicassetta – o è pura casualità?
Mi piacciono le cassette, ci sono cresciuta. “A Tape” è una compilation di brani dimenticati e alcune prove. L’etichetta Handamade Birds si mise in contatto con me e mi ha chiesto una release in cassetta e io gli dissi che mi dispiaceva ma non avevo alcun nuovo materiale e che a quei tempi stavo lavorando su un’altra uscita. Ma poi ho trovato un nastro che avevo dimenticato e in realtà mi piacevano veramente le canzoni che c’erano e quindi ho pensato di farci qualcosa. E perchè era registrata su nastro ho pensato perchè non rilasciarlo proprio su nastro.
Birds And Other Instruments è il tuo party mensile che tieni al Golden Pudel, e hai ospitato artisti come Morphosis, Mike Huckaby e Luke Eargoggle. Come sta andando?
Quello che mi piace in questo momento è suonare con gente di Amburgo. Ci sono tanti talenti come Detroiter, Cindy Looper, Nika Son, Phuong Dan e F#X.
Ti ricordi com’è stato realizzare per la prima volta che avresti fatto la dj a tempo pieno, e quindi non sarebbe più stato un hobby ma un vero e proprio lavoro?
Si, cazzo, ho dovuto pagare le tasse, haha!
Ascoltando i tuoi dj set, così come i tuoi podcast, si percepisce immediatamente il tuo approccio unico ed inequivocabile di raccontare una storia, non tanto in base ad un genere o al nome dell’artista, ma bensì basata sull’omogeneità del suono e l’energia che le canzoni riescono a sprigionare. Ci puoi spiegare questo approccio?
Non lo so. Accade e basta. Non ci penso neanche, suono solo tutto quello che mi piace.
In questo caso il tuo bellissimo podcast per Secret Thirteen è un ottimo esempio: ci da parecchi indizi sui tuoi gusti musicali. A parte un paio di tracce di musica elettronica, la maggior parte della tracklist è costituita da canzoni wave, punk e krautrock, tutte unite da uno spirito gotico. Sei d’accordo?
Si, conosco solo buona o brutta musica e non mi importa a quale stile appartiene. Ma quando suono nei club mi piacerebbe considerarmi assolutamente una dj techno.
È questo il tuo background musicale? Cosa ascoltavi prima di essere una dj?
Ero abituata ad ascoltare e ascolto tuttora un sacco di musica suonata con la chitarra, stoner rock e rock psichedelico.
Jeff Mills sostiene che “l’utopia è un concetto legato alla nostra coscienza. Per questo chi riesce a trasportare le coscienze in posti nuovi è un abile conoscitore della psiche umana”. Tu, da abile dj, quanto ti senti conoscitrice della psiche umana?
Beh, non so molto della psiche umana e immagino che sia un argomento molto soggettivo. Le esperienze di tutti sono individuali, ma qualche volta le serate nei club con la giusta piega possono indurre ad una sorta di psicosi isterica di massa. Questo è quello che sto cercando.
Dalle tracce che produci ho la sensazione che lo stesso approccio che hai in un dj set lo utilizzi in studio, con le tue macchine. È così?
Si, penso di si. È tutta una questione sul momento. Registro tutto in sessioni dal vivo. Mentre registro ho bisogno di stare in piedi ed essere in grado di muovermi.
Drexciya, Actress, Helena Hauff. Cosa hanno in comune questi tre nomi?
Puh, chi cazzo lo sa. Tutti facciamo musica. Amo la musica di Actress e Drexciya.
Il 30 marzo è uscito “Lex Tertia”, il tuo secondo EP per la Werkdiscs di Actress. Puoi dirci qualcosa in più sul processo di scrittura di questo nuovo EP? In che periodo l’hai scritto, cosa c’è dentro?
Si tratta fondamentalmente di “Actio Reactio Part 2”. Contiene due versioni diverse di Actio Reatio più altro nuovo materiale.
Perché hai scelto una nave che affonda per il video di “The First Time He Thought, He Died”?
“Lex Tertia” è ispirato dalla storia di un vecchio filosofo, Ippaso. Alcuni studiosi moderni hanno proposto che ha scoperto l’irrazionalità della √2. La scoperta dei numeri irrazionali si dice abbia scioccato i Pitagorici, si suppone che Ippaso sia stato annegato in mare, apparentemente come punizione dell’esercito per aver divulgato questa scoperta. Altre fonti dicono che avrebbe potuto essere un democratico e per questo annegato. Nessuno lo sa davvero, ma ho pensato che fosse interessante.
Nel 2013 sei entrata nel progetto neo-tribal Hypnobeat di James Dean Brown. Come vi siete incontrati con lui?
Mi ha contattato dopo che ho pubblicato “Actio Reactio”, gli ricordava il suo lavoro nei primi anni ’80. Abbiamo pensato che potrebbe essere molto divertente unire le nostre macchine e riattivare insieme il progetto.
Qui su Soundwall il nostro payoff è “electronic music and beyond”, allora voglio chiederti: cosa è per te “beyond” nella musica elettronica?
Quello che sto cercando nella musica è l’energia e non mi interessa davvero come qualcuno traduce quell’energia. C’è la musica elettronica e tutto il resto e penso sia davvero noioso separare i due ambiti.[/tab]
[tab title=”English”]Helena Hauff lives and works in Hamburg, basically. But still less than basically there are her performances in dj sets: because the talent, the skill, the intelligence that is able to express behind the console is exceptional. Pleasant sorter disc, his calendar is filled day after day. She is a particular and smart girl, with a passion for gears, has a very good sense of humor, she likes to experiment and like even more the krautrock and the filth of the Golden Pudel. Although new to the international circuits she has always been present in the German scene since day zero. We intercepted a few days before going on Carhartt Stage of the Bloc. Festival. We did to her our questions and she responded in her own way.
