Nuovo appuntamento con le interviste ai personaggi chiave che si celano “dietro” le etichette musicali (potete leggere le puntate precedenti qui) per scoprire le scelte artistiche che muovono alcune tra le migliori realtà internazionali in ambito elettronico. In questa puntata abbiamo intervistato Andy Horsfield fondatore insieme a James Todd della Global Underground, l’etichetta che prima di altre si è interessata alla figura del dj come interprete del nostro tempo, contribuendo alla nobilitazione della musica dance elettronica attraverso la cultura del djing.
Global Underground ovvero “Traveling the world with the speed of sound”. Dal 1996 ad oggi questa ci sembra ancora la migliore istantanea dell’etichetta, sei d’accordo?
Sì, assolutamente! Quando ho iniziato il progetto GU nel 1996 ero così eccitato da quello che stava accadendo a livello internazionale e credo che le mie considerazioni di allora valgano anche per l’attuale assetto dell’etichetta.
La vostra idea è semplice quanto efficace, ed ha fatto storia: affidare ad un dj la compilazione di un doppio cd dove viene fissato il suono di un momento in un club in giro per il mondo, scelto dallo stesso artista. Come è nato il progetto?
Capii che i dj stavano assumendo un ruolo fondamentale nell’ambito della musica dance, così ho voluto realizzare una serie di DJ Mix che riflettessero questa visione, dj come Sasha e Paul Oakenfold a quel tempo iniziavano a viaggiare in luoghi esotici in giro per il mondo per proporre la loro musica e questo contribuì a dare un senso alla mia idea ed a permettere alla serie “Global Underground” di nascere e svilupparsi.
Il risultato è una declinazione della musica elettronica da ballo strettamente legata sia ai gusti dell’artista che al clima generale della città scelta. Quanta libertà lasciate al dj coinvolto? Il suono predominante è quello progressive house, trancy e breakbeat.
Il dj ha il controllo creativo totale, l’ha sempre avuto nel passato e lo avrà per sempre. Se vogliono proporre il breakbeat possono farlo, ma senza restrizioni… Ecco perché i nostri album riflettono veramente la dance music culture globale.
Siete stati tra i primi a credere nella figura del dj dandogli pari dignità rispetto a quella di un produttore musicale. Registrare queste sessioni e proporle per un ascolto casalingo ci sembra avventurosa se contestualizzata al 1996.
Beh, volevo dare all’ascoltatore un’esperienza autentica nel momento dell’ascolto dei nostri album.
Quali sono le principali difficoltà nel mantenere un alto profilo nel tempo? La scelta di artisti che possano interpretare al meglio il suono di una città non sarà facile.
Non ho mai trovato difficoltà da questo punto di vista, ho avuto la fortuna di lavorare con i migliori dj del mondo.
Ieri Sasha, Deep Dish, Paul Oakenfold, Danny Tenaglia, Dave Seaman, Nick Warren, James Lavelle, John Digweed (solo per citare i primi che ci vengono in mente), oggi Solomun. Come siete riusciti a coinvolgerlo nel progetto?
Gliel’ho solo chiesto! E’ stato un buon tempismo per entrambi e sono molto felice dell’album.
Nella vostra esperienza com’è cambiata l’industria discografica? Le sfide dell’oggi saranno molto diverse da quelle dei vostri esordi.
Alcuna musica da ballo è diventata più commerciale così, come abbiamo sempre fatto, siamo rimasti distanti da questo tipo di sonorità rimanendo fedeli alle nostre radici… rimaniamo Global Undergound.
E com’è cambiato il club e la gente che lo frequenta?
Dipende da dove ti trovi… alcuni piccoli club sono gli stessi di sempre, ma quelli più grandi credo che abbiano oggi un pubblico più mainstream.
Ci riveli una tua scelta strategica operata nella Global Underground della quale vai particolarmente fiero?
Credo l’esserci avventurati nel territorio Americano quando tutte le etichette inglesi erano focalizzate esclusivamente sul mercato interno, questa scelta ci ha permesso di allargare il nostro orizzonte collocandoci in una posizione di rilievo all’interno della storia musicale a stelle e strisce.
Dacci una manciata di brani per comprendere al meglio l’evoluzione della Global Underground fino ad oggi.
