Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con un artista di grande talento che sta facendo parlare di sé nel panorama musicale italiano e internazionale. Nato a Torre del Greco e cresciuto sull’isola di Ischia, Fimiani (aka BPlan) ha trovato la sua casa artistica a Milano. La sua passione per la musica parte da lontano, coltivata sin da piccolo in famiglia, circondato da dischi, passando dai primi mix tra amici che l’hanno poi portato alle consolle dei club italiani più rinomati. Con una carriera in grande ascesa, mescolando sapientemente suoni acustici ed elettronici, non sorprende che sia finito sotto l’ala protettrice di Toy Tonics, sulla quale ha in uscita un nuovo disco che ha tutte le carte in regola per essere la hit dell’estate 2024 (spoiler: in realtà sappiamo già che contiene una hit…)
Partiamo parlando di te e delle tue origini, come hai iniziato e cosa ti ha spinto a lavorare con la musica?
Sono di origini campane, nato a Torre del Greco e vissuto fino a venticinque anni sull’isola di Ischia, mentre ad oggi sono di base a Milano. La mia avventura nel mondo della musica è iniziata fin da piccolo. Sono cresciuto in una famiglia dove la musica era sempre presente: mia madre e mio zio avevano una folta collezione di dischi che mi ha attratto fin da bambino, questo ambiente ha alimentato la mia passione e curiosità verso la musica. A circa 13 anni ero in Germania da mio zio e ho visto per la prima volta un DJ dal vivo in uno dei suoi eventi: da quel momento ho passato ore ed ore ad informarmi, cercando di capire e imparare l’arte del DJing. Questa passione mi ha portato a sperimentare i primi mix nelle feste tra amici a Ischia, e poi da clubber a frequentare i club partenopei, dove in quegli anni regnavano gli “Angels of Love” con i loro party dove proponevano pura house music. In questo modo sono riuscito ad ascoltare i DJ set dei padri fondatori del genere, gente come i MaW, Frankie Knuckles, Bob Sinclair, Africanism, Deep Dish, Satoshi Tomiie, Dave Morales, Claudio Coccoluto. Quelle prime esperienze mi hanno totalmente travolto e fatto capire che la musica era la strada che volevo seguire nella vita.
Come definiresti il tuo stile? Mi sembra per esempio che nelle tue composizioni gli elementi “suonati” abbiano sempre un ruolo fondamentale…
Definire il mio stile musicale è sempre una sfida interessante perché la mia musica è il risultato di una vasta gamma di influenze e di un processo creativo in continua evoluzione. Tuttavia, se dovessi sintetizzarlo, direi che il mio stile è una fusione di R’n’B, soul, funk, disco e house music, con una forte enfasi sugli elementi “suonati”. Nelle mie composizioni gli strumenti acustici ed elettronici hanno sempre un ruolo centrale. Credo fermamente nel potere espressivo degli strumenti suonati dal vivo; c’è una qualità organica e una profondità emotiva che si ottiene solo quando un musicista interagisce fisicamente con il proprio strumento. Gli elementi “suonati” non sono solo una scelta estetica, ma rappresentano anche il mio impegno verso un’esperienza musicale autentica e profondamente umana.
Ora invece hai un secondo disco in uscita su Toy Tonics: è un bel riconoscimento! Vuoi raccontarci com’è nato l’EP?
Questa seconda release su Toy Tonics rappresenta un’importante tappa nel mio percorso musicale. Collaborare con loro è stato fantastico. L’etichetta ha creduto nel mio progetto fin dall’inizio e mi ha dato la libertà di esprimermi senza compromessi. Un elemento chiave di questo EP è, come detto, l’uso di strumenti “suonati”, che caratterizzano il progetto Fimiani. Ho voluto combinare suoni organici con elementi elettronici, creando un mix unico che rappresenta la mia visione musicale. Ogni traccia ha una propria identità, ma tutte sono legate da un filo conduttore che riflette le mie influenze e il mio background. L’EP si chiama “Disco Music” che è poi anche il titolo del singolo che ha annunciato la release.
