Scelti per inaugurare la nostra collaborazione coi ragazzi di 180gr, che ci vedrà ospitare nelle nostre pagine alcuni degli artisti più interessanti tra quelli proposti nei loro appuntamenti all’interno dei mercati rionali, i Velvet Soundsystem sono una vecchia conoscenza per chi il mondo dei club lo bazzica da qualche tempo. Dodi Palese e Kosmiko, infatti, non sono nomi di primissimo pelo e il ricco (e variegato) bagaglio di esperienze accumulate nel corso degli anni trascorsi dietro ai giradischi o in studio di registrazione fa sì che, tanto la musica quanto le loro idee, siano solide, forti e consapevoli.
I loro quindici passi e il set al mercato di Ballarò di Palermo, in fondo, parlano chiarissimo: Dodi e Kosmiko hanno davvero molto da dire. Noi siamo ben lieti di presentarveli questa settimana.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che vi ha cambiato la vita? La primissima. Quella che vi ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Dodi: Avrò avuto più o meno quindici anni, mettevo musica alle feste dei miei amici e passavo i pomeriggi nelle radio locali. All’epoca mi importava solo di suonare: ero troppo giovane per capire l’importanza delle radici della nostra musica. Fino a che non è arrivato all’improvviso l’ascolto di “Sais (Egypt)” di Lonnie Liston Smith, quasi per caso, ma è stato come una folgorazione. Ero ancora adolescente ma ho scoperto la curiosità, e poi la passione, per un modo di fare musica che aveva la capacità di portarmi lontano, come in un viaggio.
Kosmiko: Dire che più che una traccia, è stato un album a cambiare la mia visione della musica: “Jelly Tones” di Ken Ishii
Passo numero due: quando avete capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della vostra vita?
Dodi: È successo qualche anno più tardi. Nel periodo dell’Università il richiamo della musica si è fatto quasi urgenza. Per molto tempo ho cercato di tenere insieme il lavoro del dj e del producer con altre attività, ma poi ho capito che avevo bisogno di dedicarmi completamente alla musica. È la mia maniera di esprimermi, di stare al mondo.
Kosmiko: Come tutti i ragazzetti alle medie, volevo diventare un calciatore, ma quando ho mollato il calcio per i giradischi, lì ho capito che non c’era storia.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel vostro rapporto con la musica?
Dodi: Il rapporto con la musica per me è passionale. C’è un luogo comune che ritiene la crisi come qualcosa di unicamente negativo. Io penso che non è così. Se essere in crisi con una passione significa mettersi in discussione, ricercare, cercare di andare oltre se stessi e crescere, per me è stimolante essere in crisi ogni giorno. La crisi non deve incutere paura, dovrebbe essere una pratica costruttiva.
Kosmiko: ll passaggio dal vinile ai CD/mp3. I CDJ mi stanno veramente sul cazzo, lo so che sono utili e comodissimi per suonare, ma io proprio non mi diverto, ho bisogno di sentire il disco sulle dita, di smanacciarlo, scratcharlo, mandarlo a tempo manualmente. E poi erano gli anni in cui c’era il dominio di quella techno stile “Minus” che odio, e su vinile se usciva qualcosa, era moltissima di sta robaccia in quello stile…e per me, amante della techno con un anima, subirla è stata una esperienza dolorosa. Negli anni a seguire, con Serato Scratch, devo dire di essermi trovato già meglio. Quell’anno di crisi comunque è servito, perché distraendomi dalla musica che usciva, mi ha focalizzato sulla consolle e mi ha fatto sviluppare ancora di più l’amore per le tecniche di mix col vinile, tant’è che iniziai a imparare lo scratch ed il beat juggling ed i vari virtuosissimi da turntablist proprio in quel periodo; poi iniziai a fare i contest e a raggiungere i risultati positivi e l’esperienza che oggi ancora mi porto dietro, è stato utilissimo. Dalla crisi nasce il progresso, quindi è stato utilissimo.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella vostra carriera?
Dodi: Mi sento in continua evoluzione. La parte del mio lavoro che mi piace di più è quella in cui nascono progetti nuovi. Sono sfide, ma sono anche momenti in cui si creano delle comunità intorno a un’unica passione. In questo senso aver creato due etichette è stato sicuramente fondamentale. Con l’amico Dan Mela e What Ever Not prima, con Musumeci e la Engrave Ltd poi, sono cresciuto sia come producer che come persona. E anche adesso, con Kosmiko e i ragazzi di Velvet, abbiamo concepito Velvet Soundsystem.