Certo, in nessun ordine particolare:
LoStep – Burma (Sasha Remix) da Sasha – Involver;
Private Productions – Sex Drive da GU007 Paul Oakenfold – New York;
Anil Chawla and Dale Anderson – Leftorium da Afterhours 3;
Nic Fanciulli – Lucky Heather (Dubfire Mixes) da GU031 Dubfire – Taipei;
Sander Kleinenberg – My Lexicon da GU013 Sasha – Ibiza;
Miss Kittin & The Hacker – Frank Sinatra da GU010 Danny Tenaglia – Athens;
Polaroid – So Damn Beautiful da GU012 Dave Seaman – Buenos Aires;
Sultan and Ned Shephard – Roads under Ramallah (Reprise) da Electric Calm 5.
Programmi per il prossimo futuro?
Stiamo lavorando su GU41 (ed è appena uscito il #GU40 Hamburg mixato da Solomun)… quindi rimanete sintonizzati!
English Version:
New round of the interviews with key people that act “beyond” the music labels (you can read the previous date here) to discover the artistic choices that move some of the best international brands in the field of electronics. In this episode we interviewed Andy Horsfield founder together with James Todd of Global Underground, the label that before other became interested in the figure of the DJ as interpreter of out times, contributing to the elevation of electronic dance music trough the culture of djing.
Global Underground is “Traveling the world with the speed of sound”. Since 1996 this seems still the best snapshot of the label, do you agree?
Yes absolutely! When I started GU back in 1996 I was so excited by what was going on internationally and I still believe this represents what GU is about today.
Your idea is simple and effective, and has made history: entrust a dj to compile a double CD set that represent the sound of a moment in a club around the world chosen by the artist himself. How did you get this idea?
I just saw that the DJs were the stars and the focus of dance music, so wanted to create a DJ Mix series that reflected that, I saw that DJs like Sasha and Paul Oakenfold at the time were just starting to travel to exotic interesting cities across the globe so it seemed to make perfect sense to reflect that in the series and hence “Global Underground” was born.
The result is various electronic dance music closely linked both to the artist’s likes and to the mood of the chosen city. How much atheistically freedom is left to the involved dj? The predominant sound is progressive house, breakbeat and trancy.
The dj has total creative control, always has and always will at GU. If they want to play breakbeats it’s what they do, but no restrictions… thats why our albums truly reflect global dance music culture.
You were among the first to believe in the figure of the DJ giving him equal dignity than that of a music producer. Recording these sessions for home listening seems really adventurous contextualized to your first steps in 1996.
Well I wanted to give the listener an authentic experience when they listen to our albums.
Which are the main difficulties in maintaining a high profile in time? It won’t be easy to choose the artists to explicate the sound of a city.
I’ve never found this very hard, I’ve been lucky to always work with the best DJs in the world.
Yesterday Sasha, Deep Dish, Paul Oakenfold, Danny Tenaglia, Dave Seaman, Nick Warren, James Lavelle, John Digweed (just to name the first that comes to mind), today Solomun. How did you get him?
I just asked! It was good timing for us both I think and Im so happy with the album.
In your experience how has changed the music industry? Today challenges are probably very different from those of your debut.
Some dance music has become more commercial so as we’ve always done we stay away from that end of dance music and remain true to our roots… which are Global Underground.
And how has changed the club and the people who join it?
It depends where you are… some smaller clubs are still the same but bigger clubs I think the crowds are more mainstream.
Can you reveal to us one of your strategic choices inside Global Underground of which you are particularly proud of?
I guess expanding into the US when all the UK labels were focussed just on the UK, this helped GU scale enormously and become such an integral part of peoples musical history in America.
Give us a handful of tracks to better understand the evolution of Global Underground to date.
Sure, in no particular order:
LoStep – Burma (Sasha Remix) da Sasha – Involver;
Private Productions – Sex Drive da GU007 Paul Oakenfold – New York;
Anil Chawla and Dale Anderson – Leftorium da Afterhours 3;
Nic Fanciulli – Lucky Heather (Dubfire Mixes) da GU031 Dubfire – Taipei;
Sander Kleinenberg – My Lexicon da GU013 Sasha – Ibiza;
Miss Kittin & The Hacker – Frank Sinatra da GU010 Danny Tenaglia – Athens;
Polaroid – So Damn Beautiful da GU012 Dave Seaman – Buenos Aires;
Sultan and Ned Shephard – Roads under Ramallah (Reprise) da Electric Calm 5.
Plans for the near future?
We are working on GU41 now (and was released #GU40 Hamburg mixed by Solomun)… so stay tuned!