“Disco Music”, è un brano prodotto in collaborazione con Fab_o; magari qualcuno lo conosce già, poiché il brano era uscito come edit su Caffè Corretto edits 005, con il nome “Discoffee”, ed è stato uno dei brani più suonati nelle Toy Tonics Jam dell’ultimo anno. E’ un dancefloor killer e questa nuova versione risuonata e ricantata da zero ha un tiro pazzesco.
“Cic Ciac” invece è un brano nato dalla collaborazione con l’artista napoletana DADA’. È un brano cantato in italiano e napoletano, con una linea melodica e strumentale che richiama molto l’estate e il sound di New York late 90s. Sono sicuro che non riuscirete a stare fermi!
“Drums from the motherland” è invece un DJ tool, con chiare influenze afro house, una tromba che la fa da padrona e un piano con influenze salsa, verso la seconda metà del brano. E’ una delle mie preferite del disco.
L’EP è il risultato di mesi di lavoro con tutto il team, dai musicisti ai tecnici del suono, e sono molto orgoglioso del prodotto finale. Spero che possa trasmettere le stesse mie emozioni e che l’ascoltatore possa connettersi con la mia musica e trovare in essa qualcosa di significativo.
Come mai hai iniziato a firmarti come Fimiani, invece che BPlan?
La scelta di firmare questo EP come Fimiani, anziché BPlan, è stata dettata dalla necessità di segnare una distinzione netta tra i due progetti e di riflettere una nuova direzione artistica che sto intraprendendo. BPlan, progetto iniziato nel 2011, è sempre stato associato a un certo stile e a un particolare tipo di sound che ho sviluppato e affinato nel corso degli anni. Con il progetto Fimiani, sentivo l’esigenza di esplorare nuovi territori musicali e di sperimentare con suoni e atmosfere diverse da quelle a cui i miei ascoltatori sono abituati. Firmare come Fimiani mi dà la libertà di sperimentare e di esprimermi senza essere vincolato alle aspettative legate al nome BPlan. È un modo per reinventarmi e per esplorare nuove possibilità creative, mantenendo comunque un legame con la mia storia e il mio percorso musicale.
Parlaci invece della tua serie di edits “Caffè Corretto”, creata assieme a Fab_o. Ormai siete arrivati al volume 6: da dove arriva l’idea e dove state andando con questo progetto?
“Caffè Corretto” è un progetto molto speciale per me e per Fab_o. L’idea è nata durante una chiacchierata informale, proprio come si fa quando si prende un caffè corretto, da cui deriva il nome della serie. Entrambi condividiamo la passione per la musica e per il processo creativo di reinterpretare e rivisitare brani esistenti, dando loro una nuova vita e un nuovo contesto. Avevamo terminato un nostro EP di tutti edits che chiamammo “Caffè Corretto” e che provammo ad inviare in giro ad alcune label. Dopo svariati tentativi con risultati negativi, abbiamo deciso di stampare direttamente noi le tracks, dato che ci piacevano particolarmente. Nacque così la prima release di Caffè Corretto edits, ad oggi la più venduta del catalogo. L’idea di creare questa serie di edits è venuta dal desiderio di esplorare e rendere omaggio alla vasta gamma di influenze musicali che ci ispirano. Ogni volume di “Caffè Corretto” è come un viaggio attraverso diversi generi e periodi musicali, con un tocco moderno e innovativo. Siamo arrivati al volume 6 e il feedback è stato incredibilmente positivo. La serie ci ha permesso di connetterci con un pubblico molto ampio e variegato, e di sperimentare con suoni e stili diversi. Ogni nuovo volume è una sfida e un’opportunità per spingerci oltre i nostri limiti creativi. Ci divertiamo moltissimo a scegliere i brani da editare e a lavorare insieme per trovare il giusto equilibrio tra rispetto per l’originale e innovazione. Ci sono tanti nuovi progetti per il futuro di “Caffè Corretto edits”, vogliamo continuare a espandere la serie, esplorando nuovi generi e collaborando con altri artisti che condividono la nostra visione.