Kosmiko: Sicuramente le vittorie conquistate nei dj-contest: Ecko, Tim, Gusto Dopa Al Sole Festival, Italia Wave, Arezzo Wave Band. Ricordo anche una bellissima sensazione, aprendo la pista a Jeff Mills, si avvicina e mi chiede che disco stessi suonando, dandomi una pacca di gradimento sulla spalla, era una special version su 430 West degli Octave One, sono riuscito a strappargli un sorriso.
Anche adesso con Velvet mi sto divertendo molto, abbiamo un bel gruppo, lavoriamo, scherziamo e condividiamo musica con passione, lo facciamo con positività e finché c’è la passione ad accompagnarci, siamo sicuri di essere nel bene.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le vostre altre passioni? Come le sviluppate? Quanto tempo riuscite a dedicare loro?
Dodi: Va detto che passo molto tempo in studio, a volte troppo. Ma vivo a pochi passi dal mare, ho un figlio di sette mesi. Le mie passioni sono semplici e mi riempiono le giornate. Quando posso, mi piace piuttosto rallentare, godermi i vuoti. Per chi fa il mio mestiere il silenzio è una specie di lusso necessario. Staccare la spina a volte significa non fare niente. È un peccato?
Kosmiko: Una mia grande passione sono i B-movie, come i polizieschi, Hong Kong e Italian Combat film, Spaghetti Western e vintage classics che colleziono da anni. Approfitto quando piove per vederli, mi ispirano molto i personaggi.
Passi perduti: quali sono finora i vostri più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Dodi: Posso rischiare di sembrare supponente, o poco realista, ma non ho rimpianti. Ho sempre cercato di nutrire questa mia passione di incontri e impegno: i primi sono stati fortunati, il secondo non è mai mancato. Posso ritenermi soddisfatto così, indipendentemente da ciò che verrà.
Kosmiko: Non aver registrato l’album con la mia vecchia funky band…ma mai dire mai, mi son ripromesso di farlo un giorno.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo voi i cinque album (o brani) che consigliereste e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui volete bene o che stimate?
Dodi:
Airto Moreira & The Gods of Jazz “Killer Bees”
Roy Ayers “Virgin Ubiquity II”
Marlena Shaw “Live at Montreaux”
Curtis Mayfield ”Curtis / Live!”
Juan Atkins ”20 Years 1985 – 2005”
Kosmiko:
Ken Ishii “Jelly Tones”
Robert Hood “Minimal Nation”
Sangue Misto “SxM”
Theo Parrish “First Floor”
James Brown “Body Heat” (ma direi anche tutta la discografia..)
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consigliereste?
Dodi: In questo periodo sono in fissa con le serie tv, come molti. Forse anche perché il tempo per il cinema non c’è quasi mai. Il libro invece che consiglierei a tutti coloro che seguono il mondo della club culture, ma soprattutto ai dj, è sicuramente “Last Night A Dj Saved My Life” di Bill Brewster e Frank Broughton.
Kosmiko: Ok, eviterò volutamente libri e film molto famosi. Consiglierei di leggere “Dolce Cattività” di Nicola Papa, “Kraut Rock Sampler” di Julian Cope, “Back in Black” di Zanna, “Should Be Dancing” di Peter Shapiro. Mentre per i film, “Cani Arrabbiati” di Mario Bava, “La Via Lattea” di Bunuel, “Il Pianeta Proibito” di Wilcox, “Milano Calibro 9” di Fernando Di Leo ed infine “La croce dalle sette pietre, il lupo mannaro sfida la camorra”, uno dei film più brutti della storia del cinema italiano, da vedere.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora andate più orgogliosi?
Dodi: Come dicevo prima, le due label, stanno andando veramente bene, stiamo facendo un bel lavoro. Tutti gli incontri che ho avuto la fortuna di fare negli ultimi anni, stanno in qualche modo contaminando la mia strada. Il confronto e le collaborazioni, ecco. Questa mia predisposizione a mischiare le esperienze e a non stare mai comodo dentro una definizione sono parte del mio modo di intendere il lavoro e l’arte.
Kosmiko: Come prima vi accennavo appunto, la serata trascorsa a mettere dischi con Jeff Mills, in consolle solo noi due…senza nessun dj-promoter, resident, apripista, parente, organizzatore, amico-degli-amici e Muthafuccka tra le palle. Ci siamo letteralmente impossessati della consolle, giradischi, vinili ed original Detroit shit con l’EQ isolator. Musicalmente fu davvero autentico.