2014 was the year of the consecration of your talent as a DJ, and the coming dates for this 2015 in places such as Bloc. and Sónar, confirm this. How do you feel about that?
Great, I love djing!
How was 2014 for you? Which have been so far the higher points and the lower ones?
2014 was really cool. My favorite gigs were Bat Makumba in Sheffield, Phormix Party in Athens and Berghain! The worst thing was missing a connecting flight to Rome, I had to cancel the party, I hate shit like that.
With a busy schedule such yours, how it’s important to have a place where you can always return? And by home I mean the Golden Pudel.
It’s lovely to have a place where you can go and know you’ll meet all of your friends. I think it really helps to keep you grounded.
We are used to see hordes of tourists crowd Berlin to go in “meccas” club culture like Berghain and Tresor. While not absolutely outdone Hamburg with the Golden Pudel. What the Golden Pudel gives to the city of Hamburg, and why is it important for you?
It’s too small and weird to ever become of any mass appeal. We have a lot of tourists come as well, but Hamburg is definitely not a party hot spot, which is good. The Pudel is very important for the local creative scene. You need to have a place where you can meet up. It’s got a youth centre feeling about it, I love that and it doesn’t really seem to exist anymore anywhere else.
What has given to you Hamburg for being who you are now?
I was born here, it’s my home. My friends are here, that’s really important.
I have never been to the Golden Pudel, how would you describe the club?
It’s small, dirty, grimy and open minded.
How and when did you start your experience as dj?
I started djing about six years ago. I bought my decks and that was it, I was addicted. I never stopped.
I have read that you started listening to music recording on tapes the songs that you heard from cds and radio. There is a connection between your first album “A Tape” and the mix “Obscure Object – both published in the cassetta medium – or it happened by chance?
I love cassettes, that’s what I grew up with. “A Tape” is a compilation of forgotten tracks and a few sketches. The label Handmade Birds got in touch with me and asked me for a cassette release and I said that I was sorry but I didn’t have any new material and was working on another record at the time. But then I found a tape that I’ve forgotten all about and actually really liked the songs on it and thought that I needed to do something with it. And because it was on tape I thought why not releasing it on tape.
Birds And Other Instruments is your monthly party you host at the Golden Pudel involving artists such as Morphosis, Mike Huckaby and Luke Eargoggle. How’s it going?
What I like to do at the moment is playing with people from Hamburg. There are so many talents like Detroiter, Cindy Looper, Nika Son, Phuong Dan and F#X.
Do you remember how it was for you realizing for the first time that you would have became a full-time dj, and that this was no longer a hobby but a real job?
Yeah, shit, had to pay taxes, haha!
Listening to your DJ sets, as well as your podcast, I immediately feel your unique and unambiguous approach to tell a story, not so much according to a genre or artist name, but rather based on the homogeneity of the sound and the energy that songs can unleash. Can you explain this approach?
I don’t know. It just happens. I don’t even think about it, I just play everything I like.
In this case your beautiful podcast for Secret Thirteen is an excellent example: it gives us several clues about your musical tastes. Apart from a couple of tracks of electronic music, the most of the tracklist consists of wave, punk and krautrock songs, all united by a gothic spirit. Do you agree?
Yeah, I only know good or bad music I don’t care about what style it is. But when I play in clubs I’d definitely consider myself a techno dj.
Is this your musical background? What did you listen before being a DJ?
I used to listen to and still am listening to a lot of ‘guitar based’ music, stoner rock and psychedelic rock.
Jeff Mills argues that “utopia is a concept related to our consciousness. This is why those who can carry the conscience to new places is a skilled knowledge of the human psyche”. You, as skilled dj, how much do you feel familiar with the human psyche?
Well, I don’t know much about the human psyche and I would imagine it’s a pretty subjective topic anyway. Everybody’s experiences are individual, but sometimes club nights in the right setting can induce a kind of hysterical mass psychosis. That’s what I’m looking for.
From tracks that you produce I have the feeling that the same approach that you use in a DJ set you use it into the studio, with your machines. Is that so?
Yes, I think so. It’s all about the moment. I record everything in live sessions. I need to stand up and be able to move while recording.
Drexicya, Actress, Helena Hauff. What these three names have in common?
Puh, fuck knows. We all make music. I love Actress’s and Drexciya’s music.
March 30th is been released “Lex Tertia”, your second EP for Actress’s Werkdiscs. Can you tell us more about the writing process of this new EP? In what time did you wrote it, what’s inside?
It’s basically “Actio Reactio Part 2”. It contains two different versions of Actio Reactio plus some new material.
Why did you choose a sinking ship for the “The First Time He Thought He Died“’s video?
“Lex Tertia” is inspired by a story about an old philosopher Hippasus. Some modern scholars have suggested that he discovered the irrationality of √2.The discovery of irrational numbers is said to have been shocking to the Pythagoreans, and Hippasus is supposed to have drowned at sea, apparently as a punishment from the Army for divulging this. Some other sources say that he might have been a democrat and that’s why they drowned him. No one really knows but I thought it was interesting.
In 2013, you were involved in the neo-tribal project James Dean Brown’s Hypnobeat. How did you meet with him?
He got in touch with me after I released Actio Reactio, it reminded him of his own work back in the early 80’s. We thought it could be great fun to combine our machines and reactivate the project together.
Here on Soundwall our payoff is “electronic music and beyond”, then I want to ask you: what is for you “beyond” in electronic music?
What I’m looking for in music is energy and I don’t really care how someone translates that energy. So there’s electronic music and everything else and I think it’s pretty boring to separate that.[/tab]
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