Parlando invece del tuo lavoro come DJ, come scegli le tracce durante una serata?
Il mio lavoro come DJ è guidato principalmente dall’energia del momento e dalla connessione con il pubblico. Quando scelgo le tracce durante una serata, cerco di creare un viaggio musicale che tenga conto dell’atmosfera, dell’energia e delle reazioni delle persone in pista. Osservo attentamente il pubblico, cercando di capire qual è il giusto groove per quel determinato momento. Ogni dancefloor è diverso e ogni serata ha la sua storia. Mi piace mixare generi diversi mantenendo però un filo conduttore che renda il set coerente e fluido, non perdendo mai di vista la mia ideologia musicale. Mi muovo principalmente tra afro, disco, funk, house, acid house e edits. Il contesto della serata è un altro fattore chiave nella scelta delle tracce. Considero il tipo di evento, la location, l’orario e il mood generale. Ad esempio, un set in un piccolo club underground sarà molto diverso da uno in un festival all’aperto. In sostanza Voglio che ogni set sia un’esperienza unica e indimenticabile, sia per me che per il pubblico.
Tu sei originario della Campania, ora trapiantato a Milano. Quali sono le similitudini e le differenze tra le due scene, secondo te?
Sì, sono originario di Ischia e ora vivo a Milano, quindi ho avuto l’opportunità di immergermi in entrambe le scene musicali, che sono piuttosto diverse ma anche con alcuni punti in comune interessanti.
Partendo da Ischia, l’isola ha una scena musicale più intima e legata alla tradizione. Gli eventi musicali qui sono spesso caratterizzati da una forte componente locale, con un’enfasi su generi come la musica “commerciale” e napoletana. Negli anni siamo riusciti a creare un movimento più “underground” con un senso di comunità molto forte ed una connessione diretta tra artisti e pubblico. Suonare a Ischia significa spesso essere circondati da amici e da un’atmosfera accogliente e rilassata.
Milano, d’altra parte, è una metropoli dinamica con una scena musicale molto più ampia e diversificata. Qui, la musica è influenzata da tendenze internazionali e c’è una vasta gamma di generi ed una quantità enorme di eventi, club, festival e spazi culturali dove si può ascoltare di tutto, dalla techno all’hip-hop, dal jazz all’elettronica sperimentale.
Una somiglianza tra le due scene è la passione per la musica e l’energia del pubblico. Che si tratti di un piccolo evento su un’isola o di un grande festival in città, le persone partecipano con entusiasmo e amore per la musica. Tuttavia, la differenza principale sta nella scala e nella diversità dell’offerta musicale: Milano è una fucina di nuove tendenze e sperimentazioni, mentre Ischia mantiene una connessione più stretta con le tradizioni e le radici culturali locali.
Chiudiamo parlando del tuo futuro, puoi darci qualche anticipazione?
Certamente, mi fa molto piacere poter condividere qualche anticipazione sui miei prossimi progetti.
Per quanto riguarda le release, ho altri due singoli in uscita su Toy Tonics che faranno parte della compilation “ITALOMANIA 2” che uscirà a settembre in vinile e digitale.
All’interno avrò due tracce, una in collaborazione con il maestro Angeleri ed una con l’amico Sam Ruffillo: l’8 luglio uscirà in digitale SessoSpaghetti, edit del brano di Angeleri “Un’estate di sesso”, il 22 luglio invece finalmente uscirà Mediterranea (Party Mix), una collaborazione con Sam Ruffillo che vi farà muovere il… si può dire?
Un altro progetto in cantiere è l’espansione della serie “Caffè Corretto edits” con Fab_o. Stiamo già lavorando al volume 7 ed 8 e abbiamo in mente alcune collaborazioni interessanti che non vediamo l’ora di svelare! Stiamo pianificando anche una serie di DJ set in diverse città, sia in Italia che all’estero, ci si vede prestissimo!