Passi virtuali: come state vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Dodi: Vivo il web come un gioco, un’opportunità. Soprattutto chi come me ha vissuto il periodo in cui per ascoltare musica dovevi avere la possibilità di comprare i dischi, o ascoltare le radio giuste, o fare un viaggio per andare nei club, secondo me non è opportuno demonizzare il web. La dipendenza dal web dipende da noi, non dal mezzo. Come sempre nella vita è un fatto di scelte. Io scelgo di usare la rete per stare in contatto col mondo, per conoscere, per viaggiare anche stando fermo se necessario. Nel lavoro e nella vita è indispensabile. L’importante è – all’occorrenza – non dimenticare dov’è posizionato il tasto di spegnimento del cellulare.
Kosmiko: È utile, è un opportunità, un bel passo avanti nella comunicazione, certo; ma come credo per tutti noi cresciuti nei Novanta: a volte mi piace, a volte rimpiango.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui sentite più affinità, e con cui vorreste sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Dodi: Ovviamente quelli con cui già lavoro, Dan Mela, Musumeci, Kosmiko, ma anche diversi amici/colleghi italiani con cui spesso scambiamo opinioni e pareri. In un contesto così aperto, ogni progetto può realizzarsi.
Kosmiko: Con i miei amici fraterni Marcello Napoletano, Grienkho e per i dischi Frequency Modulation. Con loro mi sento sempre a casa, c’è affinità umana, musicale e l’attrito giusto per andare avanti. Mi consulto spesso anche con Rocco Rampino (Congorock) e Fabbro (Jolly Mare), amici fedeli che mi supportano (e mi sopportano) da sempre, nella buona o nella cattiva sorte.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che vi è capitato di vivere?
Dodi: La prima volta che ho suonato a una festa avevo quattordici anni. Mi hanno cacciato dopo venti minuti e hanno chiamato un altro dj. Io ero arrivato con i dischi che mi aveva prestato un amico e con le cuffie di mia nonna, non guidavo e mi avevano dato un passaggio due amici più grandi di me. Sarebbe potuta essere un’umiliazione, invece abbiamo riso per tutta la sera. Ecco, mi piace sempre pensare che quei dischi orribili che mi aveva prestato il mio amico sono stati il mio portafortuna!
Kosmiko: Una volta mentre suonavo su un palco con mega impianto, caddero a terra le due casse monitor a colonna laterali; quasi contemporaneamente, prima quella di destra e dopo appena due secondi quella di sinistra…in pratica non le avevano fissate bene e si spostavano con le vibrazioni dei sub sotto, una botta incredibile…io, morto di paura.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più vi danno fastidio nella scena musicale italiana?
Dodi: Non mi piace la diffidenza, la mancanza di curiosità. Ma questa attitudine non riguarda solo la scena italiana. Non condivido l’atteggiamento di chi davanti a qualcosa di nuovo o di diverso alza un muro, antepone la critica. Il pregiudizio è una pratica che cerco di combattere nella musica e nella vita. È dalla curiosità che nasce tutto.
Kosmiko: Niente in particolare, quello che vedo nella scena musicale, lo vedo anche negli altri ambienti. Il livello culturale medio, la superficialità e i modi di fare alla carlona, in Italia sono ovunque quelli; ci sono abituato, ma vado avanti sempre a modo mio e con serenità, finché la passione mi accompagnerà.
Passi che stai per compiere: quali sono i vostri prossimi progetti?
Dodi: A parte le mie produzioni, stiamo lavorando molto su Velvet Soundsystem, la declinazione musicale dell’organizzazione Velvet. Questo progetto riassume la nostra anima disco, house e techno allo stesso tempo; è stato recepito da subito molto bene e abbiamo già avuto il piacere di suonare per i ragazzi di 180gr a Palermo. Questa estate ci vedrà impegnati in varie date con artisti che rispettiamo molto, come Lil Louis, Jeff Mills e Oscar Mulero.
Kosmiko: Ho diverse tracce techno che vorrei fare uscire, ma solo se trovo la label giusta che finora ancora non ho cercato, quindi vedremo. Poi ne ho altre fatte molto interessanti con Marcello Napoletano giù da noi in Salento ed altre ancora con Grienkho a Bologna; anche queste vorrei rilasciarle possibilmente su vinile appena possibile. Mentre con Velvet Soundsystem, ho già proposto a Dodi di beccarci in studio questa estate per fare un po’ di casino, ne vedremo delle belle, son sicuro.
Passi sinestetici: salutateci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se vostra o di altri.
Dodi:
Kosmiko: La mia traccia con Grienkho “Hostile” su Crimini Records, stampata in edizione limitata di duecentocinquanta copie, forse si trova qualche copia ancora su Discogs. Il video psicotico è stato realizzato il mitico Marcus Mixx di Chicago. Ciao!