Adeline già conosciuta come Adeline Supreme e ancora prima nel duo Housewives, è uno dei nomi europei che in poco tempo sta raggiungendo quote elevate nella scena della produzione, vedi l’interessamento di etichette come la Get Physical. Il tratto distintivo della sua produzione è l’utilizzo della sua voce, strumento che aggiunge e arricchisce le collaborazioni su pezzi suoi e non. Le abbiamo chiesto di presentarci le sue aspettative, le sue riflessioni sul mondo del clubbing e della figura della dj e produttrice donna, aspettando di ascoltarla in Italia come da lei anticipatoci.
Potresti presentarti al nostro pubblico, ed aiutarci a definirti come produttrice e dj?
Ciao, sono Adeline, dj, produttrice e vocalist cui piace cantare su pezzi personali e non. Sono originaria della Svezia, ma da due anni mi sono spostata a Londra. Il sound da me proposto si inserisce nell’ambito della deep-trippy house.
Durante la transizione fra il periodo Adeline Supreme e quello nuovo come Adeline il tuo sound sembra aver preso la direzione attuale underground: bassline profonde e onde curve…il tratto riconoscibile sono i tuoi vocal. Credi che la voce sia uno strumento necessario all’interno del mondo multi sfaccettato della musica house?
Credo che la voce sia da sempre uno strumento fondamentale – i pezzi più orecchiabili sono sempre quelli che ricordi subito dopo e che puoi canticchiare. Perciò nella musica house, certamente la voce può arricchire o distruggere il pezzo. Il cantare per me ha sempre significato molto, fin da piccola ho studiato come soprano e ora sto cercando di focalizzare e comprendere la personalità e la qualità della mia voce. Come Adeline Supreme, ho sviluppato delle collaborazioni a livello di vocal, poi rilasciate dalla Einmaleins Musik e dalla Keno Records, dal momento in cui ho deciso di concentrarmi sulle mie produzioni personali, ho voluto dare una rinfrescata ripartendo anche dal mio nome ovvero solo ADELINE.
Il tuo nome e le tue produzioni stanno diventando in poco tempo popolari. Come riesci a sopportare la pressione di dover dimostrare il tuo talento? E quale consiglio senti di dare ai nuovi producers, specificatamente donne?
Trovo il tutto molto eccitante, e durante quest’estate ho arricchito il mio bagaglio di ispirazione ma ho anche fissato nuove aspirazioni. Ora sono ritornata in studio a Londra per poche settimane, e devo ammetterlo la ripartenza è stata molto lenta anche per la pressione che pongo su me stessa, i miei obiettivi e i risultati da voler raggiungere. Trovo che quanto più è grande l’impegno profuso, tanto più naturale diventa il processo creativo di produzione. Con questo posso riassumere il mio consiglio, che vale sia per uomini che per donne, e la cosa importante è di concedere alla scrittura dei pezzi e alla loro produzione tutto il tempo necessario. Fatelo fino a quando non vi ammalate e poi persevarate! È così che ha inizio la magia.
Cosa hai portato nella tua carriera da singola dopo l’esperienza nel duo Housewives, che ti ha portato anche a condurre il programma radiofonico scandivo “Dans P3”?
Il mio progetto in duo, fatto con La Fleur, ha portato entrambe in un’avventura. Stavamo rapidamente ottenendo una grande attenzione in Svezia, e questo ci ha portato ad una serie di esperienze che non avrei mai potuto immaginare quando ero partita con il mio progetto singolo Adeline Supreme, iniziato prima che le Housewives vedessero la luce. Presentavamo questo show in radio, ed era lo show più seguito della Scandinavia, eravamo nella giuria per la categoria dance degli Swedish Grammy Awards e abbiamo avuto vincitori come Fever Ray e Style of Eye, alcune delle band di elettronica più famose in Svezia, e suonavamo nei club e nei festival in giro per la Svezia, l’Europa e Stati Uniti. Quello che porterò sempre con me di questa esperienza è l’inesauribile energia di quei giorni, e il non essere mai spaventata o il pensare un secondo di più su “fare o non fare” qualcosa. Arrivava un’idea ed il giorno dopo era realizzata, con un approccio sempre attento e pragmatico, anche quando le idee che avevamo erano completamente folli; essere appassionati e concentrati porta rapidamente a realizzare le proprie aspirazioni. Ed è questo quello che porto sempre con me e che ricordo a me stessa quando non c’è nessun altro a ricordarmelo – qualunque cosa desideri può divenire realtà.
Recentemente hai suonato all’Eastern Electrics London Festival…Com’è andata? E cosa rende il tuo live indimenticabile?
Mi piace moltissimo suonare nei festival e questa di certo non è un’eccezione! La sensazione di far parte di qualcosa di più grande, un grande insieme, come un festival è qualcosa di grandioso, e quest’anno la line-up dell’E.E. era eccezionale. Anche tu come molti sei rimasto ingannato dall’errore in line up, in quanto durante l’E.E. ho proposto un dj set e non un live come annunciato; attualmente sto lavorando sull’impostazione del live con i miei vocals e devo ammettere che quando ho visto l’errore annunciato sulla line up, ero segretamente contenta in quanto rappresenta un segnale confortante verso il mio prossimo gradino ovvero la performance live. Richiede ancora del lavoro ma tra un po’ sarà pronto.
Sappiamo che hai vissuto in Italia ed ora sei a Londra e comunque continui a girare il mondo per portare la tua musica, quindi avrai frequentato e vissuto diverse scene di clubbing. Cosa credi manchi qui in Italia e cosa dovrebbe essere cambiato?
Ho vissuto in Italia intorno al 2005/2006 ovvero il periodo in cui iniziavo a fare djing, perciò avevo da poco iniziato a dare uno sguardo sul clubbing e sul mondo dei dj. Tornando indietro con la memoria posso dire che l’esperienza maturata è stata di inspirazione, la scena di Milano è molto più grande di quella di Stoccolma, e ricordo alcuni straordinari party organizzati in depositi, per non dimenticare i Magazzini Generali. A quel tempo ricordo che una delle cose che sicuramente mancava era la presenza di dj donne! La mia esperienza da dj è iniziata circa un anno prima della venuta in Italia e ricordo bene lo scetticismo incontrato durante quel periodo. Dopo Milano, mi sono spostata a Stoccolma, poi Berlino e ora ho come base Londra. Tuttavia sono ancora legata all’Italia, essendone per 1/8 originaria e perché adoro passare le mie vacanze nel nord della Sicilia.
Hai qualche modello di riferimento femminile in questo mondo dove i grossi squali sembrano essere solo uomini, e credi che ci sia del latente machismo in questo ambiente?
Credo che quanto più ci si addentra nella professionalità tanto meno “machismo” si può ritrovare, questo è quello che spero e che ho sperimentato da far mio. C’è molta più competizione in basso, mentre tra persone già di successo si creano delle relazione basate su un principio di uguaglianza tra dare e avere. E le persone di successo questo lo sanno bene, ecco perché essi condividono le proprie esperienze ed aiutano gli altri, di modo che questo poi possa ritornargli quando saranno loro a necessitare di aiuto. Ma questo non vale solo per il mondo della musica.
Adesso una domanda per me fondamentale che aumenta la vicinanza con il lettore. La top 5 delle canzoni che ti hanno avvicinata a questo mondo…quelle che suoneresti ancora nei tuoi set.
1) Adeline “Love Handles You (Fur Coat Remix)” – Fur Coat ha fatto un lavoro straordinario con questo remix, e difficilmente quest’estate è uscito fuori dalla mia scaletta durante i set.
2) Basti Grub “Verano” – Viene direttamente dal nuovo album di Basti Grub che verrà presto rilasciato, ed è ben prodotto e ha molta personalità. L’ho suonata ad un beach party in Haag la scorsa settimana e la gente è uscita di matto.
3) Alessio Mereu “Distraught Again” – Uno dei miei produttori italiani preferiti! Lui produce la deep-trippy house che io più adoro.
4) Zoe Xenia “No Friction” – Questa ragazza produce della house edificante, musica davvero positiva e vibrante e mi piacciono davvero molto le sue produzioni.
5) Erica Rhone “Sabotage” – Questa è stata una delle mie tracce preferite da questa primavera, sia per il club che l’ascolto in casa. Ha un perfetto misticismo.
Progetti futuri?
Sto attualmente lavorando su un’ultima canzone per terminare il mio nuovo EP, che uscirà più tardi durante quest’anno, su di un’etichetta da me a lungo ammirata. Sto anche portando avanti un remix per la Get Physical e collaborazioni con i Lula Circus e due terzi dei Wildkats. Ed in seguito sto segretamente progettando di dare vita ad un nuova serata a Londra, insieme ad alcuni grossi produttori del momento. Questo rappresenterà una delle cose su cui rivolgerò più attenzioni durante l’autunno.
English Version:
Adeline already known as Adeline Supreme and one of the duo Housewives, is one of the European names which soon is reaching high altitudes in the scene of house music production, see the interest of labels like Get Physical. The distinctive feature of his work is the use of her voice, an instrument which adds to and enriches the collaborations on her tracks and not. We asked her to tell us her expectations, her thoughts on the world of clubbing and the figure of the woman dj/producer, waiting to enjoy her show in Italy as she said to us.
Hello Adeline and Welcome on Soundwall. You may introduce yourself to our audience, and help us to define you as a producer and dj?
Hello, this is Adeline, and I’m a dj, producer and vocalist who likes to sing on my own and other people’s tracks. I’m originally from Sweden but I’m currently based in London since two years. My sound is deep and trippy house music.
During the transition between Adeline and Adeline Supreme, your music seems to have taken the direction of the underground moment: deep bass line and round waves… the hallmark is your voice. Do you think that the vocals are a needful tool in the multi-faceted world of house music production?
I think the voice has always been a very important instrument – the catchiest tunes are always the ones you remember afterwards and can remember how to sing, or hum along to. So in house music, of course it can make or break a track! For me my voice is important as I’ve always enjoyed singing, I was trained as a soprano in my teens, and nowadays I’m focusing on finding the personality and individual qualities of my voice. As Adeline Supreme, I released a couple of vocal features for Einmaleins Musik and Keno Records, and when I started releasing my solo work this year I decided to make a fresh new start as ADELINE.
Your name and your productions are becoming increasingly popular. How you can live with the pressure of having to prove your talent? And what advice could you give to aspirant producers, especially women?
I find it really exciting, and I’ve gotten lots of new inspiration, but also aspirations throughout this summer. Now I’ve been back in my studio here in London for a few weeks, and I have to admit it’s been a slow start this time, fighting with the pressure I put on myself, the aims I have and the results I want to achieve. But I find the more I engage in the process the more natural the creative output becomes. This would summarize my advice as well, and this applies to women and men of course, that it’s important to give songwriting and production all the time it needs. Do it so much that you get sick of it and then some more! That’s when the magic starts to happen.
What do you bring in your solo career from the experience in the duo Housewives, that has brought you also to be the host of “Dans P3”?
The duo project I did, together with La Fleur, brought both of us on an adventure. We were quickly gaining a lot of attention in Sweden, and we got to experience a lot of things that I couldn’t even dream of when I once started out alone as Adeline Supreme, before Housewives came to life. We were hosting this radio show, which was the biggest show in Scandinavia, we were in the dance jury for one of the Swedish Grammy awards and we had winners like Fever Ray and Style of Eye, some of the best of Swedish electronic music, we were playing launches, festivals and clubs all over Sweden, Europe and in the US. What I will always bring with me from this period is the unstoppable energy we had, to never be afraid or think a second about ‘to do, or not to do’. An idea came up and the day after it was reality, we had a very hands-on approach, even though we had lots of crazy ideas. Being very focused and passionate brings things to life quickly. And this is what I keep with me and sometimes need to remind myself of when there is no one else there – That whatever I wish can come true.
You recently played live in the Eastern Electrics London Festival … How did it go? And what makes your live unforgettable?
I really enjoy playing at festivals and this wasn’t an exception! I like the feeling of being part of a something bigger, a unity, which a festival is in some way, and the line-up at Eastern Electrics this year was amazing. I was actually doing a dj set at this festival, so it’s funny that you mention the error in print that it was – when the official lineup announced me for a live set. But with that said, I’m actually planning to do a live set with live vocals, so when I saw the printed error, I must secretly admit I felt a little happy inside, I thought this must be a sign that I’m now one step closer to my real live performance. It just needs a little more work and then I’m ready to go.
We know that you lived in Italy and now you’re in London and you keep on traveling around the world to bring your music so you’ll definitely attended several clubbing scenes. What do you think is missing here in Italy or what do you think should be changed?
I lived in Italy around 2005/2006 and that was just when I started djing, so I had just began to keep that extra eye to the clubbing and dj scene. Now looking back this was inspiring for me, as the scene in Milan is much bigger than in Stockholm, and I can remember going to a few very cool warehouse parties, and of course Magazzini Generali. There is one thing I know for sure was missing at the time, and that was female djs! I had been djing about a year before I moved there but I can remember I was met with skepticism in the beginning. After Milan I moved to Stockholm, then Berlin, and now I’m based in London. I still hold my Italy close though, as I’m 1/8th Italian myself and I love to go on holidays in the north of Sicily.
Do you have a reference model female in this world where big sharks seem to be only men, and you believe that there is some latent machismo in this environment?
I think the higher up in professionalism you come the less “machismo” there is to be found, at least so I hope and have experienced myself. There is more competition at the bottom, and the more successful and satisfied people tend to have relationships that build on an equal giving and taking. And successful people know this, that’s why they share and help others, as that in its turn will help them back. But I think this will hold true for any arena, and not just music.
Now a question that I always do to increase the contact with your audience. Your Top 5 list of songs that bring you closer to this world… the songs you would play even now in your sets.
1) Adeline “Love Handles You (Fur Coat Remix)” – Fur Coat did an amazing job with this remix, and hardly a set has passed this summer without me playing it.
2) Basti Grub “Verano” – From the new Basti Grub album soon to be released, it’s greatly produced and has a lot of personality. Played this song at a beach party in Haag the other week, and people went mental.
3) Alessio Mereu “Distraught Again” – One of my favourite Italian producers! He’s doing that perfect trippy deep tech-house that I love.
4) Zoe Xenia “No Friction” – This girl does a lot of uplifting house, it’s very positive vibrating music, and I like a lot of her stuff.
5) Erica Rhone “Sabotage” – This has been one of my favourite tracks since the spring, both for the club and home listening. It’s got that perfect mysticism about it.
Future projects?
I’m currently working on a last song to finish off my new EP, coming out later this year, on a label that I’ve long admired. Then next up in the studio I’m doing a remix for Get Physical. I also have some collaborations going on with Lula Circus and 2/3 of Wildkats. And then I’m secretly planning to start a new night in London, together with another very hot producer of the moment. This will definitely be one of my most action-packed autumns in a while!